Pirro d'Irradia

Sommario

Principato
Razza
Carriera
Dicono di lui
Pirro d'Irradia, Alchimista d'Ambra di Meridia
Pirro a Roccamagna
Pirro a Roccamagna

Principato
Meridia

Razza
Uomo della Sabbia

Carriera
Alchimista d'Ambra

Dicono di lui

E' stato accusato d'aver rubato un oggetto del valore di quattro nobili e, non potendo pagare la multa di dodici nobili, è stato condannato al taglio della mano, eseguito a Roccamagna nel sesto giorno della terza decade di Sferzato 1261 per mano del Vescovo Arnaldo Nardovino.[1]

All'incoronazione del nuovo re, nel fiorile del 1262, Pirro sfoggiava già una mano miracolosamente ricresciuta, senz'altro merito di un raro e costoso impiastro curativo. Questo può testimoniare due cose: o che la corte merida è oltremodo ricca e indulgente, oppure che, in termini venali, per il furbetto è valsa assolutamente la pena tenere la bocca cucita quando è stato interrogato sui fattacci di Roccamagna, incurante delle minacce di mutilazione.[2]
  1. ^ Così riferisce il suo maestro, Mastro Set.
  2. ^ Riflette Aldrico da Bosco Alto, della corte di Valleterna.