Riassunto di quanto accadde nel nevoso 1259

L’anno 1259 si avviava verso la sua conclusione, e con esso molte importanti questioni che avevano coinvolto i principati del regno nei mesi successivi alla Guerra dei Tre Re. Sua Maestà Aureliano dei Gastaldi aveva infine scelto la nobile fanciulla che sarebbe diventata sua sposa, nuova Regina delle Terre Spezzate. Tutti i Principi e le loro corti furono quindi invitati nella città di Capo d’Alba, dove Re Aureliano desiderava annunciare il matrimonio, trascorrere festosamente l’inverno e celebrare le nozze all’inizio dell’anno venturo.
Fu così che la Corte del Re si mise in viaggio per giungere a Capo d’Alba lungo la Strada Lucinia, che costeggia il Bosco d’Alba e la Costa Aurora conducendo a nord nelle terre dei Vignalba. Dignitari e nobili di tutte le Terre Spezzate si unirono alla carovana in quest’ultimo tratto di viaggio, con le corti ristrette dei Principi in avanguardia per proteggere Sua Maestà.

Vi erano però altri motivi per intraprendere il viaggio: era infatti giunta presso ogni Principe da parte del Mago di Corte, Soron Biancospino, una missiva di convocazione per fronteggiare colui che a ragione era ritenuto la più grave minaccia alla pace nelle Terre Spezzate: il famigerato Re Nero, capo e guida degli abomini noti con il nome di Avvizziti.
Nel corso dell’anno Sua Maestà, preoccupato dall’empietà e dal crescente potere di tali creature, aveva infatti indetto una Caccia tramite Bando Reale per stanarle ed ucciderle, riducendole infine all’impotenza. Grazie all’impegno profuso da ogni principato nel corso dei mesi, e culminato con un simposio tenutosi a Valleterna nell’autunno per condividere ogni scoperta e tracciare le linee di una strategia comune per sconfiggere gli odiosi stregoni, era infine emerso il suo nome. Il “Re Nero” viveva nascosto nei territori di Corona del Re ed ora finalmente era stato scovato il luogo del suo rifugio.
Egli fu sconfitto dal Duca Odoacre Alanera, ma durante la caccia al Re Nero ricomparve anche Corvomanto, il cantore delle nevi, che mostrava segni di decomposizione sul volto, tanto che alcuni testimoni lo definirono “marcito”.

Inoltre, sulla Strada Lucinia veniva anche segretamente scortato un pericoloso criminale catturato qualche mese prima, dopo anni di infruttuose ricerche. Il famigerato Re dei Goblin altri non era che Talia la Cantastorie, astuta pitta girovaga che in innumerevoli occasioni era stata ospite di nobili signori e Principi. Sua Maestà Aureliano dei Gastaldi aveva ordinato che fosse condotta a Capo d’Alba per essere impiccata nei giorni del suo matrimonio, ma gli uomini fedeli alla criminale erano pronti ad entrare in azione. Il Re dei Goblin non solo riuscì a scappare ma si prese anche gioco dei coronensi, porgendo loro i saluti di “Sua Maestà”.
Ci furono nuovi scontri tra Tetradici e fedeli del Corvo, culminati con la morte del Campione del Clan del Corvo, il Mahtaren Barduccio Gentile; fu però una scoperta della giovane coronense Ania da Querciantica più che lo scontro armato a segnare la caduta del demone corvino: ella riferì che lo spirito ammaliava le menti dei suoi adepti e che grazie alle preghiere era possibile liberarsi dal maleficio. Molti furono i seguaci del Corvo che, liberati da questa soggezione, rinnegarono lo spirito. Ser Tancredi Roncaglia, Primo Cavaliere del Re, annunciò quindi una nuova Concordia Religiosa che garantiva la possibilità a Brinnici e Neenuvaren di officiare le loro preghiere in terra Tetradica, eccetto che a Valleterna. Il culto del Corvo e l’eresia dell’Umbra furono confermati fuorilegge.
Non fu quello il solo annuncio della giornata: l’attesa era finita, e sul fare delle tenebre il Primo Cavaliere annunciò il nome della futura Regina delle Terre Spezzate: Ginevra Viviana, nata Della Rovere.

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