Cronache di caduceo 1262
Capo d'Alba,
Corona del Re
dal nono giorno della seconda
decade al primo della terza di caduceo
1262
Il Grande Giubileo
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Veduta a colori di Capo d'Alba |
Per lunghi mesi nelle Terre Spezzate è regnata l’incertezza, ma il
Bando di Convocazione del Giubileo ha infine sciolto ogni indugio, l’austera città di
Capo d’Alba ospiterà il Grande Giubileo. Pellegrini di ogni rango e ceto giungeranno a porgere omaggio al
Tetrarca Gregorius, alla signora di Capo d’Alba, la baronessa
Lucilla Vignalba, e all’
Ecclesia Coronense, degnamente rappresentata dal Vescovo di Capo d’Alba,
Procopio.
"
Numerose sono le città delle Terre Spezzate e della stessa Corona del Re che annoverano maestose cattedrali, o che possono vantare di aver dato i natali ad un Devoto o allo stesso Profeta Castamante; oppure ancora sono stati luoghi in cui pii uomini e donne hanno compiuto atti che li hanno resi cari ai Quattro e alle preghiere dei fedeli.
Non così Capo d’Alba: priva di una cattedrale degna di nota e rinomata per la sua importanza navale e strategica, più che per la devozione dei suoi abitanti, la città è stata anche teatro di abominevoli azioni ad opera dell'empio stregone Saverio Vignalba.
La popolazione, che ormai un anno fa ha scacciato Saverio mossa da indubbio fervore religioso, ancora fatica a cancellare le ferite inflitte dalla guerra , dagli avvizziti e dall'invasione degli Ashai. Il Giubileo celebrerà ad imperitura memoria il simbolo di una città ove l’empietà fu sconfitta e dove la Tetrade è emersa rinvigorita da un’era di buio, grazie alla Virtù degli uomini." (Cit. dal Progetto presentato all'Ecclesia da
Corona del Re.
Proprio nel Palazzo dei
Vignalba in cui visse per molti anni l'infausto barone Saverio e che ora è dimora della baronessa
Lucilla Vignalba, le
corti dei Principi saranno degnamente ospitate, in appartamenti lussuosi e tende maestose, erette nei giardini esterni.
Le Celebrazioni del Giubileo
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Futura cattedrale di Capo d'Alba |
Il Giubileo deve essere un’occasione di preghiera e redenzione, ma anche di gioia e di festa, e al fine di guidare i pellegrini lungo un percorso spirituale che onori la
Tetrade alternando momenti di contrizione e celebrazione, l’Ecclesia ha stilato un programma del Giubileo, dal giorno nono della seconda decade di Caduceo al giorno primo della terza decade.
Il primo giorno del Giubileo è consacrato a
Sidèreo e dedicato alla preghiera e alla ragione. Il Tetrarca celebrerà una grande
Lectio di apertura, in cui concederà la benedizione e la perdonanza ai pellegrini. Nel pomeriggio la
Corte Ristretta di
Re Edoardo si riunirà per consigliarlo sulle sorti del regno, concedendo udienza ai sudditi di Sua Maestà e alle loro istanze. Durante il banchetto serale, musici allieteranno le corti dei Principi.
Il secondo giorno onora
Laetitia, fino al calar del sole Capo d'Alba sarà in festa. Mercanti e viaggiatori da ogni parte del regno esporranno le loro mercanzie, cavalieri e gentiluomini si sfideranno nel
Torneo delle Dame, cantastorie e giullari allieteranno i pellegrini.
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Dettaglio della futura cattedrale di Capo d'Alba |
Nel pomeriggio si concluderà l’attesa sfida di
Bramante da Vesta, artigiani e sapienti presenteranno progetti, invenzioni e meraviglie di ogni sorta. Nonostante negli scorsi mesi siano circolati pettegolezzi e
Voci sulla Sfida di Bramante, i prodigi che verranno esposti al popolo sono ancora segreti. Dopo il banchetto serale, l’abbondanza verrà celebrata con dolci libagioni provenienti da tutte le Terre Spezzate, e la migliore di esse verrà premiata dalla generosità dei notabili di Capo d’Alba.
La notte del secondo giorno è invece consacrata ad
Aeterna. Una maestosa fiaccolata porterà in processione nella notte la reliquia del Devoto Gioacchino fino a giungere alla Pira della Signora Silente, un grande fuoco di purificazione e rinascita. Coloro che maggiormente hanno da espiare per fare ritorno alla Via Virtuosa, veglieranno fino alle luci dell’alba.
Il terzo ed ultimo giorno celebra
Canuto, si aprirà con una battuta di
caccia nei boschi intorno alla Villa dei Vignalba, e vedrà poi gli armati delle Terre Spezzate sfidarsi nella
Grande Mischia. La
Lectio di chiusura del Giubileo, officiata per ringraziare Corona del Re e l’ecclesia coronense dell’ospitalità, segnerà la fine di un anno di devozione e pellegrinaggi.
