Produzione e Commerci di Meridia


Vedi anche il Principato di Meridia: territorio - commerci - società - nomi tipici - storia
La corte del Principe


Nonostante l’aridità della maggior parte del territorio ed il clima fortemente influenzato dal Deserto d’Arsarena e dall’Agrosecco, Meridia beneficia dell’influenza dei due mari e dell’abbondante fiume Patrio, la cui valle costituisce il granaio del sud delle Terre Spezzate.
La Cost’Elia, mitigata dal mare, è coltivata ad ulivi, viti, alberi da frutto e gelso, che garantiscono la ricchezza di questa zona grazie alla produzione di olio, vino, frutta, essenze e seta. Scendendo verso sud il territorio si fa più scoglioso e la principale vegetazione è costituita dalla Salicornia, un arbusto basso le cui ceneri sono componente fondamentale per la ricetta del vetro. Ambra è infatti rinomata per l’invenzione e la produzione del vetro, oltre che per l’estrazione di metalli e pietra dalle cave sui Monti Rugenti.
Dall’altra parte della catena montuosa si estende, lungo l’alta valle del fiume Patrio, il vasto e brullo altipiano abitato dai Bruti e sfruttato per la pastorizia. La Piana Litia, che scema verso Rocca d’Avorio, è infatti l’unica regione di Meridia in cui sia possibile l’allevamento di animali (capre e pecore) e la produzione di formaggi.
La bassa valle del Patrio, che si estende da Elianto fino a Piazza del Sole è invece una regione fertile e coltivata intensivamente che si articola in numerosi piccoli centri agricoli. Il clima caldo e l’abbondanza di acqua anche in estate permette tre raccolti annuali che pericolosi Gibboni vivono nella Foresta d'Altorovo sostentano l’intera Meridia e che permettono di foraggiare anche Venalia e la popolosa Corona del Re.
In inverno si raccolgono frumento e legumi, in estate vi sono invece riso, arachidi e mais, mentre il raccolto autunnale fornisce miglio e mais.
Le zone paludose intorno alla foce del Patrio e intorno a Piazza del Sole sono ricche di piante di papiro, che consente alla capitale una vasta produzione di papiri per il fabbisogno di tutto il sud delle Terre Spezzate (a nord la pergamena è più diffusa).
Mentre la carne (d’agnello) ed i formaggi (di capra) sono piuttosto scarsi, Meridia è invece ricchissima di pesce, che viene pescato sia nella Baia di Piazza del Sole che lungo tutta la Cost’Elia. Il vello delle pecore, insieme con la vasta produzione di seta, costituisce invece la base per la rinomata produzione di variopinte stoffe meride, tinte con procedimenti alchemici segreti studiati ad Ambra. La caccia è, infine, un’attività volta alla protezione e al reperimento di pelli e materie esotiche, e non tanto all’alimentazione.
Ricca non solo di cereali e legumi che garantiscono il sostentamento, ma anche di merci pregiate quali la seta, il papiro, il vetro, le essenze e le pietre preziose, Meridia è un Principato ricco che commercia via terra sia lungo la Strada del Re, che va da Piazza del Sole a Dimora, per poi proseguire nella Strada Paterna che raggiunge Elianto, sia lungo la Via Meridiana, che va da Ambra a Candia. Il centro-sud del Mar d’Alba è inoltre dominato dalle navi di Irradia, potente città commerciale che controlla le vie marittime verso Litoranèa, Capo d’Alba e Corona del Re, spingendo i propri traffici fino ai remoti porti di Albaridia e Portoferro.
I Commerci interni sono invece funestati dall’Agrosecco, che impietoso divide Meridia; la Secca, che da Badia d’Espero raggiunge Ambra, è infatti una strada impervia in cui i viaggiatori sono spesso vittime di creature selvagge, mostri e briganti, che si dice facciano covo tra i Secchi e i Monti Opsi.

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La mappa di Meridia


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  1. ^ sostiere Ser Pinco Pallino, cavaliere valniano