Produzione e Commerci di Castelbruma


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La corte del Principe


Il clima rigido, le possenti montagne e le indomabili foreste rendono Castelbruma un principato ricco di risorse minerarie e boschive, ma scarsamente
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Un tipico accampamento di cacciatori brumiani
coltivato. Fazzoletti di terra di tuberi e frumento e piccoli orti in prossimità delle rocche fortificate sono l'unico sostentamento agricolo della regione, che si nutre principalmente di piccolo allevamento, caccia nei vasti boschi e pesca nelle baie. Di contro i Monti delle Nuvole sono ricchissimi di giacimenti minerari, sfruttati principalmente in prossimità degli insediamenti di Roccaferrata e Montecastello, in cui numerose sono anche le cave di estrazione di granito per costruzioni. La lavorazione del metallo è una tradizione antica a Castelbruma, e la produzione di armi e armature di superba qualità costituisce non solo la forza degli armigeri della torre, ma anche una consistente fonte di entrate nelle casse brumiane. I Forgiatori Brumiani sono probabilmente i migliori di tutte le Terre Spezzate, e si tramandano i segreti portati secoli or sono dagli Uomini del Mare, tanto che si dice che le loro tecniche sopravanzino anche quelle degli Elfi.
Altra merce che viene esportata da Castelbruma sono le pellicce, splendide e numerose, che vengono conciate dalle bestie cacciate ogni giorno.
Alle pendici dei monti, sulle sponde del Silente fervono le segherie che inviano legname a valle lungo il corso del fiume. Il legno brumiano, solido ed abbondante, è celebre in tutte le Terre Spezzate, esportato non solo per costruire, ma anche lavorato dalle sapienti mani degli artigiani di Castelbruma che intagliano mobili di incomparabile bellezza. Sia il legno grezzo che i manufatti viaggiano lungo la Via del Mare, da Castelbruma a Portoferro, per essere poi imbarcati su navi alla volta di Corona del Re e Meridia.
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Cacciatori fanno asciugare le pelli sopra le tende


I commerci del principato si svolgono principalmente lungo la Strada del Re, ma anche la Via del Colle che da Castelbruma attraversa il Passo di Collepietra e giunge a Corvia è discretamente trafficata. La Via del Corvo taglia la valle dello Zaffiro, e benché sia usata solo per il trasporto di pellicce e derrate alimentari, gli Alanera stanziano numerosi dei loro cacciatori per proteggere i viaggiatori e i mercanti dagli attacchi di Orchi e creature selvagge.
La Via Antica , che si dice fu la prima ad essere utilizzata dagli Uomini del Mare, conduce invece da Approdo alla capitale passando per il Passo del Silente. Lungo questa strada viaggiano le insuperabili armi e armature prodotte a Prima Incudine per essere vendute al mercato di Castelbruma, o prendere il largo a Portoferro.