Società di Venalia
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La corte della Basilissa - venali di chiara fama - mappa di Venalia
I termini maggiormente atti a caratterizzare gli abitanti di
Venalia sono poliedricità e sofisticazione. Per i Venali,
Uomini della Sabbia o
Niviani che siano, non vi è nulla che non desti interesse o che non vada approfondito e conosciuto al meglio, dalle inclinazioni ed i gusti dei singoli, ai costumi e le culture dei popoli. Un Venale è sempre pronto a sostenere una conversazione parlando delle bellezze del proprio
Principato e dei propri viaggi e interessi, senza però mai dimenticare di ascoltare ciò che il proprio interlocutore ha da dire sui propri. Inoltre tiene molto al garbo ed alla cortesia, soprattutto con gli sconosciuti, etichetta che però abbandona con discreta gradualità per condurre il rapporto verso un livello di amicizia e reciproca conoscenza, sempre entro i termini da lui stesso stabiliti. Nondimeno egli sa che sono i fatti a parlare più e meglio delle parole, perciò prima di accordare la propria fiducia si assicura sempre che un sano e bilaterale vincolo, spesso economico, accompagni il grado di affidabilità ed amicizia.
Classi Sociali
Le classi sociali a
Venalia non sono rigide ed è comune che
mercanti ricchi e potenti o
maghi di una certa fama, seppur non di sangue nobile, vengano ammessi a
Corte e possano guadagnarsi ruoli di eccezionale prestigio. Non di meno terre e titoli vengono concessi per meriti personali, e poiché la produttività è il primo indice di successo anche e soprattutto per i blasonati, il concetto di nobiltà decaduta in questo Principato è assolutamente estraneo e privo di significato.
Il discrimine sociale più forte è, in aggiunta alla ricchezza, il viaggio. Chi si possa permettere di viaggiare per diletto o per affari gode di rispetto e prestigio, e l’appartenenza allo strato più basso della società è spesso associato all’immobilismo; solo il popolino, i contadini e i pezzenti rimangono legati alla terra o alle vie di una città per tutta la vita.
Il lavoro, ma soprattutto il guadagno, sono valori molto forti che rendono i Venali un popolo in continuo movimento, produttivo e vivace.
Svago
La vita dei Venali non è certo solo duro lavoro, anzi il divertimento e lo svago, così come il buon cibo, sono considerati necessari alla conduzione di un’esistenza regolare e fruttuosa, nonché al conseguimento di maggiori profitti. Per questo motivo
Vigezia, come tutte le altre città di
Venalia, fatta eccezione per
Lisandria, organizza regolarmente grandi giochi e banchetti che possono durare anche intere decadi. Nei giorni di festa è uso colorare le strade con addobbi vistosi, abbigliarsi con maschere di ogni sorta, sfoggiare abiti costosi ed assistere a spettacoli e rappresentazioni teatrali, sia tragiche che comiche, amatissime dai Venali. Le celebrazioni di questo genere avvengono in
città o in grandi bazar allestiti fuori dalle mura in cui girovaghi, saltimbanchi, artisti e mercanti stranieri intervengono per il diletto sia popolare che nobiliare. In tali occasioni, infatti, gli appartenenti alle diverse classi sociali si mischiano tra di loro, e membri del volgo e della nobiltà partecipano indistintamente a giochi, banchetti e divertimenti, celati da maschere che ne occultano le sembianze.
Accade che, in tali occasioni, la liceità delle maschere ed il contesto festoso e libertino dia sfogo ad incontri amorosi clandestini quanto fugaci, in cui l’anonimato è signore. I bastardi che sono frutto di tali unioni sono chiamati dal volgo “Figli della Gazzarra”, e quasi mai, a differenza degli altri Principati, a
Venalia avere o essere un figlio illegittimo è considerato sconveniente o scandaloso.
