Riassunto di quanto accadde nel messidoro 1259
L’unica strada che collega
Riparossa al resto di
Altabrina si snoda per leghe e leghe all’interno della misteriosa
Selva Fatata; il
Clan della Volpe combatte un’eterna battaglia contro la natura per tenerla aperta. Nei boschi intorno alla strada ogni anno gli
sciamani del Clan della Volpe organizzano la rinomata
Fiera delle Erbe. Il mercato si snoda nella foresta e ogni venditore si accampa in una radura sicura esponendo mercanzie di ogni genere: erbe, bacche, fiori e radici rari, reagenti grezzi, pelli, monili, rimedi erboristici e naturalmente i potenti distillati di Riparossa.
Nell’anno
1259, la Fiera delle Erbe ebbe luogo il secondo giorno della seconda decade di messidoro, accogliendo i ricchi e i nobili provenienti da tutte le terre, tutti ansiosi di comprare qualche rara merce per compiacere il loro Principe. Pare che ben due
Corone d’Oro vennero pagate per acquistare un carico di
ferrolegno destinato ai lavori di bonifica delle
Paludi del Pianto. Anche un Messo di Sua Maestà fu inviato da Dimora nei territori della Volpe, affinché appurasse la condizione delle famose “
cento vergini di Albaridia”, donne valniane portate ad Altabrina dagli uomini dei clan durante la guerra, e mai tornate. Il seguito di Falcobrando sostenne che le donne ormai avevano figli e mariti e si erano felicemente convertiti agli antichi culti. Secondo gli uomini di Valleterna, invece, le donne catturate avevano portato a Riparossa la parola della Tetrade, convertendo decine di brinnici alla vera fede, nonostante le umiliazioni e persecuzioni inflitte dagli altri abitanti di Riparossa, rimasti fedeli agli Spiriti. La situazione tra i due Principati era molto tesa e qualcuno tentò anche di catturare
Crindiluce la Saggia, potente sciamana.
L’inviato del Re ascoltò tutte le parti in causa ma non poteva emettere alcun verdetto; Sua Maestà avrebbe preso una decisione sull’argomento nel mese successivo. Nel frattempo, i nobili inviati da Temistocle alla fiera furono barbaramente aggrediti da Ser
Agamennone delle Bande Rosse, un mercenario dagli empi trascorsi, recentemente distintosi durante la guerra e per questo investito Cavaliere da Sua Maestà. Ser Agamennone ebbe l’aiuto di alcuni sgherri mascherati, pare inviati da Principi, nonchè la complice indifferenza delle Guardie Reali, che non opposero resistenza alcuna al suo agire. Ma questa sarebbe stata solo la prima delle molte barbarie commesse dal demone noto come Agamennone.
La Fiera delle Erbe venne funestata anche dalle oscure azioni di
Corvomanto, potente Maestro
Cantore delle Nevi di Altabrina, già pretendente alla carica di
mago di corte del Re. Il rispettato Cantore, con grande sorpresa di tutti i presenti, tentò di assassinare
Clizia Laertidi, Sapiente della Loggia. Solo in seguito si sarebbe appreso che Corvomanto era caduto vittima degli Stregoni
Avvizziti, che avevano piegato il suo volere...
Si parlò anche di un altro mago in quel giorno, o meglio, si parlò della sua assenza:
Davide Diamanti, che un tempo si contese con Corvomanto e
Soron Biancospino la carica di Mago di Corte, non aveva più fatto ritorno alla sua natale Meridia. Gli ultimi ad averlo visto vivo erano stati i Baroni di
Roccamagna e questo fatto provocò sospetti e irritazione presso la corte di Temistocle.
Ritratti e disegni - 1
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