Torneo
Il torneo nasce
durante l’assoluta supremazia del regno di
Valleterna. Da principio tale manifestazione era praticata dai soli Valniani, ma non impiegò molto tempo ad espandersi al di fuori del principato, incontrando il favore generale. All’epoca della cavalleria, le giostre erano un vero e proprio spettacolo per cui il pubblico era disposto a viaggiare per leghe, splendidi
Cavalieri coperti d’acciaio si scontravano tra di loro cavalcando possenti destrieri da battaglia. In seguito alla peste equina i tornei hanno continuato la loro prospera crescita nonostante l’assenza dei cavalli, modificandosi nella forma e nelle regole, ma continuando ad essere l’attrattiva favorita del pubblico. Prima della peste i prodi giostranti valniani erano gli indiscussi signori dei tornei, le loro vittorie non sembravano aver mai fine. Col tempo e la diffusione delle giostre i combattenti degli altri
Principati hanno dimostrato il proprio valore. Oggigiorno, alcuni tra i più famosi torneatori appartengono al Principato di
Castelbruma,
Valleterna e
Corona del Re.

L’originalità di questa manifestazione sta nell’aver trasformato le antiche giostre in una sorta di battaglia simulata con delle regole, ma soprattutto con premi ambiti da coloro che vi partecipano.
Gli appassionati di tali esercizi vanno in giro per
le Terre Spezzate, di torneo in torneo. Difatti non sono rari i torneatori che fanno della loro destrezza in combattimento un mestiere, talvolta molto lucrativo. Le giostre rappresentano una delle attività preferite dai
Cavalieri, in alcuni casi più della guerra stessa, poiché comportano regole rigorose e l’esito non è mai tanto pericoloso come quello di una battaglia reale. Anche se per il popolino i tornei sono semplicemente uno svago,
Principi e
Baroni valutano invece con attenzione le capacità belliche di coloro che si confrontano nei duelli, e non di rado accade che i campioni vengano presi sotto l’ala protettrice dei potenti. Inoltre i ricchi premi in denaro o in pregiati quanto costosi manufatti artigiani sono molto agognati aldilà della gloria riservata ai vincitori. Proprio per questo spesso le capacità guerresche dei partecipanti non bastano, e frequenti sono coloro che investono grandi somme in equipaggiamento superiore per trionfare nelle tenzoni. Non di rado accade che nobili di rango inferiore rovinino in un sol colpo loro, i loro figli e la loro casa alla ricerca di fama ed onori.
Tradizionalmente vi sono tre forme di confronto diretto a cui possono inscriversi i partecipanti di un torneo.
Duello all'arma singola
In questa categoria si combatte utilizzando esclusivamente un'arma ad una mano, nessun altro tipo di arma viene ammessa per duellare, la mano libera non deve essere utilizzata per colpire l’avversario. I partecipanti si scontrano due alla volta, sorteggiati casualmente prima dell’inizio del torneo. Colui che vince ha il diritto di proseguire nei duelli successivi scontrandosi con altri avversari. Il perdente termina qui la sua partecipazione.
Duello all’arma libera
In questo caso non vi sono limitazioni di sorta nel tipo di arma che si intende utilizzare, sia un’arma di dimensioni ragguardevoli, sia che ci si voglia aiutare con uno scudo. Si continua a combattere uno contro uno ed i duelli si svolgono con la stessa modalità di quelli con la spada.
Duello cortese
Nei tornei solitamente non si usano armi spuntate, ma i colpi vengono effettivamente portati al fine di abbattere l'avversario fatta eccezione per il duello cortese dove viene premiata più l'abilità nel maneggiare l'arma che la prestanza fisica e capacità di battersi utilizzando pesanti armature. Nel duello cortese si effettuano degli assalti durante i quali uno dei contendenti riceve dei punti se è stato il primo a colpire l'avversario. Ha dunque preponderante importanza l'arbitro poichè è egli stesso a decidere le sorti dell'incontro.
La grande mischia
E' indubbiamente l’attrattiva preferita dal pubblico. La lotta si svolge all’interno di un’arena in cui molti
Cavalieri si affrontano tutti contemporaneamente. Non vi sono restrizioni di sorta al numero dei partecipanti né alle armi che si intendono impiegare. L’unico vincolo in questa categoria è che, qualunque sia il numero degli iscritti, il vincitore deve essere uno ed uno soltanto. Molto spesso vengono strette alleanze formate da piccoli gruppi separati, i quali però giunti alla fine sono costretti a scontrarsi inevitabilmente tra di loro.
La grande mischia mascherata
E' una variante della grande mischia in cui vengono preventivamente formate delle squadre scegliendo casualmente tra i partecipanti a prescindere dai principati di appartenenza.
Quando alla fine dello scontro rimangono i componenti di una solo squadra essi sono costretti a combattere tra di loro fino a quando non ne rimarrà solo uno in piedi che sarà dichiarato vincitore della mischia.
Ogni
Principato predilige particolari forme di Torneo, talvolta anche antiche e tradizionali, che possono discostarsi moltissimo dalla popolare e diffusa versione valniana. A
Neenuvar ad esempio è uso il
Tyelca Tyalie, o gioco veloce, in cui la magia è ammessa e squadre di armati si affrontano in brevi assalti. A
Meridia e
Venalia quasi mai viene bandito l’uso di Pozioni e Veleni, e a volte gli scontri del torneo non sono tenzoni singole, ma duelli misti in cui capita che persino gli incantesimi siano concessi. A
Valleterna si effettuano duelli all'armatura durante i quali se uno dei due contendenti ferisce l'avversario rischia di perdere punti o essere squalificato; al contrario ad
Altabrina i duelli vanno avanti fino a quando uno dei due contendenti non finisce a terra ferito a morte.
Racconti e Canzoni di Tornei, Duelli e Mischie
La Grande Mischia
Il Torneo della Rosa
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[1] "
- ^ sostiere Ser Pinco Pallino, cavaliere valniano