Valle dell'Indaco
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La Valle dell'Indaco nei territori di Corona del Re |
Principato
Corona del Re
Famiglie nobili
Della Torre,
Frecciarossa
Descrizione
La
Valle dell'Indaco si sviluppa attorno all'omonimo
fiume. Si è soliti parlare di
Alta Valle dell'Indaco con riferimento al tratto che divide il
Gran Querceto dalla
Selva dei Lupi, vegliato dalla città di
Sentinella, i cui
Guardiacaccia e
Guardie Reali sono costantemente impegnati ad evitare che le selvagge creature delle foreste minaccino gli insediamenti, le campagne e tutti i viaggiatori che percorrono la
Strada del Re, che attraversa proprio la Valle dell'Indaco per congiungere Corona del Re con
Venalia. Laddove invece gli alberi si diradano, nei pressi di
Dimora, si apre la più placida
Bassa Valle dell'Indaco.
Storia
Durante i tre secoli che videro la
dominazione degli Uomini del Mare, Corona del Re cambiò aspetto, la Valle dell’Indaco venne disboscata ed allargata, e furono costruiti i forti di Sentinella e Portarda (oggi
Roccamagna) su cui governavano rispettivamente i
Gandolfi e i
Gottardi. Successivamente, dopo la morte di
Alessandro, durante la
Prima Guerra dei Tre Re il controllo di [[Sentinella passò ai potenti Della Torre che dal forte controllavano la valle e riscuotevano pedaggi lungo la Strada del Re.
Per approfondire vedi la Storia di Corona del Re.
Storia recente
Durante la
guerra Ashai, nell'anno
1260-
1261, il Re,
Aureliano dei Gastaldi si
rifugiò a Sentinella, dove non fu mai catturato, bensì fu
liberato da un'armata congiunta di venali, valniani e Avvizziti giunta per nave, alla quale si aggiunsero gli armati provenienti da
Tabbia guidati da
Quinto della Torre. L'esercito Ashai fu preso in una morsa e sconfitto.
Successivamente, nella primavera del 1261, un grosso appezzamento nella Bassa Valle Dell'Indaco,
insieme ad altri quattro territori fu reso disponibile per far fronte alla grande carestia che attanagliava le
Terre Spezzate. Si trattò di un'opera cui parteciparono congiuntamente uomini provenienti da differenti Principati e, nel caso della terra coronense, essa fu coltivata da braccianti brumiani con sementi provviste dai coronensi stessi.
Mappa dettagliata di Corona del Re