Cronache di vignameno 1257

Sommario

Principato
Data
Le Meraviglie del Deserto
Riassunto di quanto accadde
Eventi del mese
Bandi del mese
Principato
Rocca d'Avorio, Meridia

Data
Secondo giorno della terza decade di vignameno 1257

Le Meraviglie del Deserto


Ormai più di un mese è passato dai burrascosi avvenimenti che hanno avuto luogo nel Cuore dell'Ainatur, presso le Terre di Neenuvar. Eventi che hanno accompagnato le corti di ogni Principato nel quieto mese di carminio dell'Anno 1257.

A Castelbruma si festeggiava la morte del Cavaliere Nero e l'annessione delle terre di Oltrespina, impresa più unica che rara poiché eccetto qualche scaramuccia territoriale erano decenni che un Principato non si ingrandiva in tal misura. Mentre Venalia piangeva la morte del Mastro Mercante Vasilio Calasteo e del cerusico di corte Zenone Antigene, seppelliti con grandi onori e salutati con una festosa gazzarra estiva in cui le salsicce furono bandite da ogni tavola per scaramanzia. A Meridia si celebrava l'agognato ritorno dello Stratega del Principe: Demetrio da Piazza del Sole, il lungo soggiorno nelle pie terre di Valleterna evidentemente non avevano fiaccato né l'astuzia né la forza della Volpe del Deserto, già che due giorni dopo il rilascio aveva affrontato e sconfitto in duello mortale il barone Settimo Valente Trollo Vignalba di Corona del Re. Neenuvar piangeva invece lacrime amare di rabbia per la morte del millenario Guardiano delle Foreste e per gli affronti subiti quali ospiti dagli uomini dalla Corona. La calma pazienza degli Elfi aveva lasciato il posto ad un orgoglio antico e potente a lungo sopito, un orgoglio pericoloso quanto inaspettato.
A Valleterna i fieri paladini del Magnifico riorganizzavano con successo le difese del Principato, acclamati per aver sventato un attacco alla città di Castamante che sarebbe giunto da navi elfiche sullo stretto del Cimento. Poche notizie giungevano dalle remote terre d'Altabrina, in cui dopo il lungo soggiorno a Sentinella aveva fatto approdo il barone venale Magno Demone Cipridi, ospite forzato dei barbari. A Dimora, nel cuore di Corona del Re, la corte tutta era indignata e furiosa per l'insensato comportamento dell’Elfo Yavaldaron, che non solo aveva offeso il nipote del Vescovo Vermigliani, ma con esso la Tetrade e la Corona. Un grande e terribile affronto era stato compiuto dalla guida delle genti neenuvaren, un affronto che non sarebbe rimasto dimenticato. Capo d'Alba salutava tristemente il suo campione, sceso in campo con coraggio ed estremo sprezzo del pericolo per affrontare un avversario esperto quanto spietato. La gloriosa morte di Settimo Valente Trollo Vignalba aveva posto la parola fine allo scontro con il Principato di Meridia, ancora una volta complice delle insopportabili intemperanze di Aristarco degli Alessandridi rapitore della nobile Aurora Clementi. Qualche decade più tardi l'inaspettato ritorno a Corona del Re della giovane sposa colse tutti alla sprovvista, il Leone del Deserto l'aveva rilasciata per onorare lo splendido gesto del Barone Trollo Vignalba, morto in estremo sacrificio. La cosiddetta [["Guerra di Aurora"]] si concludeva con un'unica coraggiosa vittima che aveva consegnato il suo nome alla storia.

Il caldo di Fruttidoro affliggeva le Terre Spezzate, e con esso i mai domi tumulti contadini guidati da briganti e tagliagole senza scrupoli. Il nome di Brandilione da Monfiore, capo della rivolta, suonava ormai in ogni piazza delle Terre Spezzate con il peso di una minaccia troppo grande per essere ignorata. Nelle terre di Neenuvar le sue ragioni erano state declamate in un bando emesso per volere della Dama Miriel Lotènen, ed appariva ormai chiaro che non solo archi e bastoni armavano i rivoltosi, ma anche un’empia eresia tetradica che stravolgeva il senso delle parole del Profeta Castamante.
In tutte le Terre Spezzate, lungo le strade e nelle impervie foreste, si continua senza sosta a combattere contro i briganti.

Intanto, nella remota città di Rocca d'Avorio, ultimo baluardo prima del temibile deserto d'Arsarena, come ogni mese si terrà il ben noto Bazar di Sabbia. Mercanti, viaggiatori, ma soprattutto avventurieri e cercatori del deserto si ritrovano per scambiare e vendere reagenti, essenze e rari tesori scoperti tra le mortali sabbie.
Il secondo della terza decade di Vignameno, il nuovo bazar avrà luogo in quel giorno e incredibili dicerie fanno già il giro di ogni mercato da Piazza del Sole a Vigezia, da Rìlmeren a Porta Scirocco, e su fino alle remote terre brinniche e brumiane...
Una carovana di cercatori sta facendo ritorno a Rocca d'Avorio con tesori e rarità provenienti dalle rovine di un'antica ed inesplorata città adusta scoperta tra le dune. Casse e bisacce ricolme di preziosi fanno rotta verso la roccaforte degli Arconti Sebastidi, e addirittura un pesante carro è in viaggio per portare in città la più grande e sorprendente delle scoperte!
Ogni mercante, ogni viaggiatore, ogni artigiano che sia abbastanza abbiente si appresta già al lungo viaggio verso l'estremo confine merida... per nulla al mondo perderebbe il raro spettacolo che si preannuncia, per nulla rinuncerebbe a vedere le Meraviglie del Deserto!

Riassunto di quanto accadde

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Eventi del mese



Bandi del mese