Animali e mezzi di trasporto terrestri
Con l’infausto dilagare della peste equina durante il fulgido Regno di Valleterna, circa tre secoli or sono, e con la conseguente scomparsa dei cavalli dalle Terre Spezzate, l’intero meccanismo dei trasporti terrestri venne completamente rivoluzionato.
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Un arconte merida trasportato dai sui fedeli guerrieri delle sabbie. |
Benché la peste equina avesse durante il proprio corso decimato la popolazione e sterminato completamente i cavalli, dall’enorme ripercussione prodotta non vennero danneggiati tutti i ceti sociali. In primo luogo perché erano in pochi coloro che potevano permettersi di acquistare, ma soprattutto di mantenere, uno o più cavalli; secondo, perché gli abitanti delle campagne, che ricoprono una larga fascia della popolazione totale, continuarono ad utilizzare buoi e asini come animali da soma.
Al contrario la classe mercantile dovette adattarsi immediatamente all’accaduto. Benché buoi ed asini vennero a sostituirsi egregiamente nel lavoro svolto precedentemente dai cavalli nel trasporto delle merci, per alcuni anni il prolungarsi dei tempi di viaggio e la lentezza delle carovane, aggiunta alla terribile epidemia appena trascorsa, peggiorò i postumi di una depressione economica che faticò a riassorbirsi.
Ciò che di più in assoluto emerse trasformato dal periodo della peste fu l'arte della guerra. La figura della cavalleria, su cui si era basata l’egemonia di Valleterna, di fatto scomparve dato che nessun animale terrestre avrebbe mai potuto sostituire il cavallo in ambito militare, sia per manovrabilità, che per tempra e forza fisica. Ogni esercito delle Terre Spezzate dovette adattarsi al cambiamento. Gli uomini, da quel momento in poi, avrebbero combattuto le loro guerre con la sola forza dei propri muscoli.
I nobili, categoria che più di ogni altra venne colpita, non si sono mai adattati del tutto alla perdita delle bestie tradizionalmente legate al loro rango. Nelle città hanno dovuto iniziare a muoversi a piedi, camminando al pari del comune volgo; oppure hanno adottato sistemi alternativi, come l’utilizzo di una portantina trasportata da schiavi, mezzo tradizionalmente radicato nella cultura dei Principati del sud. I tori, nei rari casi in cui intere famiglie nobiliari debbano affrontare lunghi tragitti, sono usati per trainare imponenti carrozzoni.
L’unica forma di trasporto che, di fatto, venne fortemente privilegiata dalla peste equina e dalla lentezza dei viaggi via terra, che i viaggiatori affrontano quasi esclusivamente a piedi, è la
navigazione. Ogni nobile o libero benestante che se lo possa permettere sfrutta ampiamente i ferventi traffici via mare per raggiungere in breve tempo ogni sponda delle Terre Spezzate.