Condanna a morte per Empietà di Gustavo Adolfo di Castelbruma, Germinale 1262
Vesta,
Valleterna
ottavo giorno della terza decade di
germinale 1262
Emesso da:
Edoardo dei Castamanti
Testo del Bando
Udite udite!
Nelle terre di Roccamagna, Ser
Gustavo Adolfo Portarovo di Castelbruma ha cospirato con l'empia creatura che in vita era nota come
Saverio Vignalba, già Primo Cavaliere inviato dagli Stregoni
Avvizziti alla corte dei
Gastaldi.
Quale che sia il suo signore o la sua terra, è sacro dovere di ciascun Cavaliere distruggere l'
empietà in ogni sua forma. Invece Ser Gustavo non solo non ha combattuto Saverio, ma lo ha aiutato e protetto, addirittura fornendogli vittime innocenti da torturare.
Si tratta di un crimine talmente abietto che la mente vacilla nel contemplarlo. Tuttavia è dovere di un Re essere fermo e giusto.
Prima di prendere una decisione sì grave, Sua Maestà il Re Edoardo ha ritenuto di consultarsi con i suoi consiglieri, tra cui il suo più fedele alleato Sire
Galdor di Neenuvar, e il nobile Ser
Tancredi Roncaglia, Reggente di Corona del Re. Il parere di tutti, e financo di Sua Eccellenza il
Tetrarca Gregorius, è stato concorde.
Sua Maestà quindi proclama Gustavo Adolfo di Castelbruma infame, empio ed eretico, e ordina che venga spogliato di ogni titolo nobiliare, terra o possedimento. Ordina altresì che Gustavo Adolfo di Castelbruma sia condannato a morte e che la condanna venga eseguita tramite pubblico supplizio alla prima occasione utile. Ordina altresì che, dopo l'avvenuta condanna, il suo nome non venga mai più pronunciato così che egli possa sprofondare nell'oblìo che meritano gli Empi.
Mai come oggi, le Terre Spezzate sono divise: divise dalla guerra, divise dall'ambizione dei Principi, divise dai diversi culti dei popoli che le abitano. Tuttavia Sua Maestà il Re sa che tutti i buoni sudditi del suo grande Regno hanno in odio gli Stregoni Avvizziti e confida che tutti saranno ansiosi di portare a termine la condanna per liberare le Terre Spezzate dagli ultimi residui di quella terribile Empietà.
Sua Maestà Edoardo II dei Castamanti, Arcivescovo di
Valleterna, Discendente del
Profeta, proclama che è sacro dovere di ogni buon fedele della Tetrade, e di ogni buon suddito del Re, uccidere l'Empio Gustavo Adolfo di Castelbruma non appena se ne presenti l'occasione.
A Deo Victoria!
Commenti e Dicerie
A Roccamagna ho incontrato Gustavo di Castelbruma. Si comportava normalmente eppure aveva appena commesso i terribili crimini per cui è stato condannato. Come ebbi a dire quel giorno, nel nuovo regno di Re Edoardo non vi sarà posto alcuno per persone del genere.
[1]
- ^ riferisce il Tetrarca Gregorius