Religione
vedi anche: l'oltretomba e le religioni nelle Terre Spezzate. L'Antica Religione: Druidi della Madre Terra - Sciamani degli Spiriti - il culto a Castelbruma
il culto della Tetrade: Cerimonie della Tetrade - Quattro Dèi - Quattro Corpi - Empi e Devoti. Il Profeta Castamante: Quattro Rivelazioni Divine
l'Ecclesia: il Tetrarca, i Vescovi e i Sacerdoti (Custodi della Fede, Paladini e Sacerdoti della Tetrade). Storia del Dominio di Vesta e di Valleterna
Gli spiriti e l'Oltretomba
Fin dai tempi più antichi in cui si perde la memoria degli uomini, gli Elfi narrano di come tutte le creature posseggano uno spirito, una parte di esse che sopravvive alla morte corporale. Al sopraggiungere del trapasso di ogni creatura la sua componente materiale deperisce fino a scomparire, ma la sua parte spirituale permane e può manifestarsi in forma intangibile ma reale, o addirittura interagire con i viventi.
La presenza degli spiriti generati dai morti è conoscenza antichissima e radicata in tutte le culture, che infatti hanno nelle cerimonie di sepoltura il loro primo elemento di civiltà. Si dice che i ferali Bruti, flagello degli Elfi nei tempi remoti in cui nessun uomo aveva ancora calcato il suolo delle Terre Spezzate, comunicassero in modo bestiale come fanno i lupi o gli uccelli, ma compissero già dei primitivi riti di tumulazione per esorcizzare gli spiriti dei propri morti.
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Uno spirito inquieto spesso torna a tormentare chi lo ha privato della vita. |
Benché l’idea dell’aldilà, o il luogo in cui gli spiriti dimorano, si sia sviluppata in modo molto diverso da popolo a popolo, da cultura a cultura, un aspetto ricorrente è la credenza che esista un qualche tipo di esistenza dopo la morte.
Diffusa è inoltre la convinzione che tale esistenza non sia propria alla Natura, al Creato o al Mondo dei Viventi, e che quando gli spiriti dei morti si trovano presso i vivi siano innaturali, sofferenti, aggressivi, pericolosi. Non è infatti infrequente che lo spirito di un defunto torni a funestare, molesto ed incorporeo, il villaggio da cui proviene, il luogo in cui è morto o addirittura i suoi assassini. Ogni culto religioso ha quindi sempre avuto i propri riti di scongiurazione degli spiriti da compiersi durante la sepoltura.
Il regno dei morti assume quindi diversa caratterizzazione nelle religioni più diffuse delle Terre Spezzate.
L’antico culto del Fuoco degli Adusti sosteneva che il Sole, come genera le ombre degli uomini, genera anche l’ombra del mondo e che quando una creatura muore la scintilla di vita in essa racchiusa vada ad alimentare il Sole, e rimanga soltanto l’ombra, lo spirito che è malvagio e che deve raggiungere la dimensione delle ombre.
Secondo i seguaci degli Spiriti, l'anima dei morti viene reclamata dallo spirito a cui è più affine, sia esso il Lupo, il Vento, il Gufo o uno dei numerosi numi tutelari delle genti del Nord, e vivrà con esso nel mondo nascosto, combattendo le sue battaglie e proteggendo i suoi seguaci. Tra Pitti e Bruti è diffusa una credenza secondo la quale, a volte, gli Spiriti concedano ai più meritevoli di camminare di nuovo sulle terre dei vivi, reincarnandosi in un nuovo figlio dei Clan.
Per gli Uomini del Mare, sopratutto a Castelbruma, i più valorosi dei guerrieri saranno ammessi, dopo la morte, nelle Aule dei Padri, dove potranno dissetarsi di birra e combattere assieme agli antichi eroi per tutta l'eternità.
A Neenuvar, i Druidi raccontano di come, al termine della vita, lo spirito di ogni creatura si scioglierà nel caldo abbraccio della Madre Terra, ricongiungendosi in questo modo al tutto che anima il mondo.
Di quale si sia invece il destino degli Elfi nessuno sa parlare con certezza e gli Antichi più non si confidano con i mortali, ora che il mondo è cambiato.
La dottrina della Tetrade distingue invece l’anima, o Corpo Celestiale, dallo spirito, o Corpo Spirituale, e benché entrambi siano immortali presentano significative differenze. Lo spirito è presente alla nascita in ogni creatura senziente, ed è il Dono che la Dea Aeterna fa agli uomini e che causa la loro finitudine e li conduce alla morte. Lo spirito è negativo, distruttivo, genera paure ed orrore, e quando si libera del corpo desidera il male degli uomini e cerca di compierlo, per questo deve essere bandito dai sacerdoti della Tetrade nell’Oltretomba, in cui starà nell’oblio per sempre. L’anima non è invece presente negli uomini alla nascita, ma viene conquistata dai fedeli conducendo una vita virtuosa e guadagnandosi così il Dono che il Dio Sidereo concede a chi segue il cammino della rettitudine. L’Anima è perfetta e incorruttibile, e quando un fedele muore essa ascende presso Sidereo e vive in eterno nella grazia divina, conquistandosi gloria e ricordo imperituro presso i viventi. Il mito vuole che nella notte rifulgano nel Cielo, che è Regno di Sidereo, i Corpi Celestiali di coloro che hanno seguito la via virtuosa, e che illuminano con il proprio esempio il cammino degli uomini. Secondo la religione Tetradica l’essenza dell’uomo si trova nel Corpo Celestiale, ed è quindi destinata all’eterna beatitudine dopo la morte, ma coloro che vivono nell’empietà e che non seguono la Via Virtuosa indicata dagli Dei non si guadagneranno l’Anima, e la loro essenza rimarrà dunque legata al loro Corpo Spirituale, destinata per sempre alla sofferenza e alla paura nell’Oltretomba.
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