Aristarco dei Crisostomi
Rampollo dei Signori di Ambra,
Aristarco, detto
"Osiride", ha preso servizio nella
corte merida nel 1260 insieme all'inseparabile moglie
Iside. Protagonista dei prodromi della
Terza Guerra dei Tre Re, la coppia trovò la morte nel
brumaio 1261 cercando di violare il rifugio di
Silmon il collezionista. Il fantasma di Aristarco fu visto aggirarsi subito dopo lamentando che odiosi assassini avevano tagliato le loro bende mentre giacevano feriti: i due arconti furono dunque tra le prime vittima della guerra incipiente.
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Ritratto dell'Arconte Aristarco |
Meridia
Uomo della Sabbia
Discepolo della Fiamma
Crisostomi, signori della città di
Ambra
Dicono di lui
"D'ora in poi, nel momento della giornata in cui la luna ed il sole si vedranno entrambi... potrò scorgere in essi i vostri volti. Adesso ci guiderete dal cielo, illuminando di giorno e di notte il nostro cammino."[1]
"Ahi, arconte, solo un mese fa si parlava di venire a farvi visita per studiare nelle vostre biblioteche e oggi siete troppo lontano per qualunque commiato in questa carne. Non scorderò mai il vostro coraggio nella scorsa notte delle rimembranze: poco so di che mondo steste lavorando per costruire, ma per certo ai miei occhi vi dimostraste un uomo generoso nell'impegno, che non si è mai risparmiato. Oso immaginarvi già sereno nell'aldilà, accanto alla vostra amata consorte."[2]
"Se fossi solamente un diplomatico gioirei per la tua morte. Ma Prometeo è anche un uomo. Hai avuto svariate occasioni per uccidermi, eppure non lo hai fatto. Chissà che sotto quella maschera non si celasse una persona giusta ed onorevole, oltre che il mio avversario."[3]
"Cugino, sono profondamente deluso. Davvero, non puoi credere quanto. Insomma, morire a Neenuvar in un buco schifoso è un modo di trapassare che assolutamente non si addice a un Crisostomi. Così dannatamente plebeo.."[4]
"Ora che il sol potente sorge, muore la tenebra
Ed i vostri spiriti uniti del mondo saran l'invidia
Nella terra che il vostro addio tristemente celebra
Eroi sarete eletti, sepolti nelle sabbie di Meridia.
Vostro affezzionato Adiele"[5]
- ^ Epitaffio di Nereo da Elianto, discepolo della fiamma.
- ^ Epitaffio di Aldrico da Bosco Alto, artefice di Valleterna.
- ^ Epitaffio di Prometeo da Lisandria, arcimago venale.
- ^ Epitaffio dell'Arconte Zaccaria dei Crisostomi, eretico e fuggiasco.
- ^ Epitaffio del Guerriero della Sabbia Adiele.