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Stile di gioco

Scopo del gioco

La gola, il ballo e il gioco in carnevale, vidi ogni anno a qualcuno esser fatale. (Proverbio italiano)

Il gioco si basa essenzialmente sulla libera interpretazione e recitazione da parte dei partecipanti. Qualunque azione tu voglia compiere nel gioco, devi semplicemente farla fisicamente: è come se ti trovassi a vivere sul set di un film ad ambientazione comica, fiabesca e fantastica. Gli unici limiti sono, ovviamente, il comune buon senso e la legge italiana.

Inoltre, pur trattandosi sostanzialmente di un gioco di pura interpretazione, abbiamo scritto alcune semplici regole simboliche : il loro scopo non è creare un videogioco o un wargame dal vivo, né tantomeno di dare una dimensione sportiva, agonistica al gioco. Piuttosto, le poche regole servono a simulare nella finzione ciò che è difficile compiere fisicamente, per arricchire l'esperienza di gioco, rappresentare azioni fantastiche impossibili nella realtà ma funzionali allo sviluppo della narrazione e favorire il coinvolgimento dei personaggi nell’atmosfera dell’evento attraverso la comicità, l’esagerazione, l’ironia.

In Sogno di una notte di fine inverno non sono contemplate la morte del personaggio come conseguenza di ferite o azioni fisiche, nè alcun tipo di regolamento legato a armatura, punti locazione, armi o quant’altro. Se la tua intenzione è giocare per combattere e vincere, e negli eventi di GRV a cui hai partecipato non vedevi altro divertimento che scontrarti con cavalieri in cotta di maglia ed enormi troll delle montagne, Sogno di una notte di fine inverno non è un’evento adatto a te! Il tuo personaggio vivrà contrasti, inimicizie e dilemmi, ma non tenterà di risolverli con le armi in pugno: al contrario invece, come in ogni commedia che si rispetti, cercherà di superarli con l’arguzia e l’inganno. L'unico "obiettivo", per tutti i partecipanti, rimane quello di vivere il percorso del proprio personaggio attraverso l’esperienza degli eventi presentati nel gioco.

Questo significa che la fisicità sarà connotata in modo farsesco, esagerato e comico, proprio come avviene sul palcoscenico di una commedia o nel teatro dei burattini. Una bastonatura, ad esempio, può essere un ottimo modo per Pantalone di punire Arlecchino, colpevole di aver guardato troppo insistentemente la scollatura della moglie del padrone… Ma dopo essere stato bastonato, Arlecchino non soffrirà per mesi le contusioni subite: si rialzerà quasi subito, meditando un modo divertente per farla pagare al disonesto padrone…

La regola fondamentale è "What You See Is What You Get", ovvero “è come lo vedi”: questo live ricerca la maggiore immersione possibile, ovvero tutto ciò che esiste nel gioco è fisicamente rappresentato nella realtà; e nell’area di gioco non deve vedersi nulla che non esista nella finzione. Per fare un esempio semplice, ma non ovvio per tutti, il Villaggio delle Stelle sarà illuminato esclusivamente con torce e candele e addobbato con utensili e oggetti d’epoca...

 

Il Fiabesco e la Burla

E se la vita è una commedia, perché non a tutti gli attori fu data la maschera? (Ambrogio Bazzero)

L’ambientazione di Sogno di una notte di fine inverno è volutamente senza tempo, fantastica e sganciata dal mondo reale, e da ogni mondo fantasy propriamente definito. Vogliamo uscire dai canoni del fantastico medievale dove il leale cavaliere spende la sua eroica esistenza a scontrarsi con i ferali barbari del nord, e il viscido mercante desidera solo rubare il poco danaro di entrambi… Vogliamo, per qualche ora, farvi vivere all’interno di una fiaba, dove il “dove” e il “quando” sono aspetti secondari alla narrazione, e il “c’era una volta” è l’incipit sottinteso di ogni trama.

In questa realtà così particolare e fantastica non mancheranno conflitti, piccoli odi, scontri per l’eredità, matrimoni impediti e storie d’amore particolarmente infelici… ma non c’è fiaba che si rispetti senza il “Lieto Fine”. E non c’è nemmeno una Commedia che non abbia un lieto fine. “Sogno…” si muove infatti tra due filoni fondamentali, la Fiaba e la Burla, il fantastico e la Commedia.

L’arrivo dei teatranti nel villaggio infatti sconvolge la sua quotidianità “piccolo-borghese”, contadina e bigotta, rivela le sue ipocrisie e i suoi limiti, con le armi della burla, dello scherzo e dell’ironia.
“Sogno..” vuole essere un’evento leggero, comico e svagato, che riflette sul tema del conflitto e sulle problematiche della vita quotidiana con una risata e un occhiolino compiaciuto.

