Antica Religione a Castelbruma
vedi anche: l'oltretomba e le religioni nelle Terre Spezzate. L'Antica Religione: Druidi della Madre Terra - Sciamani degli Spiriti - il culto a Castelbruma
il culto della Tetrade: Cerimonie della Tetrade - Quattro Dèi - Quattro Corpi - Empi e Devoti. Il Profeta Castamante: Quattro Rivelazioni Divine
l'Ecclesia: il Tetrarca, i Vescovi e i Sacerdoti (Custodi della Fede, Paladini e Sacerdoti della Tetrade). Storia del Dominio di Vesta e di Valleterna
Credenze e tradizione
Nelle nebbiose campagne di
Castelbruma, da tempo ormai le campane chiamano a raccolta i fedeli per pregare i
nuovi dei della Tetrade. Ma per secoli gli
Uomini del Mare e i
Bruti hanno rivolto le loro invocazioni agli
antichi spiriti e la memoria delle genti del Nord è profonda e ostinata quanto le radici dei monti. Per questo ancora molti, tra i sudditi dei
D’Urso, continuano a seguire orgogliosamente le vecchie tradizioni, siano essi semplici contadini o Duchi al comando di Casate antiche e potenti. Senza la guida degli
sciamani, fuggiti oltre il
Cristallo o periti durante le persecuzioni all’epoca del dominio di
Valleterna, l’antico culto a Castelbruma ha perso la sua vitalità e il suo crattere corale. Ciò che sopravvive, oltre al rispetto per lo spirito di un animale ricamato su di un vessillo nobiliare, sono le credenze tramandate di generazione in generazione, perpetuate in maniera personale o entro i limiti della famiglia ma talmente radicate presso il popolo delle nebbie che, a volte, sono rispettate persino dai seguaci della Tetrade. Così a Castelbruma i fedeli degli antichi spiriti pregano in silenzio, al limitare delle foreste o sulle colline che ospitano le ossa dei defunti, nel modo semplice e spontaneo che hanno appreso dai padri e che tramanderanno ai loro figli. Ma se la spiritualità è silenziosa come la nebbia, i gesti e le piccole liturgie che accompagnano la vita di tutti i giorni sono chiassosi e genuini quanto una bella rissa in taverna. Un Brumiano sa che bisogna sputare per terra, dopo aver pronunciato un nome malvagio o infame, se si vuole scacciare la sventura; che il modo migliore per difendersi da uno spirito inquieto è attraversare un fiume o fare tre nodi a una corda, ricorda il valore sacro dell’ospitalità e gli insulti da urlare contro una zitella vestita di nero, megera senza dubbio alcuno. I
cacciatori imparano ad appoggiare due monete sugli occhi del campagno defunto ed i
fabbri a offrire gli scarti di metallo agli spiriti, che ne possano forgiare spade per i valorosi guerrieri dell’aldilà, dopo un brindisi gli
armigeri versano in terra il primo sorso di birra, perché ne bevano anche i commilitoni caduti.
Oltre a queste credenze, in tutta Castelbruma, presso i fedeli di ogni religione, è diffuso un sentimento di grande rispetto e devozione verso gli antenati, i valorosi Padri caduti con gloria in battaglia, e ogni combattente sa che dovrà dimostrarsi degno della loro memoria se vorrà sedersi con onore al loro fianco, in quel mondo misterioso che tutti attende.