Antica Religione

Sommario

Culti dell'Antica Religione
Il Culto della Madre Terra
Il Culto degli Spiriti
L'Antica Religione a Castelbruma
Cerimonie dell'Antica Religione
Nascita
Matrimonio
Funerale
Tetrade.pngvedi anche: l'oltretomba e le religioni nelle Terre Spezzate. L'Antica Religione: Druidi della Madre Terra - Sciamani degli Spiriti - il culto a Castelbruma
il culto della Tetrade: Cerimonie della Tetrade - Quattro Dèi - Quattro Corpi - Empi e Devoti. Il Profeta Castamante: Quattro Rivelazioni Divine
l'Ecclesia: il Tetrarca, i Vescovi e i Sacerdoti (Custodi della Fede, Paladini e Sacerdoti della Tetrade). Storia del Dominio di Vesta e di Valleterna



Antica Religione: così la dottrina della Tetrade chiama tutti i culti praticati prima della venuta del Profeta. Ma come possono due semplici parole racchiudere in loro, nello stesso momento, i roghi scintillanti sulla sabbia, le voci che, accompagnate da tamburi, leggono nelle ossa il volere degli Spiriti o i rituali senza tempo celebrati per porre fine all'inverno ?
Frammenti di uno specchio infranto che alterano e deformano la luce, le antiche religioni sono insieme somiglianti e opposte, difficili da catalogare per gli uomini dell'Ecclesia.

Vi fu un tempo, prima che da deserti e mari giungessero gli uomini, in cui gli Elfi abitavano le sette terre in armonia con gli Spiriti di tutte le cose, ai quali rivolgevano preghiere, canti e offerte. Ancora oggi si possono scovare, nel fitto delle selve o nascosti dalla bruma, gli antichi luoghi in cui il popolo della primavera praticava le sue cerimonie. Altari intagliati in alberi secolari, cerchi di pietre in aspre radure o piccoli santuari su cime innevate risuonano all'ombra delle invocazioni di un tempo, e chi persevera nell’ascolta le voci di tutte le cose li venera con il rispetto dovuto alla sacralità.
Ma, un giorno, l'ancestrale alleanza si spezzò e gli Elfi giurarono che mai più avrebbero cercato la saggezza degli Spiriti. Da quel giorno i figli della primavera si dedicarono solo a ringraziare e proteggere la Terra, il loro dono alle razze mortali, senza più costruire luoghi di culto, ma all'aria aperta, circondati solo da acqua, rocce, erba o alberi, perché un germoglio è già il compimento di una preghiera. A Neenuvar, dall'inizio della sua storia, i Druidi mantengono vivo l'ultimo insegnamento degli Elfi.

La voce degli Spiriti di tutte le cose, sopita ma non scomparsa, fu riscoperta dai Pitti ribelli del Nord e dai loro alleati Bruti, che in seguito ne tramandarono i segreti agli uomini del mare. Coloro che potevano ascoltarne il celato mormorio, divinare la caduta di un Re tra le interiora di una belva o scorgere in sogno frammenti del domani vennero chiamati Sciamani, e ancora oggi amministrano gli antichi misteri nelle terre di Altabrina.

A Castelbruma l'avanzare dell'Ecclesia ha smorzato la forza del culto degli spiriti, ma molti tra il popolo delle nebbie, pur senza la guida degli sciamani, continuano a seguire le vecchie tradizioni, e sanno che è bene offrire latte alla terra in cambio di messi rigogliose, lasciare gli scarti di cuoio fuori dalla porta di casa perché gli spettri scalzi se ne possano servire o rispettare il nome dei Padri.

Fu invece dalle ignote terre oltre ai grandi deserti che giunse, insieme agli Adusti, il Culto del Fuoco, diffuso durante i giorni dell'Impero a Meridia e Venalia. Spezzata dalla predicazioni dei sacerdoti tetradici, ormai non resta nulla dell'antica via della fiamma, se non nella memoria di qualche Bruto tra le rosse sabbie dell'estremo meridione.
Nemmeno i ricordi sopravvivono, invece, entro i confini di Corona del Re e Valleterna, dove fu cullato il Profeta Castamante. Qui ogni uomo segue gli insegnamenti della Tetrade e diffida degli antichi culti, guardando con sospetto le sparute rovine elfiche che ancora esistono nei loro principati, lontane da abbazie e monasteri. Eppure, si dice che nel Bosco Cervo, a volte, i Pitti intonino antiche canzoni...

Culti dell'Antica Religione

Per consuetudine, nell'Antica Religione si fanno rientrare:
Il Culto della Madre Terra
Il Culto degli Spiriti
L'Antica Religione a Castelbruma
Anche il Culto del Fuoco rientra nel novero dell'Antica Religione, ma e' solo una curiosita' per eruditi.

Cerimonie dell'Antica Religione

Nonostante le profonde differenze, le antiche religioni sono accomunate da una serie di cerimonie che, nel loro susseguirsi, scandi-scono l’intera vita di un uomo.

