Vittoria Aurora dei Gastaldi
La principessa
Vittoria Aurora è l'unica figlia del defunto Re
Aureliano dei Gastaldi e della sua Regina
Ginevra. Nata nell'ottavo giorno della prima decade di messidoro dell'anno
1261, è la legittima erede al trono di
Corona del Re. Nell'attesa che raggiunga l'età per occuparsi del Principato, la reggenza è stata affidata a Ser
Tancredi Roncaglia, che fu
Primo Cavaliere del padre.
Seppur senza aver fisicamente la possibilità di condizionare il regno, la sua vita ha comunque già molto influenzato le terre spezzate.
Il lieto annuncio della sua imminente nascita fu immediatamente offuscato dalle
condizioni della pace di Nassilia che imponevano che il primo erede dei Gastaldi sarebbe stato tenuto in ostaggio dal collegio degli Antichi per 5 anni.
Così, nel momento della nascita l’infante reale venne immediatamente strappato dalle mani della madre che non potè nemmeno riconoscere che fosse una femmina.
Venne dunque emanato un
triste bando che invitò la popolazione a stringersi intorno alla
regina Ginevra Viviana pregando per la salute del bambino.
Durante la
notte dei lunghi coltelli in cui venne ucciso il padre Re Aureliano Dei Gastaldi, spiccò l’assenza di uno dei grandi ribelli, Ser Tancredi Roncaglia, ex-Primo Cavaliere del Re fuggiasco e traditore. Mentre il principe
Edoardo II dei Castamanti, il nentar
Galdor Elentauron,
Falcobrando voce dell’inverno e il padrone di casa
Temistocle degli Alessandridi, stringevano la loro trappola intorno al Re, Tancredi liberava l'erede dalla prigionia degli avvizziti scoprendo al contempo l’amara verità sul suo sesso.
Alla morte di Aureliano la piccola venne comunque tenuta segreta per cercare di scongiurare l’inevitabile e molti furono coloro che accusarono Tancredi di rapimento.
Il segreto stesso, noto solo alla corte di Corona del Re, durante il
banchetto di Candia alla fine del 1261 venne infine svelato col tradimento e ne scaturì l’inizio della
terza guerra dei tre Re.
A un anno dalla sua nascita, il suo nome venne annunciato al termine della Lectio conclusiva del
Grande Giubileo del
1262, in ottemperanza alle richieste della regina madre
Adelaide De’Portici che fosse un nome coronense. La decisione decretò così che la piccola venisse cresciuta dalla nonna, anziché dalla madre Ginevra Viviana, valniana di nascita ed ancora distrutta dal dolore della perdita del marito.
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Ritratto della piccola Vittoria Aurora |
Corona del Re
Erede
Vittoria Aurora è ancora infante.
Gastaldi
Dicono di lei
"E' mia figlia e non mi arrenderò finché non potrò cullarla la sera, consolarla quando si fa male, gioire quando impara qualcosa. La proteggerò da qualunque cosa, sempre".
[1]
"Nulla per me è stato doloroso quanto il convincere la
Corte di Corona a rimanere concorde alle idee di
Adelaide De Portici e a non farsi persuadere da Ginevra, la mia più cara amica. La piccola è la nostra speranza, il nostro futuro, l'eredità dei Gastaldi e noi
Laurenti abbiamo un solo motto,
Semper Fidelis. Spero solo che un giorno Ginevra potrà perdonarmi."
[2]
"Una piccola creatura che avrà bisogno di tutto l'appoggio che la Corona potrà darle. Se Ginevra avesse mostrato un solo pizzico della forza d'animo che credevo sua, forse avrei tentato di trovare un compromesso. Ma può un infante della stirpe dei Gastaldi crescere con una donna che ha evidentemente perso il controllo e il raziocinio?"
[3]
"L'annuncio del nome scelto per la piccola causò un trambusto durante la
Lectio conclusiva del Giubileo: la madre si scagliò furente contro i coronensi, accusandoli di averle rubato anche sua figlia. Posso supporre che l'acrimonia nascesse da una divergenza sul nome da porre alla bambina e che le richieste di Ginevra fossero rimaste inascoltate. In effetti, Vittoria e Aurora sono entrambi nomi molto caratteristici di Corona del Re e nulla tradiscono delle origini valniane della madre. Ad ogni modo, per quanto i nostalgici del tricolore dei Gastaldi cerchino di mettere il loro cappello su questa bimba, essi sembrano dimenticare un piccolo particolare, anzi... due".
[4]
"Per me è stato un onore sapere il nome che la corte ha scelto per la piccola. Che possa portarle tanta gioia e speranza anche nei momenti più bui, come ha fatto per me."
[5]
"Credevo di non conoscere la pietà... ma credo che Ginevra della Rovere meriti persino la mia".
[6]
- ^ afferma con aria combattiva la madre, Ginevra della Rovere.
- ^ Così Ser Augusto Laurenti, Gran Camerlengo e cavaliere dei De Portici.
- ^ sostiene la baronessa coronense Lucilla Tiberia Vignalba.
- ^ commenta Aldrico da Bosco Alto, della corte di Valleterna.
- ^ afferma la baronessa Aurora Della Torre, di Corona del Re.
- ^ commenta Ser Dedrico Otto Tagliavia, cavaliere brumiano.