Cronache di caduceo 1257
Settimo giorno della prima
decade di Caduceo
1257
Castelbruma
Banchetto per il Compleanno di Alarico D'Urso
Le corti tutte sono invitate ai festeggiamenti per il genetliaco di
Alarico d'Urso, Principe di Castelbruma, il settimo giorno della prima decade di Caduceo.
In questa occasione entrambe le
Compagnie Mercenarie delle Terre Spezzate stringeranno nuovi Contratti...
Dal sesto all'ottavo giorno della seconda
decade di Caduceo
1257
Monfiore,
Valleterna
Il Torneo della Rosa
Al banchetto indetto a Castelbruma sul finire della prima decade di Caduceo per celebrare il genetliaco di Alarico d’Urso, il Principe
Edoardo dei Castamanti ha annunciato che quest’anno il celebre
Torneo della Rosa si terrà nei territori di Monfiore, e che come è tradizione, ogni quattro anni per onorare la
Tetrade, il Magnifico parteciperà alle fasi finali del Torneo. Gli abilissimi
artigiani di Monfiore sono già al lavoro per forgiare i superbi premi che verranno consegnati ai vincitori.
Seguendo la consuetudine valniana, nobili, cavalieri e uomini liberi potranno sfidarsi in tre diverse specialità:
Torneo all’arma singola; Duello all’armatura: non è consentito l’uso di magia o pozioni ed i contendenti si sfidano ad eliminazione diretta.
Torneo all’arma libera; Duello all’armatura: non è consentito l’uso di magia o pozioni ed i contendenti vengono divisi in gironi da quattro a sei elementi. I migliori accedono al girone finale in cui giostra anche il Magnifico.
Grande Mischia: Tutto è permesso, l’ultimo che rimane in piedi è il vincitore e viene sfidato dal Magnifico.
Nelle corti naturalmente si fa un gran parlare del Torneo della Rosa, evento mondano tra i più celebri e raffinati delle Terre Spezzate, ma non sfuggono neppure le implicazioni di aver deciso di spostarlo da Vesta a Monfiore.
L’empio brigante noto come
Brandilione da Monfiore imperversa ormai da quasi un anno in tutti i territori a nord di
Dimora, e benché all’inizio sembrasse solo il disperato capo di bifolchi inferociti dalla fame, egli si è prodigato nel mostrarsi alle Terre Spezzate quale eretico, oltre che ladro e fuorilegge. Inneggiare alla rivolta contro nobili e cavalieri non era abbastanza, e probabilmente non riempiva le pance dei troppi contadini che hanno abbandonato i campi per combattere, così dopo aver diffuso empie eresie ispirate al
Devoto Gaero, Brandilione ha puntato il dito contro i religiosi. Nel mese di Caduceo tre monasteri della Tetrade sono stati attaccati e depredati senza fare vittime perché i custodi della fede si erano arresi ai rivoltosi, ma il monastero del
Devoto Vinfredo Martire ha invece opposto resistenza, ed è stato dato alle fiamme con i sacerdoti ancora intrappolati al suo interno. Sulle macerie ancora fumanti del convento il Vescovo
Arturo III dei Ludovici, signore di Monfiore, ha giurato che l’eresia di Brandilione sarebbe stata estirpata, ed ha emanato bandi in cui si offrivano tre nobili d’argento a chiunque avesse consegnato l’empio rivoltoso, vivo o morto.
Si apre così il Torneo della Rosa, duelli d’arme e d’onore, disfide per risolvere contrasti troppo esacerbati per essere tollerati dalla
Corona, ma soprattutto un guanto di sfida lanciato da Valleterna a Brandilione da Monfiore, nelle terre in cui il suo empio cammino ha avuto inizio!
Nei mesi precedenti...
L’autunno si irrigidisce nelle Terre Spezzate, e il mese di Caduceo si avvia stancamente alla sua conclusione. Sebbene il freddo prepari la sua morsa per l’inverno, le tensioni che hanno infiammato i Principati non accennano a sopirsi;
Neenuvar e Corona del Re si sono incessantemente aggrediti a vicenda fin dal raduno nei boschi dell’
Ainatur. L’ultimo capitolo di questa contesa, che sembra non aver mai fine, ha visto il Barone
Quinto Della Torre battere in duello mortale un
mahtaren di nome Lithuel, mentre altri neenuvaren venivano condotti quali forzati ospiti a Dimora. La Dama coronense è stata invece rilasciata dal cavaliere di
Rilmeren di cui era ostaggio, ma voci di corte dicono che ella sia stata sfregiata e che il suo ospite stia infangando la sua reputazione di fanciulla quale ulteriore sgarbo verso la delegazione della Corona. Sempre al
Bazar di Rocca d’Avorio Meridia è stata brutalmente attaccata da
Castelbruma, e nella confusione un uomo del Leone del Deserto e uno degli scudi d’argento al suo soldo hanno perso la vita. Nelle corti si sussurra che la colpa venga imputata al Guardiano della Torre
Godvino e ai suoi uomini, e che lo Stratega
Demetrio da Piazza del Sole cerchi soddisfazione per lo scellerato gesto. Un giovane alchimista d’ambra niviano di nome
Acrisio il Giovane è stato inoltre arrestato dai cavalieri di
Valleterna in quanto sospettato di empietà ed eresia. Appare difficile stabilire i confini della ragione e del torto, ma nelle corti serpeggia la voce che Sua Maestà imporrà presto una tregua forzata, e una disfida per risolvere ogni contesa onorevolmente e con il valore delle armi
Riassunto di quanto accadde
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