Nascita

Mentre i seguaci del culto della Tetrade celebrano il giorno in cui un bambino entra a far parte della società ricevendo un nome, spesso dopo un anno e oltre dalla propria nascita, chi venera le antiche religioni festeg-gia l’ingresso del nascituro il giorno stesso in cui viene al mondo. A Neenuvar la testa del bambino viene cosparsa di acqua, e vengono impartite benedizioni su di lui affinché egli possa vivere felicemente fino al giorno in cui le acque non lo chiameranno a sé.

Presso le gelide terre di Altabrina invece i riti iniziano durante il parto e procedono fino al momento della nascita, interrogando gli spiriti sul futuro del nuovo nato: a seconda degli auspici giunti il bambino riceverà un nome. Infine a Castelbruma, alcuni giorni dopo la nascita, viene organizzata una battuta di caccia in onore del bambino, e il suo cuore bagnato con il sangue della creatura più feroce rimasta preda dei cacciatori, per renderlo forte e coraggioso.

Matrimonio

Presso gli Eredi il matrimonio, forse la più importante delle cerimonie, avviene sulle rive di un lago o uno stagno, solitamente sotto le fronde di un salice. L’officiante, in piedi di fronte ai due sposi, inizialmente invoca la Terra affinché vegli sul matrimonio, quindi chiede loro se l’unione è consensuale per entrambi. Infine, ricorda ai due che la loro vita come una sola creatura si dovrà integrare nel Tutto, o ne verrà distrutta. I futuri marito e mogli si bagnano dunque vicendevolmente la testa con l’acqua del lago, promettendosi di restare uniti e fedeli fin quando le acque non li avvolgeranno per sempre. Lo sposalizio è in ultimo sancito dallo scambio dei bracciali nuziali, due cerchi di metallo uniti da un sottile filo di seta che viene spezzato al termine della cerimonia: da quel momento, la coppia è effettivamente sposata, e il filo di seta ne simboleggia l’unione. Dopo la cerimonia, i due presenziano al posto d’onore di un banchetto allestito per l’occasione, cui prendono parte entrambe le famiglie e un gran numero di amici e persone care agli sposi; la mancanza di uno dei due rami familiari è considerata come un cattivo presagio per il matrimonio.
Ad Altabrina, è uso che gli sposi, si rivestano l’un l’altro con la pelliccia del loro animale guida, come pure fra i nobili di Castelbruma legati al culto degli spiriti. Molto spesso, invece, i Bruti officiano cerimonie molto più spicce, che si concludono con chiassose scorpacciate di carne, talvolta di dubbia natura; presso i Pitti, il matrimonio è un evento cui spesso prende parte l’intera tribù, e le danze e i canti che ne seguono possono durare anche interi giorni.

Funerale

Altra cerimonia particolarmente rilevante è il funerale. Presso gli Elfi e gli Eredi, i morti vengono tradizionalmente affidati alle acque, dunque il sacerdote invoca la Terra affinché essa possa abbracciare il defunto con le sue acque e reintegrarlo nel Tutto,facendo sì che la sua anima possa scindersi e rientrare fra i viventi in altre forme. Solo tra gli Elensil è consuetudine comune quella di bruciare i corpi, in memoria della fine che fu di Daelin Elentauron.
Presso le genti di Altabrina invece, si è sviluppato un particolare rito funebre, durante il quale viene ricordata la forza del defunto e si pregano gli spiriti perché questa possa rivivere in coloro che in vita gli erano vicini. Al termine dell’omelia, gli amici e i parenti mangiano un pezzetto del cuore del defunto, e lo seppelliscono personalmente assieme alle ossa dei suoi antenati. Anziani di un certo rilievo, sciamani e capiclan spesso vengono interrati dagli alfieri del clan, e non dai parenti, a simboleggiare che essi erano come padri e fratelli dell’intera comunità. Talvolta vengono inoltre presi frammenti di ossa o ciocche di capelli e barba che vengono gelosamente custoditi come preziosi talismani. Non è raro, specie presso i Pitti, che questi frammenti vengano incastonati all’interno di anelli e medaglioni, divenendo così veri e propri gioielli.

Anche a Castelbruma vi sono riti simili, ma a causa del controllo esercitato dalla Tetrade, spesso i corpi vengono semplicemente inumati nella terra.
Ad Altabrina e Castelbruma vi è un’ulteriore tappa della vita di un uomo, oltre alla nascita, il matrimonio e la morte, che viene celebrata con riti religiosi. Questa è il compimento del quattordicesimo anno di età, ovvero il mo-mento in cui si diventa uomini e si acquista il diritto di cacciare, di essere responsabile di se stessi e della comunità, sia essa il ducato brumiano o il clan brinnico. La cerimonia d’iniziazione che si associa a questo importante giorno si svolge spesso unendo diversi giovani in “età da caccia” e prevede naturalmente la loro iniziazione all’arte venatoria e, tradizionalmente, il dono ai giovani del loro primo pugnale, o del primo arco da caccia.
A Castelbruma, ai riti o ai giorni di festa di ogni genere si associa sempre una grande battuta di caccia, il cui esito viene interpretato quale auspicio e le cui prede costituiscono il cuore del banchetto.