Lucilla Vignalba
La Baronessa
Lucilla Tiberia Vignalba è entrata a far parte della Corte di Corona del Re nel suo momento più buio: il giorno della morte del Re
Aureliano dei Gastaldi. Imparentata con
Saverio Vignalba, è oggi conosciuta nelle Terre Spezzate come la Signora di
Capo d'Alba, dov'era nata e vissuta fino a quando non si è unita alla
Corte del Reggente Tancredi. Durante l'anno e mezzo trascorso a Corte, la Baronessa è riuscita infatti a riottenere ai Vignalba il controllo della città, che si era ribellata alla sua famiglia con la rottura del
Patto di Nassilia, acquisendo per sé il titolo di
Signora. Oltre a ciò, è riuscita a vincere per Capo d'Alba la contesa per ospitare le celebrazioni del
Giubileo del 1262, che hanno portato alla sua città fama e ricchezza. Al contempo ha anche seguito, in veste di artigiano, la "Disfida d'Ingegno" promossa da
Bramante da Vesta, qualificandosi tra i finalisti. A coronamento della carriera pubblica, nel giorno del suo congedo dalle corti è stato annunciato l'imminente matrimonio con il barone
Giulio Corvino Aloisi.
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Ritratto della Baronessa Lucilla |
Corona del Re
Donna del Mare
Alchimista di Corte con il rango di Iniziata dell'Ordine
Famiglia Nobiliare
Vignalba
Dicono di lei
"Se ancora oggi qualcuno mi dicesse che i Vignalba sono d'indole pratica e poco politica, lo accompagnerei dalla Baronessa. Suppongo si dovrebbe iniziare a scrivere un nuovo capitolo nella storia della famiglia di Capo d'Alba."
[1]
"Abile politica e negoziatrice instancabile, sembra avere la straordinaria capacità di cavalcare ogni dibattito in modo da risultare sempre dalla parte della ragione."
[2]
"Per tutta la vita ho visto nobili sprecare o abusare del dono concesso loro dagli Dei. La baronessa Lucilla Tiberia Vignalba si è guadagnata ogni singolo granello di sabbia e terra di Capo d'Alba. Ha riconquistato una città corrotta nell'animo e l'ha riportata a splendere sotto la luce dei
Quattro. Oggi il sole splende nuovamente fulgido sul
Mar d'Alba, sullo stemma e sull'onore della famiglia Vignalba."
[3]
"Una donna straordinaria, senza dubbio.. Penso sempre con affetto ai giorni in cui l'ho affiancata come suo assistente; avrei ancora avuto molto da chiederle, molto da imparare. Quando ha lasciato la Corte, la Corona ha perso un elemento prezioso. Farò di tutto per dimostrarmi alla sua altezza."
[4]
- ^ commenta l'amica Aurora Della Torre, baronessa coronense.
- ^ sostiene Aldrico da Bosco Alto, artefice valniano.
- ^ afferma il reggente di Corona del Re, ser Tancredi Roncaglia.
- ^ sostiene Ser Amerigo Vizzamano, alchimista errante.