Navigazione
C'era un tempo nel quale gli oceani che circondano il Regno delle Terre Spezzate non erano solcati da alcun vascello degno di questo nome. Piccole navi da pesca incrociavano fino a poche leghe dalla costa, mentre quasi solo nel
Mar Bianco navigavano le antiquate galee.
L'arrivo degli
Uomini del Mare provocò la prima rivoluzione navale nelle acque delle Terre Spezzate. Apparvero nei mari del Nord lunghe navi dotate di una propulsione mista a remi e a vela utilizzate per la guerra e in grado di affrontare la navigazione lontano dalla costa. Tali navi sono utilizzate ancor oggi da tutti i pirati che funestano le acque settentrionali del Regno a causa della facilità di costruzione che le caratterizza.
Poi giunsero i
Niviani, simili a dei, trasportati da palazzi di legno che scivolavano sulle onde del mare. Si stabilirono nelle Terre Spezzate e lentamente fusero la propria cultura con quella indigena. Nei secoli a venire si diffuse la scienza navale, e piccoli frammenti del segreto della navigazione vennero donati agli uomini.
Nei regni del Sud, dove ormai i Niviani sono parte integrante della società, la supremazia nelle costruzioni navali continua a crescere;
Meridia è una delle prime potenze navali delle Terre Spezzate, per non parlare di
Venalia che detiene i segreti di questa arte e la cui esperienza nella navigazione viene tuttora custodita con maniacale gelosia. Niente di quanto si conosce viene fatto trapelare dai cantieri Venali sebbene molti sarebbero disposti a tutto pur di carpire, ancora una volta, un piccolo frammento di questa conoscenza.
Nei fiumi e nei mari delle Terre Spezzate si trovano vascelli di diversi tipi e livelli tecnologici.
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Una nave lunga dei Gargiari |
Nel gelido nord, gli abitanti di
Castelbruma e
Altabrina, a causa delle frequenti tempeste e del clima particolarmente rigido, hanno adottato misure speciali nella costruzione delle imbarcazioni. Questi popoli utilizzano la cocca, di forma rotondeggiante e capace di raggiungere una stazza notevole. Tale imbarcazione ha tradizionalmente un ponte scoperto, sotto il quale un unico vano costituisce la stiva, ma nei modelli perfezionati nel corso dei secoli si è aggiunto un ponte coperto più piccolo a prua e uno maggiore a poppa. Gli alberi sono generalmente tre, con una vela ciascuno. La cocca nasce in vista della necessità di adeguare i commerci via mare con navi sempre più capaci, e sempre più in grado di ben veleggiare sia in condizioni di mare calmo che di mare agitato. L'attrezzatura velica presenta una vela quadra con bracci in modo che la vela possa essere orientata per procurare il movimento in avanti della nave con vento al traverso.
Nelle regioni centrali delle Terre Spezzate, data la differente tipologia di venti e correnti sottomarine, l’arte navale ha prodotto degli ottimi risultati con un modello
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una tipica caravella coronense |
studiato per l’uso mercantile ed in seguito perfettamente adattato a necessità belliche. I cantieri di
Corona del Re e
Valleterna costruiscono principalmente la caravella, nave piuttosto piccola ma robusta e veloce che si adatta bene ai viaggi di lunga distanza, grazie alla sua solidità e manovrabilità. Inoltre, grazie al migliorato sistema di vele, e ad una costruzione rinforzata, è in grado di resistere pienamente a burrasche e tempeste. Le assi delle sue fiancate non sono accostate ma sovrapposte, e le sue vele permettono una navigazione di bolina, che aiuta anche nel caso si renda necessario procedere controvento.
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Un agile veliero di Neenuvar |
Il Principato di
Neenuvar si distingue da tutti gli altri. Le sue navi sono agili velieri costruiti con legname tra i più pregiati. La caratteristica forma affusolata e la ridotta capacità di carico, unite ad una squisita leggerezza dei materiali di fabbricazione, rendono questo vascello in grado di solcare i mari ad una velocità irraggiungibile per qualunque altro mezzo di trasporto marino. Anche la sua maneggevolezza è straordinaria. Ma tutte queste doti hanno il prezzo di renderla fortemente inferiore alle altre navi nel combattimento.
L’indiscusso dominio dei mari è detenuto dal Principato di
Venalia, la cui egemonia è dovuta all’invenzione della caracca, costruita in seguito alla caravella, di cui sfrutta completamente il sistema tecnologico. È una grande nave, utilizzata per il trasporto di ingenti carichi e perfettamente funzionale ad usi militari, munita di due o tre alberi e due castelli a poppa ed a prua. Ovviamente, l’aumentata stazza e la capacità di carico maggiorata comportano una discreta perdita di maneggevolezza e velocità, a cui le conoscenze di navigazione venali fanno da contrappunto.
Le navi Venali sono innegabilmente più diffuse e più sicure di tutte le altre. È per questo che molti continuano a far costruire i propri velieri commissionandole agli opulenti
Niviani di
Vigezia: è preferibile privarsi del proprio denaro, piuttosto che possedere una pallida imitazione di un gioiello venale.
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[1] "
- ^ sostiere Ser Pinco Pallino, cavaliere valniano