Isolde Valiante

Sommario

Principato
Razza
Carriera
Famiglia Nobiliare
Dicono di lei
Giovane e battagliera sacerdotessa valniana, dama Isolde Valiante si è unita alla corte del principe Edoardo nel vignameno 1262, insieme al fratello Normanno.
Dama Isolde ha visto la fine della sua vita il terzo giorno della prima decade di Fruttidoro dell'anno 1263, abbandona il respiro nel nuovo mondo, nella città maledetta di Avasta. Voleva salvare il Cavaliere nero o meglio chi lo rappresenta, il Paladino Valniano Dardano da Vesta, ha compiuto l'estremo sacrificio morendo per mano dell'amato, senza poter mai sapere se sarà stato vano o meno. Abbandona il fratello Ser Normanno Valiante lasciandogli come ultimo messaggio "vivi" e fa di te la Via Virtuosa.

Ritratto di dama Isolde Valiante

Principato
Valleterna

Razza
Donna del Mare

Carriera
Custode della Fede

Famiglia Nobiliare
Valiante, amministratori di Castrum Fidei

Dicono di lei

"Una donna di carattere, non c'é che dire. Le manca un po' di esperienza ma col tempo non farà rimpiangere la sua preceditrice Madre Alena nel ruolo di fatto di 'sacerdotessa di corte' ".[1]

"Siamo tutti indegni, ma lei aveva il coraggio di tenere comunque a noi." [2]

"Indubbiamente è in grado di far sentire la ehm... voce dei Quattro" [3]

"Ricordo bene che nei primi mesi di servizio presso la delegazione valniana sentivo molto la mancanza di una compagna di preghiere. Cresciuta in un monastero in mezzo a frati e catapultata poi ad essere l'unica sacerdotessa della delegazione, la solitudine si faceva sentire. Quando Isolde arrivò in delegazione ero raggiante di gioia, ma già oppressa da altri fardelli...ultimo dei quali la solitudine nella preghiera. Le auguro che il suo cammino sia più lieto e che possa continuare a camminare sulla Via Virtuosa come sta già facendo. La bontà è rara da trovare in una persona, ma non in Isolde." [4]
  1. ^ commenta Aldrico da Bosco Alto, artefice valniano.
  2. ^ rammenta amaramente il fratello ser Normanno Valiante, Paladino valniano.
  3. ^ Ser Roberto figlio di Rinaldo.
  4. ^ Commenta Madre Alena