Linguaggi Conosciuti
Lingue vive
Nelle Terre Spezzate ormai da secoli si parla una sola lingua in tutti Principati, questa è nota come
vernacolare, si compone di 21 lettere ed è nata dall'unione della lingua morta degli Uomini del Mare con pesanti influenze di Adusto. Le lingue morte degli antichi popoli sono conservate in pesanti tomi nelle Biblioteche di Piazza del Sole, Vigezia e Dimora, ma solo pochi studiosi e sapienti sono in grado di leggerle. Oltre al vernacolare esistono solo due lingue “vive”: l'elfico e lo ieratico.
L'
elfico è la lingua ormai quasi perduta degli Antichi. Molti Eredi ne conoscono qualche parola, ma pochi la parlano veramente; tuttavia molti nomi di persona e di luogo di Neenuvar sono in elfico.
Lo
ieratico è una lingua liturgica, ispirata dagli Dèi ai sacerdoti della Tetrade perchè la utilizzassero nel corso di riti e cerimonie religiose, o per pronunciare frasi con un valore sacro. Tutti i motti cavallereschi, nati nel periodo della nobiltà equestre o durante la dominazione valniana, sono infatti in lingua ieratica.
- Nota: il vernacolare è, ovviamente, l'italiano. L'elfico è ispirato al quenya di Tolkien per quanto riguarda vocabolario, sintassi e alfabeto. Lo ieratico corrisponde al latino, ma il vernacolare non proviene dallo ieratico, che gli è invece di alcuni secoli successivo.
Lingue morte
Le lingue morte, come l'antico Idioma degli Uomini del Mare, la Lingua Perduta dei Bruti oppure l'Adusto non sono parlate o comprese da nessuno. Compaiono nelle terre solamente sotto forma di iscrizioni o papiri, che alcuni sapienti sono in grado di decifrare dopo molte ore di studio.
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Un frammento di un antico papiro in Adusto |