Bando Reale sulla vittoria contro gli Avvizziti, Sferzato 1260

Sommario

Principato
Data
Emesso da:
Testo del Bando
Principato
Dimora,Corona del Re

Data
terzo giorno della prima decade di Sferzato 1260

Emesso da:
Aureliano dei Gastaldi

Testo del Bando

"Udite! Udite!
Per volontà di Sua Maestà il Re Aureliano dei Gastaldi, Signore di Dimora e sovrano delle Terre Spezzate.
Dopo molti mesi di duri scontri, la Caccia indetta la scorsa primavera contro gli stregoni Avvizziti ha dato i suoi frutti.

Il loro capo, conosciuto come "il re nero", è stato distrutto e con lui quasi tutti i suoi empi seguaci. I pochi sopravvissuti si sono rintanati negli anfratti più bui per sfuggire alla giusta ira dell'unico vero Re e dei suoi fedeli armati. Da molte settimane non giungono notizie di attacchi di Avvizziti.
Il Re Aureliano è quindi felice di dichiarare conclusa l'eroica Caccia alle maledette creature. Questo è un grande trionfo per il Regno tutto, ma Sua Maestà intende ringraziare in modo particolare alcuni, che più di altri si sono battuti e hanno contribuito alla vittoria.
- In primo luogo la Principessa Desdemona e gli uomini e le donne di Venalia, che sono stati inarrestabili nel cacciare e distruggere gli empi Avvizziti e i loro scherani, eliminandone la maggior parte. Sua Maestà non dimentica e saprà ricompensare dei sudditi così fedeli.
- Quindi il popolo degli Elfi e dei loro discendenti, che sotto la guida del Sire Galdor ha saputo raccogliere un grande numero di informazioni e segreti sui malvagi stregoni, portandoli all'attenzione della Corona durante il Simposio. La vittoria sarebbe stata ben più ardua senza queste conoscenze.
- Infine il Principe Temistocle e i suoi fedeli sudditi, che tra le altre cose hanno saputo trovare antichi testi alchemici che si riveleranno una formidabile difesa qualora gli Avvizziti dovessero mai fare ritorno.
Che tutti costoro, come pure tutti i valorosi che hanno dato la vita durante la Caccia, possano trovare la Gloria che meritano nella memoria degli Dèi e degli uomini!
Ad Coronam!"

Sua Maestà Aureliano dei Gastaldi