La neve si era già sciolta, battuta dal sole che con coraggiosi raggi era riuscito a scacciare un po’ di gelo dalle fitte foreste brumiane. Alle porte del mese di Germinale, nei boschi ad est di
Approdo, presso l’Incudine che i brumiani considerano sacra e che giunse con lo sbarco degli
Uomini del Mare, il nobile Meroveo
Alanera avrebbe dovuto prendere in sposa Beldiluce, del
Clan brinnico del Lupo. L’unione dei due giovani, il rampante nipote del Duca di Corvia e del Duca di Approdo e la delicata cantrice delle nevi figlia del Capoclan, aveva richiamato al rigido banchetto brumiano Principi e genti da terre lontane; ma non furono duelli e danze lo spettacolo di quel giorno, né le note allegre di un cantore. Gli ospiti udirono invece il sibilare di lama che uccide, che esegue sentenza di morte per tradimento.
Il giovane Meroveo, sedotto da chissà quale meschina lusinga, aveva venduto la propria patria a nemici terribili e sanguinari, condannando Castelbruma ad una delle più violente ed organizzate invasioni di
Orchi a memoria d’uomo.
Armigeri della Torre e Cacciatori si batterono valorosamente nella
Valle dello Zaffiro, funestata dalle temibili creature, e quando il Principe
Alarico d’Urso indisse una Grande Caccia per stanare il capo degli Orchi accorsero uomini d’arme da ogni dove, compresi il giovane Principe
Aureliano dei Gastaldi e il Principe di Meridia
Aristarco degli Alessandridi.
Flagello, questo il nome di cui si fregiava la guida dei sanguinari Orchi, fu infine catturato e ucciso dagli uomini della Corona e una fragile pace tornò nella Valle dello Zaffiro.
La Bruma scese sulla terre brumiane attutendo gli echi della caccia, i bardi nelle taverne cantavano della sconfitta di Flagello e della sua testa che impalata viaggiava fino a raggiungere
Dimora, il cuore delle Terre Spezzate. Tacevano invece le voci di chi nella Bruma non aveva affrontato orchi feroci, ma l’oscura apparizione di spiriti inquieti presso il Boscorivo e di morti sorti dalle profondità della terra e del passato, nei territori di Approdo. Era solo l’inizio di ciò che accadde quell’anno. Solo l’inizio.
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