Reginaldo Baldovino Malabadia
Addestrato come Paladino a
Castrum Fidei, si specializzò nel combattimento con il martello e lo scudo. Severo ed inflessibile ha sempre seguito la Via Virtuosa mostrandosi intransigente con chiunque non fosse tetradico o valniano. Entrò a far parte della Corte del Principe Edoardo dove si riunì al
fratello minore.
Morto da eroe in terra brinnica nel Pluvioso del 1262.
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Ser Reginaldo Baldovino Malabadia |
Valleterna
Uomini del Mare
Paladini
Famiglia Nobiliare
Malabadia
Dicono di lui
"Valoroso ser Reginaldo, la nostra conoscenza avvenne con la vostra richiesta furente di accompagnarvi ad arrestare Zannafiera, che ritenevate meritevole di morte per aver guarito un uomo invocando gli spiriti in terra Valniana: da moderato, difficilmente avrebbe potuto essere un incontro più ruvido. Tuttavia presto ho potuto apprezzarvi per il vostro onore e la vostra incrollabile dedizione alla protezione del nostro popolo. Come una lepre e un segugio che si ritrovano stranamente amici, perché consci di essere entrambi figli degli dei, abbiamo corso, combattuto, perlustrato e fatto diplomazia insieme in poche, intense missioni, finché il vostro cuore non vi ha imposto l'estremo sacrificio. Non vi dimenticherò Reginaldo, riposate in pace tra le braccia dei quattro finché non ci incontreremo tutti in un altro corpo."[1]
"Hai combattuto per i deboli mettendo a repentaglio la tua vita quando sapevi di non aver speranze.
Hai combattuto per il Regno, affinchè il legittimo Re delle Terre Spezzate potesse salire al Trono e portare la pace.
Hai combattuto. Ed hai vinto. Hai vinto un posto nel cuore di tutti quelli che capiranno il tuo eroismo, il tuo essere cavaliere, un vero cavaliere, non solo nel titolo.
Grazie per tutto quello che mi hai insegnato, farò del mio meglio per dimostrarmi degno del nome della nostra famiglia, nome che tu hai elevato con il tuo sacrificio.
Avrei voluto essere lì, al tuo fianco, durante quel tuo ultimo scontro. Non perchè credo avremmo sconfitto quegli esseri, ma perchè il mio posto era al tuo fianco. Scudo contro scudo. Martello e spada. Fratello e fratello.
Mi mancheranno le tue occhiatacce e i tuoi modi duri, ma continuerò ad andare avanti in modo da potermi ricongiungere a te, quando i Quattro lo vorranno, da pari, e magari, quel giorno, mi accoglierai con un sorriso.
Grazie di tutto, fratellone."[2]
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- ^ Epitaffio scritto da Aldrico da Bosco Alto
- ^ Epitaffio scritto da Ser Orlando Malabadia