Ginevra della Rovere
Ginevra Viviana della Rovere nacque nel
Centrovalle Marino da Ruggero della Rovere e Viviana dei Leondoro. Si unì alla corte del Principe
Edoardo II dei Castamanti seguendo le orme del cugino
Edoardo Saffiro Leondoro. Durante il periodo di servizio furono molte le sue avventure e disavventure: riuscì a perdere le terre di suo padre, a perdere la disputa teologica del Concilio Vescovile di Vesta del
Caduceo 1259, ad essere quasi sublimata da uno
Stregone Avvizzito, a divenire Capitano della Fede e infine, dopo molte lotte, Regina delle Terre Spezzate, sposando l'ormai defunto Re
Aureliano dei Gastaldi. Ora prega
i Quattro affinchè permettano a sua figlia, l'erede di Aureliano, di vedere il suo Giorno del Nome.
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Ginevra Viviana Della Rovere, Paladina |
Valleterna
Erede
Paladina
Della Rovere,
Gastaldi
Dicono di lei
"Non ho mai fatto mistero della mia stima verso le genti di Valleterna; mentre servivo nella Corte di Ser Tancredi ho avuto il privilegio di conoscere grandi uomini provenienti dalle terre del Profeta come la
Cappa Celeste Tristano da Porta Scirocco o il Vescovo
Saffiro Leonello dei Ludovici; posso affermare con certezza che nessuno incarna tutto ciò che rende Valletena così cara ed importante per me come la Regina Ginevra"
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Aureliano e Ginevra al banchetto di nozze |
"Ho preso più strigliate da Lei che da mio padre, forse perchè mio padre non so chi sia... non ho sempre apprezzato i suoi modi di fare ma era il capitano di Valleterna e la seguivo con rispetto e dedizione, grazie a Lei ho deciso d'imparare l'uso della spada perchè 'una donna non può attendere sempre che qualcuno la difenda' ".
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"Feci la sua conoscenza alla mia prima missione, in occasione del
bando reale dell'estate 1261: come benvenuto mi apostrofò duramente, insieme ad altri cortigiani valniani, per i recenti eventi che avevano portato alla dipartita del marito, il fu Re Aureliano. Devo darle atto che, quando le feci notare che il sottoscritto era appena giunto a corte e non si riteneva di diritto incluso tra i destinatari di cotanta sfuriata, mi porse le sue scuse e potemmo scambiare qualche battuta più che costruttiva. Stoffa di erede, non c'é che dire."
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- All’attenzione di Dama Ginevra Viviana Della Rovere[4]
- Amica mia,
- o meglio, mia Regina.
- Si, le nostre preghiere sono state esaudite ed il Re ha operato la giusta scelta per il bene suo, dell’Ecclesia e delle Terre Spezzate tutte.
- Spero che sappiate che io non vi ho sostenuto solo per l’amicizia che mi lega a voi, ma anche e soprattutto per il bene che sono certo voi saprete fare per queste terre. Non vi dirò di non deludermi, voi non l’avete mai fatto.
- Mi scuso infine per l’appellativo con cui ho iniziato questa lettera: sarà per me duro scordare il nome di Dama Ginevra Viviana della Rovere per imparare quello di Regina Ginevra Viviana dei Gastaldi.
- Possa Canuto mantenervi in forza ed in salute.
- Possano gli eccessi di Laetitia e Aeterna mai sfiorarvi.
- Possa Sidereo continuare a guidarvi sulla Via Virtuosa.
- Vostro fedele suddito
- Ser Augusto Galileo dei Laurenti,
- Cavaliere della famiglia Baronale dei De Portici,
- Vicario della Tetrade.
- Semper Fidelis
- ^ Ser Augusto Galileo Laurenti, Gran Camerlengo
- ^ Raina del Meriggio
- ^ Aldrico da Bosco Alto
- ^ Dall'annuncio inviato alla nuova Regina per informarla della scelta di Aureliano