 

Personaggi e modalità di scelta

I protagonisti dell’evento saranno molto vari, nel carattere come nella posizione sociale; saranno mariti gelosi e mogli libertine, tavernieri astuti o generosi fornai, erboriste sagge e lavandaie di buon cuore, rudi boscaioli e mezzadri disonesti. E ancora, saranno giocolieri ubriaconi, attrici promiscue, enigmatici pifferai.

Dal punto di vista della storia, l’unica reale differenza tra i personaggi è il costume adeguato al ruolo e l’interpretazione di ciascun partecipante; per quanto umili o insignificanti possano sembrare, non ci sono personaggi meno interessanti di altri. Anzi, tutti i personaggi all'apparenza meno di rilievo saranno caratterizzati con più cura del Parroco o del Sindaco. Questo perché un personaggio come loro, nella fantastica società di “Sogno..”, è già al centro del gioco per la sua posizione sociale, mentre un popolano rilevante nella storia sarà parte di intrecci più sorprendenti. Inoltre, come in ogni storia che si rispetti, molti hanno qualcosa da nascondere e le apparenze ingannano!

 

CREAZIONE E SCELTA DEI PERSONAGGI

I personaggi sono stati creati dagli organizzatori e pubblicati sul gestionale, esponendo un brevissimo teaser che inquadra nome, mestiere e alcune caratteristiche salienti della sua personalità. Dopo aver pagato l’evento, potrai scegliere il personaggio che preferisci in ogni momento, semplicemente cliccandoci sopra. Da quel momento avrai accesso allla parte “riservata” del personaggio, in cui potrai leggere tutte le informazioni personali in suo possesso, i legami con altri personaggi, eventuali segreti e dettagli. A partire da dicembre, avrai poi modo di personalizzare e approfondire il tuo personaggio e i suoi rapporti con gli altri, attraverso comunicazioni private e appositi gruppi Facebook dedicati a ogni "famiglia" di personaggi. 

Gli abitanti di Witzenburg e la Straordinaria Compagnia Errante di Balthasar Lunenciel

L’evento prevede due tipi fondamentali di personaggio: gli abitanti del villaggio, abitudinari, bigotti, inseriti in una dimensione realistica e quotidiana; e i teatranti venuti da fuori, estrosi, esotici, misteriosi, esibizionisti e sopra le righe, che sconvolgeranno la quiete e le piccole ipocrisie di Witzenburg. Quale tipo di personaggio interpretare è quindi una decisione fondamentale che devi prendere prima di partecipare all’evento. Leggi la pagina Personaggi per una descrizione più approfondita dei due gruppi.

 

DINAMICHE DI GIOCO - GUIDA EVENTO 

Le regole complete perlo svolgersi dell’evento contano poche pagine. Insieme a tutte le altre informazioni necessarie per partecipare a Sogno..., si trovano nella “Guida Evento de Sogno di una notte di fine inverno”, un comodo PDF da stampare.

 

APPUNTI DI PRONUNCIA TEDESCA

Utili perché, in un piccolo paese, tutti dovrebbero pronunciare allo stesso modo i nomi degli abitanti.

  • Non esistono suoni muti: le lettere si pronunciano tutte.
  • Le vocali si pronunciano in genere come in italiano, fatta eccezione per i dittonghi:
    • EI: si pronuncia sempre "ai". Es.: Wein = “vàin”; Seife = “sàife”
    • EU:  si pronuncia sempre "oi". Es.: Feuer = “fòier”; Teufel = “tòifel”
    • IE si pronuncia sempre "ii" (una "i" lunga). Liebe = "liìbe"; Kiefer = "chiìfer".
    • AE si pronuncia "ee" (una "e" lunga). Jaeger = "jeègher".
  • G e C si pronunciano sempre velari "dure", come nell'italiano ghe e che. Es.: Gerard = “ghèrard”
  • GH e CH si pronunciano come G e C ma lievemente aspirate.
  • H non è muta ma è un suono lievemente aspirato. Es.: Hans, Helge, Hilfe, ecc.
  • J si pronuncia "i". Es.: Jarno = "iàrno".
  • TCH si pronuncia come la “cc” nell’italiano "faccio". Es.: Gretchen = "grèccen".
  • SCH si pronuncia come il "sc" dell'italiano "scemo". Es.: Flaschen = "flàscen"
  • ST si può pronunciare come il suono "sc" dell'italiano "scemo", + "t". Ad es. STIMME si pronuncia "sctimme"
  • V si pronuncia "f". Es.: Viele = "fiìle" (fa eccezione il prefisso patronimico "van" che non è tedesco: Van Basten, Van Hond si leggono come in italiano "van")
  • W si pronuncia "v". Wagen = "vàghen"