Territorio di Altabrina
Altabrina si trova nel nord delle Terre Spezzate, la sua caratteristica forma a zanna ricurva fa sì che il suo unico confine con un altro Principato,
Castelbruma, corra lungo il
fiume Cristallo all’estremità ovest della regione. A ridosso della costa nord si estende la lunga catena montuosa che i brinnici sono soliti dividere in Monti Turindi dalla parte di Castelbruma e Arcigni verso
Punta Artiglio. La maggior parte delle terre abitate di Altabrina si trovano lungo la
Valle dell’
Orso, un grande fiume che sgorga dai
Monti Arcigni e confluisce nel Cristallo. Sui
Turindi nasce invece il
Riograsso, il fiume, a quanto si dice, più pescoso della regione. A nord, oltre la grande catena montuosa si estende una brulla e gelida pianura a margine della quale si apre un immenso crepaccio che si dice nasconda grotte piene di tesori e covi di esseri che è meglio non nominare. Le acque che lambiscono la costa settentrionale costituiscono il
Mar di Brina, solito divenire una distesa ghiacciata durante gli inverni più rigidi. Nel Mar di Brina si trovano le
Isole del Nord, terre gelide e disabitate, coperte di neve per la maggior parte dell’anno. Ad est, invece, all’imbocco del
Gran Golfo, si trova la rocciosa Isola di
Gargiarocca divisa dalla terraferma dal terribile
Stretto del Gargio. Altabrina è famosa per le sue sterminate foreste, prima tra tutte la
Selva Fatata che circonda il porto di
Riparossa, ma vasti sono pure il
Bosco Nero, a cavallo del fiume Cristallo e il
Bosco Alto che lambisce
Altea.
Mappa dettagliata di Altabrina
Terre Selvagge
Attorno ai villaggi che ospitano le Grandi Case dei Clan si estende la vera
Altabrina. Foreste sconfinate ricoprono alture e pianori, piccoli insediamenti di cacciatori e pastori sono disseminati per il territorio. Solo le montagne, terre selvagge e inospitali per eccellenza, non conoscono l’eterno vagare dei Brinnici. Tra i picchi e le inaccessibili valli dei Turindi o dei monti Arcigni si annidano
orchi e altre creature più magiche e, forse, ancor più terribili.
Nella
pianura a nord, dove la vita è una continua lotta e il freddo pungente s’insinua in ogni pertugio, solo i più forti guerrieri si spingono a est verso l’Abisso. Dal mare e dalla terra feroci creature d’ogni genere fanno strage dei viaggiatori impreparati, e smarrire l’orientamento in questa regione significa la morte certa.
Vicino al tratto più alto del Fiume Orso si trova il
Sacro Circolo, il luogo dove avvengono le più importanti riunioni dei Capiclan. Si tratta altresì di un luogo magico che il popolo ha condito di superstizione e dove nessuno si avventurerebbe senza la compagnia di uno sciamano.
Nel
Bosco Alto a nord di Altea e a ovest di
Bianco Rifugio, si trova il legno migliore delle Terre Spezzate, il
ferrolegno, ma strani accadimenti spaventano i boscaioli: alcuni di loro spariscono altri vengono ritrovati morti.
Sulle
Colline Arse, subito a est del Riograsso, sorgeva un tempo l’antico Sacro Circolo di Altabrina, poi un terribile incendio avvenuto circa un secolo e mezzo or sono ha devastato le colline e distrutto il circolo. Da allora le magiche energie del circolo causano strani fenomeni nella zona e si dice che gli spiriti infestino la regione.
Sui
Monti Turindi è nota la presenza di feroci
tribù orchesche e nessuno vi si avventura se non per rischiare la vita e scommetterla in cambio di fortuna e gloria.
I boschi noti come
Selva Fatata attorno a
Riparossa e
Bassorivo sono spesso teatro di strani avvenimenti. Come se non bastassero i lupi a terrorizzare gli abitanti, recenti sparizioni funestano la regione e interi gruppi di ricerca sono scomparsi.
Anche nel
Bosco Nero tribù di
orchi hanno la loro casa e si contendono il terreno di caccia con i fieri guerrieri brinnici.
A nord di
Bianco Rifugio, sulle pendici dei
Monti Arcigni si trova un antico circolo di pietre d’incerta origine, e sui monti stessi in molti hanno perso la vita in spedizioni organizzate sperando di trovare l’oro sulle montagne.
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[1] "
- ^ sostiere Ser Pinco Pallino, cavaliere valniano