Produzione e Commerci di Valleterna


Vedi anche il Principato di Valleterna: territorio - commerci - società - nomi tipici - storia
La corte del Principe


La Pianura Scarlatta è da sempre il segreto della prosperità di Valleterna. Il suolo ricco e fertile, irrigato da frequenti piogge autunnali e primaverili e dal fiume Scarlatto, permette una buona resa agricola e due raccolti annuali. In primavera si raccolgono ceci ed ogni genere di fagioli, in autunno cereali, soprattutto grano. Nei vasti pascoli, nell'antichità ricchi di cavalli, si allevano pecore e buoi, ma la carne più diffusa è quella del maiale, che può pascolare nei boschi senza sottrarre terreni alla coltivazione.
Valleterna esporta regolarmente i molti frutti della ricca terra, soprattutto nel confinante Principato di Corona del Re e per questo si è guadagnata l'appellativo di “Granaio dei Re”. La Pianura Scarlatta è disseminata di innumerevoli fattorie e piccoli villaggi ed è tradizionalmente divisa in diverse zone, sotto il controllo di altrettante famiglie nobili: il Monfioretano, il Vestese, lo Scirocchese, Centrovalle Superiore e Centrovalle Marino.
Per quanto riguarda l'artigianato, sarti, gioiellieri, pellettieri e scalpellini valniani sono molto apprezzati in tutte le Terre Spezzate per la qualità delle materie prime e l'eleganza della lavorazione, ma sono soprattutto i cuochi a godere di un'ottima reputazione negli altri Principati.
Naturalmente a Valleterna si caccia, più per diletto che per sostentamento. Le foreste, sfruttate troppo intensamente e troppo a lungo, non sono ricche di grandi prede come quelle di Castelbruma o di Altabrina e comunque difficilmente la selvaggina potrebbe nutrire una popolazione numerosa come quella valniana. Così l'attività venatoria è appannaggio quasi esclusivo dei nobili, che la praticano come forma di esercizio fisico e militare.
La pesca, benché sia importante a Castamante e Albaridia, ha una diffusione marginale nel Principato se paragonata alla coltivazione e all'allevamento. La costa meridionale del Golfo Grande non è pescosa come quella brumiana o brinnica e i Valniani non sono mai stati grandi navigatori, né particolarmente a proprio agio sul mare. Per questo motivo sono in qualche misura esclusi dal grande commercio navale che unisce il nord e il sud delle Terre Spezzate, ma compensano via terra, esportando lana, stoffe tinte, abiti finiti, pelle, cuoio ed altri prodotti artigianali, oltre al frumento, e importando pellicce dal nord e spezie dal sud. In particolare Porta Scirocco è da secoli un centro commerciale verso Corona del Re, Venalia e Meridia.
Valleterna è attraversata da nord a sudest dalla Strada del Re, da cui si diramano due strade battute e trafficate, dirette ai due mari: la Via del Golfo che unisce Castrum Fidei e Albaridia, e la Strada del Glorioso, così nominata in onore del Profeta della Tetrade, che da Vesta conduce a Monfiore e Castamante.