Vesta
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Vesta sulla Mappa di Valleterna |
Principato
Valleterna
Castamanti ,
Sestesi
7000 anime
Descrizione
Il gioiello del nord e capitale di Valleterna, si narra sia tanto magnifica da non poter essere dimenticata da chi ne ha percorso le vie anche una sola volta. La ricchezza artistica ed urbana che contraddistingue Vesta risale al lontano e glorioso fasto di un tempo, riflesso del periodo di suprema egemonia del suo popolo. A nord viene abbracciata dalle verdi fronde della
Foresta Stregata, mentre verso sud domina con lo sguardo l’intera
Pianura Scarlatta. L’immediata prossimità del fiume Scarlatto ne assicura costantemente le risorse idriche, separandola inoltre dalla
Foresta Rossa e dai
Monti della Spina.
Le grigie mura della “Grassa”, la prima delle due cinte murarie di Vesta, iniziano nel fossato largo circa 30 piedi che costeggia l’intera città. Il ponte levatoio, in solida quercia, è l’unico punto d’ingresso per il pellegrino.
Poco distante dalla sorella maggiore si erge imponente il secondo baluardo di Vesta, la cosiddetta “Magra”. Più alta della sorella, è interamente percorribile grazie agli estesi camminamenti; merlature e torricelle offrono un sicuro riparo ai prodi tiratori valniani. La seconda porta non viene chiusa se non in caso di guerra, solo dopo che tutta la popolazione si è rifugiata al suo interno. Lo spazio presente tra queste due signore ospita le abitazioni dei meno agiati. Coloro che non possono permettersi un focolare nel nucleo cittadino sono costretti a vivere in piccole case, prevalentemente di legno, nella zona malfamata e tendenzialmente povera della città in cui spiccano alcune taverne di poco prestigio e alcuni magazzini di deposito degli artigiani cittadini.
Il vero splendore della capitale si palesa sulla soglia delle mura interne ed è qui che palpita il cuore di Valleterna. Le strutture, indipendentemente dal fatto che siano sontuosi palazzi o botteghe di artigiani, sono fabbricate in pietra calcarea e robusti legnami. All’interno del nucleo di Vesta non esistono tetti ricoperti di paglia, questi vengono realizzati con tegole di argilla, fatto che assicura ai Vestesi una discreta protezione in caso di incendio.
Interamente lastricata con blocchi di pietra serena, la capitale è tagliata a croce da quattro viali maestri che riproducono i punti cardinali, essi portano i nomi dei venti a cui sono associati, il viale della Tramontana si contrappone a quello del Mezzogiorno, mentre il viale di Levante a quello di Ponente. Codesti vengono collegati tra di loro da una miriade di vie secondarie che descrivono un disegno ad arco. I viali dividono la città in quattro rioni ed ognuno possiede una propria piazza ed una chiesa della Tetrade, qui vengono tenuti i mercati settimanali dove è possibile reperire le pregiate mercanzie dei paesi stranieri. Anticamente questi rioni possedevano il nome della Corporazione artigiana più influente che risiedeva nel territorio, ne era un esempio il rione degli Orefici. In seguito questa tradizione è stata soppiantata ed ogni rione ha ricevuto il nome di un glorioso Cavaliere che ivi aveva i propri natali. Questi uomini gloriosi sono quattro antichi campioni del
Torneo della Rosa ed i rioni a loro dedicati sono: il rione Brandelio, il rione Morante, il rione Lodegano, ed il rione Escanore.
Se Vesta è un gioiello, la Grande Cattedrale situata al suo centro ne è indubbiamente la gemma più preziosa. La sua costruzione ha richiesto oltre un secolo e l’importazione di materiali da ogni angolo delle Terre Spezzate. La facciata frontale è serrata fra due alte torri e l’intera struttura ha un preminente sviluppo verticale, in essa cambia il rapporto tra larghezza ed altezza, accentuando il senso di elevazione. All’interno lo spazio non è più a misura d’uomo, è come se ogni sua parte fosse un elogio agli Dei e alla loro grandezza. Guglie e pinnacoli ne adornano l’esterno ed intere pareti laterali sono sostituite da grandi vetrate colorate. La luce filtrando attraverso il vetro penetra nella Cattedrale creando una varietà cromatica che muta a seconda dell’ora e della stagione. Di fronte alla Cattedrale sorge la piazza principale di Vesta, luogo di continuo transito e nodo cruciale della nobile società valniana.
Al confine nord della città sorge imponente il castello della famiglia regnante. Al suo interno vi è una corte che ospita il Santuario dell’Illuminato, una piccola cappella in cui riposano i defunti della famiglia reale. Fu in questo luogo che
Alessandro depose la prima pietra da cui sarebbe nata Vesta.
Si mormora che sovente il
Principe Edoardo vi si rechi in preghiera, forse per ascoltare il consiglio dei suoi antenati, o forse per la sacralità che alberga in queste rocce. Adiacente al castello si trova il Palazzo di Giustizia, principale organo burocratico della società valniana.
Poco fuori dalle mura cittadine, tra la
Strada del Re e il limitare della Foresta Stregata, si estende il Campo della Rosa, l’area in cui da secoli, ogni anno, si tiene il grandioso Torneo della Rosa. Qui trovano posto le arene, gli spalti e i numerosi padiglioni dei partecipanti, qui hanno luogo gli scontri tra i migliori Cavalieri delle Terre Spezzate. Si dice che il Principe di Valleterna, per onorare la trazione del torneo e celebrare la Tetrade, partecipi alla sfida solo una volta ogni quattro anni.
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