Travestimento
La tradizione del travestimento, pressoché unica e considerata scostumata e stravagante dagli stranieri, ha in realtà un profondo significato nella cultura venale, e facilita gli sviluppi commerciali e l’ascesa alle alte sfere di chiunque abbia ardimento e ricchezza da sfoggiare. Infatti, se le feste private attraggono un numero limitato di convitati, spesso e volentieri già conosciuti, durante le celebrazioni mascherate ogni uomo non è in grado di riconoscere il proprio interlocutore, dovendo quindi basarsi sia per la conoscenza che per le contrattazioni sugli unici elementi di informazione disponibili: la ricchezza ed il gusto nel vestire, l’arguzia e l’amabilità nel conversare. La valutazione del prossimo perde dunque ogni pregiudizio, ed un nuovo mercante sconosciuto e in ascesa ha la possibilità di guadagnarsi favori, commerci e amicizie importanti. Chi può abbigliarsi con ostentata e fine ricercatezza e portarsi con scioltezza e capacità dimostrerà senza ombra di dubbio il proprio status ed il proprio talento. Viceversa colui che si rivelerà banale ed artefatto otterrà solamente discredito e perderà l’occasione di nuovi affari, o addirittura comprometterà i propri benefici. Questa opportunità può essere colta da tutti coloro che abbiano la possibilità di farlo, dai cittadini ricchi e potenti in cerca di affari lucrosi e nuove conoscenze, agli stranieri desiderosi di inserirsi al meglio all’interno della società venale. Alcuni mercanti minori arrivano a giocarsi tutto in queste occasioni mettendo sul piatto la propria ricchezza, il proprio nome e certamente buona parte del proprio futuro.
Intrattenimento
L’intrattenimento è considerato un simbolo dello status sociale conseguito, pertanto ogni famiglia e ogni uomo che abbiano a considerarsi sociali sono obbligati ad investire parte della propria ricchezza per accogliere e sollazzare quanti più convitati possibile. Di contro tale favore verrà certamente restituito con altrettanti inviti in occasione di feste organizzate da altri; invitare qualcuno ad una festa e non essere successivamente ospitato è considerato gesto di grande offesa, e non di rado sprovveduti mercanti stranieri hanno visto affari andare in fumo per non aver rispettato queste regole d’etichetta.
I Venali, il popolino come l’agiata nobiltà, sono molto attenti nel giudicare ognuno di questi avvenimenti e per questo buona parte del consenso riscosso da un
Principe presso il popolo, o da un singolo presso i propri conoscenti, poggerà sulla base di quanto magnifiche ed opulente saranno le celebrazioni da lui stesso indette. Non si creda tuttavia che la forma e l’etichetta contino più della sostanza; è risaputo infatti che i Venali apprezzano il cibo di qualità raffinata, amano il ballo e la musica con ogni genere di strumento e le arti in genere. Ne consegue che i venali sono anche mecenati straordinariamente generosi; musici e cantastorie affollano in ogni giorno dell’anno le vie delle principali città in cerca di un anfitrione, mettendo in scena, anche per strada se necessario, la propria arte a beneficio di tutti. I migliori fra di essi vengono ammessi alla Corte del Principe e delle famiglie nobili, assicurandosi lusso ed agiatezza senza pari almeno fino a quando sono in grado di rimanere nelle grazie del proprio generoso protettore.
Commercio
Le famiglie nobili di
Venalia basano sempre parte della propria opulenza sui commerci, e costituiscono insieme a liberi mercanti ed artigiani una rete eterogenea di ricchezza ed influenza i cui rapporti variano in continuazione, in un gioco di alleanze che per i Venali è quasi un vezzo sociale. Su tutto questo il
Principe regola e in parte monopolizza la politica e gli accordi, ultimo giudice su chi assurga a nuova gloria e chi sprofondi nel fango della povertà o della mediocrità.
Nobiltà
Tutte le famiglie risiedono a
Vigezia e frequentano la
Corte, benché anche i nobili siano abituati a viaggiare e a trascorrere anche lunghi periodi nelle altre città del Principato o in terre straniere.
Le città sono governate da funzionari di palazzo, nobili o meno, designati dal
Principe e la cui influenza è proporzionale alla popolazione e ai tributi versati nelle casse venali. I centri abitati sono sempre fortificati e posseggono una propria guarnigione di
Miliziani addetti alla difesa, al controllo dei commerci e all’esazione delle tasse. I nobili di sangue di rado si dedicano alla guerra e occupano ruoli di carattere militare, i
Cavalieri di sangue sono rari e si dedicano in gioventù al viaggio, ai tornei e alla diplomazia per servire il Principato come ambasciatori e dignitari di corte in età più avanzata. Ogni nobile che si rispetti viene invece iniziato alle arti della navigazione, ed è consuetudine che serva presso una nave della propria flotta o in quella di una famiglia alleata negli anni della sua prima adolescenza.
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Il territorio di Venalia |