Riassunto di quanto accadde nel carminio 1259

Il Ritorno della Magno Demone
Nell'estate del 1257 un temerario capitano di nave originario di Venalia, Creone Boezio di Calastea, si presentò alle corti dei Principi con un ambizioso quanto incerto progetto: partire verso ovest solcando il mare aperto alla ricerca di nuove terre. L'intraprendente Niviano aveva bisogno di un mecenate per la costruzione della nave ammiraglia della spedizione, che trovò nel munifico Barone Magno Demone Cipridi in accordo con gli uomini dei clan di Altabrina che fornirono legname e scorte di cibo per il viaggio.
Il vascello in testa alla spedizione fu così battezzato "Magno Demone Falco dei Mari" e partì da Vigezia sul finire del Carminio del 1257. Da allora nessuno aveva più avuto notizie del capitano e della sua spedizione e, passati ormai due anni, si disperava che il viaggio esplorativo potesse aver avuto successo. Era una limpida mattina d’inizio estate quando, nello stupore generale, il vascello di Creone Boezio fece il suo ingresso nel porto di Vigezia e fu accolto con sorpresa e meraviglia. La Basilissa Desdemona Alcestidi non tardò ad indire una grande festa nell’Oltremura in cui il capitano tornato dal “nuovo mondo” avrebbe mostrato e messo all’asta alcune delle rare e misteriose merci raccolte durante la spedizione: piante esotiche e sconosciute, minerali e gemme, esemplari di insetti e piccoli animali e, con grande sorpresa degli astanti, incisioni su pietra nell’antica lingua degli uomini del mare. Nella frescura dell’Oltremura i principati si sfidarono in un’asta all’ultimo scudo pur di assicurarsi semi, piante e gemme preziose provenienti dalle terre oltre il Mar del Vespro. Allora nessuno immaginava che, oltre all’ardito capitano, qualcun altro fosse tornato dal “nuovo mondo”...
Gli uomini di Meridia festeggiarono anche l’arrivo del mago Davide Diamanti che disse di essere fuggito dai briganti che l’avevano catturato lungo la strada che da Roccamagna porta a Piazza del Sole; passarono però solo pochi minuti prima che i presenti capissero che il Merida era diventato un Avvizzito e che questi spargesse caos e devastazione, per poi fuggire dalle terre di Venalia.

La convocazione del Bando Reale
Fin dai tempi del dominio di Valleterna sulle Terre Spezzate, ogni anno il Re con un bando convocava l'esercito, e tutti i Principi accorrevano nella capitale, con Baroni, Cavalieri e i loro armati. Era una dimostrazione di forza per il Re e un'occasione per i vassalli fedeli di rinnovare l'omaggio alla Corona. Nel 1259 il Re rinnovò la tradizione e tutti i Principi giunsero, insieme alle loro corti, nei dintorni della città di Ambra.
I valorosi qui giunti si trovarono di fronte a molte e inattese avversità. Gli antichi spettri degli Adusti, che da secoli infestavano le vicine rovine di Salamandra, si erano risvegliati causando terribile agitazione tra le creature della foresta di Altorovo che, rese folli dalla paura, minacciavano la stessa città di Ambra. Gli uomini che avevano risposto alla chiamata del Re furono costretti a un’eroica resistenza contro gibboni e uomini bestia che continuarono ad assaltare per l’intera notte. Tutti uscirono provati e malconci dai durissimi scontri, tranne gli uomini dell’accampamento di Neenuvar e Venalia che, forse grazie all’aiuto degli Scudi d’Argento, forse grazie al loro proprio valore, respinsero le orde della foresta senza colpo ferire.
Per debellare gli antichi spettri, l’indomani alcuni valorosi intrapresero una marcia; così ne parla il Bruto Cerbero, di Meridia:

Inoltre da lungo tempo almeno tre Principi erano all’affannosa ricerca del leggendario Tesoro del Lago e sapevano che nei pressi di Ambra era sepolto Ezra il Cercatore, l’uomo che più di ogni altro aveva cercato, invano, il mitico tesoro. La tomba di Ezra si rivelò essere un vasto complesso di gallerie, protetto da trappole ed enigmi: addirittura, il colosso di roccia che ne bloccava l’ingresso prese vita e assalì gli intrusi con inaudita violenza prima di essere finalmente distrutto. Gli uomini di Venalia, Neenuvar, Corona e Meridia, tra cui si annoverano Bacco detto il Fortunato, Ahren Quel'Zaress Hyarin, Persefone di Candia, Talia e Dama Dulcinia Vizzamano, che ebbero la tenacia di proseguire fino in fondo, non solo trovarono gli scritti di Ezra sul Tesoro del Lago, ma anche il ricco bottino accumulato in vita dal Cercatore.
Un altro evento importante durante il Bando Reale fu la Disfida combattuta tra gli uomini di Altabrina e di Valleterna per risolvere la disputa di Riparossa. Nonostante il grande impegno e il molto argento profusi dai Valniani nel disperato tentativo di prevalere, i fieri guerrieri del nord si batterono con coraggio e conquistarono il campo.

Infine, il Guardiacaccia Giustino riferì quanto segue:

I suoi superiori non potevano immaginare che la strana lucertola era la prima di un’intera razza che, incuriosita dalle navi di Creone Boezio, stava giungendo dal “Nuovo Mondo”...

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Novità e Dicerie

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