La Baronessa Lucilla Vignalba, ospite e organizzatrice delle celebrazioni, augura a tutti i pellegrini che il Giubileo possa essere occasione di redenzione, pace e giustizia.
Riassunto di quanto accadde
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Le statue piangenti di Laetitia |
Moltissimi gli accadimenti che si succedettero nei pochi giorni di festeggiamenti per il
Giubileo.
Il
Tetrarca Gregorius fu colto da grave malore proprio al termine della Lectio di apertura del Giubileo. Sembra che, in concomitanza di tale nefasto evento, le statue di Laetita presenti nella cappela della villa presero a piangere sangue. A lungo si temette per la sua vita dell'anziano sacerdote e una lunga fila di cortigiani riempì le scale del palazzo dei
Vignalba per pregare al capezzale del Tetrarca o udire le sue ultime parole. Forse tutte quelle voci giunsero davvero alle orecchie degli
Dèi, perchè Gregorius si riprese quasi miracolosamente in extremis il terzo giorno.
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Alcune nobildonne osservano il Torneo delle Dame |
Nonostante la pena per le sorti del Tetrarca, il secondo giorno dei festeggiamenti si svolse appieno in nome di
Laetitia. Dame e Cavalieri si affollarono a seguire gli sviluppi del
Torneo delle Dame, dominato in lunga misura dalle genti di
Venalia: fu infatti Ser
Neone da Porto a vincere, portando i colori della cugina, Dama
Nerissa Corvina.
Le soddisfazioni continuarono quella sera per la
Corte della Basilissa Desdemona. Ebbe infatti luogo la conclusione della disfida d'ingegno, indetta dall'
erudito Bramante da Vesta, riguardo alla creazione di un nuovo manufatto artigiano, che vide vincitrice la baronessa
Cassandra Zenaidi con il suo moltiplicatore d'incantesimi dal nome di
'Fulcrum Magi'.
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Il fantoccio portato in processione nella fiaccolata dedicata ad Aeterna |
Continuò il braccio di ferro tra i tetradici e i seguaci del
Leone Nero, che con l'aiuto di
Brinnici e
Brumiani umiliarono di nuovo sul campo gli avversari, attaccandoli la notte del secondo giorno, durante la processione dedicata ad
Aeterna, accaparrandosi una preziosa reliquia.
Il cavaliere
Baiardo del Cristallo ritrovò l'orgoglio e si mise a capo dei volonterosi intenzionati a fondare un ordine cavalleresco ispirato all'antico codice degli
Uomini del Mare.
L'
Inquisizione non ebbe modo di riposare molto durante i festeggiamenti. Si dovette infatti combattere contro strani fenomeni che accadevano nella villa e contro abomini lasciati dal precedente occupante,
Saverio Vignalba, e infine si scovò e uccise un
Avvizzito che si nascondeva nei paraggi.
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L'Avvizzito ritrovato a villa Vignalba |
La morte di uno degli Inquisitori, il Duca
Filiberto Manfredi, non fermò il fervore dei suoi pari, che portarono a compimento diversi processi: l'
inquisizione di Edelina da Portoferro, madre dell'erudita
Zelda, per sospetta stregoneria; l'inquisizione del
Maestro del Conio Pisistrato Themelioni per empietà; l'inquisizione del Principe
Alarico D'Urso per
abiura della Tetrade; l'inquisizione del Principe
Temistocle degli Alessandridi per eccesso in celibato.
Inoltre fu annunciato il ritiro della scomunica al defunto Re
Aureliano dei Gastaldi e fu finalmente
posto il nome alla sua unica figlia. La scelta di un nome coronense per la piccola, ovvero Vittoria Aurora, secondo le richieste della regina madre
Adelaide De Portici, sancì che la piccola venisse cresciuta dalla nonna, anziché dalla madre
Ginevra Viviana, valniana di nascita, il cui pubblico strazio interruppe la lectio conclusiva del Giubileo.
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Il Primo Cavaliere Borromeo inveisce contro il Re durante la Lectio |
Ma, più che per le sue lacrime, i presenti furono turbati dalle parole del
Primo Cavaliere Borromeo, che si macchiò d'ingiuria e insubordinazione verso il Re
Edoardo II dei Castamanti, accusandolo d'esser un uomo indegno per aver deciso l'uccisione del suo predecessore e aver conquistato il trono con l'inganno, il che gli valse l'arresto e il supplizio, con il marchio d'infamia in volto e il taglio della mano e della lingua.
Nonostante i tristi accadimenti, il Giubileo si concluse con eventi lieti. Si disputò una
Grande Mischia, vinta dal
mercenario Annibale Grignapoco, e vi fu l'annuncio di ben due matrimoni: quello della Baronessa
Lucilla Tiberia Vignalba, Signora di
Capo d'Alba, con il Barone
Giulio Corvino Aloisi, Signore di
Litoranèa, e quello di
Aurora Settima della Torre, Grande Ammiraglio di Re Edoardo, con Ser
Tancredi Roncaglia, Reggente di Corona del Re.
Ritratti e disegni: 1 - 2 - 3
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