Strada del Re

Vedi anche i territori dei principati: Altabrina - Castelbruma - Valleterna - Neenuvar - Cornona del Re - Venalia - Meridia
e i luoghi geografici per tipo: Mari - Monti - Laghi - Pianure - Passi - Strade - Foreste - Isole - Coste - Ville, Monasteri ed edifici


Per quanto strano possa apparire, una delle più grandi gesta compiute sotto il Dominio del Sole non richiese l’uso della forza né l’impiego di centinaia di guerrieri. Ciò che fecero Alessandro e gli abili membri della sua corte fu un’opera di una semplicità ed al contempo una genialità sconcertanti: essi collegarono tramite una strada maestra tutti i regni delle Terre Spezzate. Nei secoli precedenti le forme di commercio via terra erano sempre state un punto debole dei sette Principati, continuamente guastate da gruppi di predoni e banditi, disseminati ovunque lungo tutto il territorio e in attesa di uno sprovveduto mercante e della sua carovana colma di appetibili ricchezze. Il consiglio del sovrano, accortosi dell’ingente problema, propose una soluzione di portata grandiosa: costruire una faraonica strada lastricata di pietre che mettesse in collegamento il territorio nella sua totale estensione a partire dal sud. Così venne comandato dal sovrano.

Un fanciulla si disseta ad una fonte lungo la Strada del Re
L’opera magna fu il più grande sogno di un giovane guerriero divenuto Re. In cuor suo Alessandro voleva rendere le Terre Spezzate un luogo più sicuro per coloro che le attraversavano, creando una via di collegamento molto frequentata dai viandanti e sorvegliata da piccole guarnigioni di soldati. Da principio furono realizzati i lavori di disboscamento e bonifica ed in seguito quelli di vera e propria costruzione. Inutile dire che pur essendo cominciati nei primi anni del Regno Alessandrino non furono completati che in seguito alla sua morte. Ad essere precisi due soli regni vennero esclusi da questo progetto per cause di forza maggiore e contro la ferrea volontà del sovrano.

Sul reame di Neenuvar Alessandro perse la speranza a causa dei numerosi e vani tentativi di passare attraverso le terre selvagge che ne delimitano il confine con Venalia. Inoltre quando i lavori erano ormai arrivati a Roccastrada, ultimo baluardo tra Castelbruma ed Altabrina, pochi anni erano passati dalla disastrosa dipartita del sovrano, e le Terre Spezzate stavano scivolando nei cosiddetti Secoli Bui, un infausto periodo storico dominato dalla disgregazione dei regni, un’era senza padroni e senza legge. Il sogno di Alessandro venne abbandonato e dimenticato dai regnanti che furono dopo di lui e tutt'ora, a distanza di otto secoli, non è cambiato niente da quei giorni.

Nei tempi odierni il massiccio fiume di pietra trova il suo principio a Piazza del Sole per poi proseguire attraversando le capitali di Vigezia, Dimora, Vesta e Castelbruma, passando per numerose città di minore entità.

Il popolo, di qualunque ceto, ringrazia questa benedizione di un glorioso passato, e col trascorrere degli anni vi è stato dedicato anche uno speciale giorno di festa per ricordare a tutti l’importanza di poter viaggiare scacciando il demone della paura. È per questo che a volte si ode alzare un calice inneggiando alla maestosa Strada del Re, benché ormai siano rimasti pochi illuminati, tra i dotti e gli studiosi, che la chiamano ancora con il suo vero nome: il Dono di Alessandro.


Il tracciato della Strada del Re