Bramante da Vesta
Erudito, inventore, saggio. Da sempre alla ricerca di nuovi progetti e pronto ad istruire ed illuminare le menti dei suoi allievi.
 |
Bramante in una foresta di Neenuvar |
Valleterna
Uomo del Mare
Erudito
Plebeo, suddito dei
Castamanti.
Dicono di lui
 |
Bramante soccorso dopo la liberazione |
Nel nevoso del 1261 Bramante indisse una gran tenzone tra tutti gli artigiani e i sapienti delle corti, per produrre un oggetto dalle proprietà straordinarie, da presentare alle genti delle terre tutte durante le celebrazioni dell'incombente Giubileo, alla fine dell'anno successivo. Per mesi si lavorò alacremente ai progetti, finché in occasione dell'incoronazione di
re Edoardo l'erudito fu catturato da misteriosi sequestratori; il mese successivo una grande battuta fu organizzata con successo per trovarlo e liberarlo, scoprendo gli autori in una frangia nascosta in seno all'ecclesia, definitasi "i Frati Neri", cui le sue ricerche erano invise in quanto loro sospette di empietà.
[1]
"Dovete credermi quando vi dico che è un eretico! Compie studi proibiti, turba il sonno dei morti, ma peggio ancora spinge altri sapienti a dedicarsi a pratiche blasfeme! La tortura ha confermato le sue colpe: dev'essere fermato, vi prego ascoltatemi..."
[2]
- ^ Dai resoconti di Aldrico da Bosco Alto, artefice valniano.
- ^ Così andavano ripetendo i Frati Neri del Monastero di Laetitia delle Grazie