Bando del nobile Quinto Fabiano Massimo Della Torre, Vignameno 1256

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Principato
Data
Emesso da:
Testo del Bando
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Principato
Sentinella, Corona del Re

Data
settimo giorno della seconda decade di Vignameno 1256

Emesso da:
Quinto Fabiano Massimo Della Torre

Testo del Bando

A fronte degli incresciosi eventi accaduti durante il Concilio di Guerra indetto il primo giorno della prima decade di Carminio 1256, ove Messere Galgano è stato indirizzato con toni sprezzanti, nonostante fosse lì presente in vece del Barone Quinto, e quindi, indirettamente, in vece di Sua Maestà il Re, ed essendo stata la volontà del Re di indire un Concilio di Guerra tacciata di futilità, la legge prevede che i colpevoli macchiatisi di ingiuria siano incarcerati e bastonati.

Per questo e per non aver consegnato i frammenti di pergamena agli uomini del Re al tempo debito, ovvero durante il Concilio di Guerra indetto a Venalia ove gli uomini del Re avevano già palesato la volontà del Sovrano di avere i suddetti frammenti, costringendo sì Sua Maestà ad emanare un proclama per averli, la legge del Re, portata dagli uomini di Corona, condanna all'incarceramento dei colpevoli o, in assenza di essi, di un nobile di Venalia, Castelbruma, Meridi e Valleterna.

Condanna inoltre i soggetti a pagare una sanzione pare all'ammontare di un nobile.
Codeste pene, data la magnanimità degli uomini del Re e quindi del Re stesso, e confidando nella fedeltà a Sua Maestà Illustrissima da sempre dimostrata delle genti tutte , vengono commutate seduta stante nella richiesta e nell'obbligo di presentare le più sentite scuse alla persona di Messer Galgano da parte di un Barone, o in sua assenza di Cavaliere, dei principati sovracitati. Qualora ciò non fosse possibile nell'immediato , lo dovrà essere nel più breve tempo realizzabile. In attesa che questo avvenga i colpevoli o i loro principati d'appartenenza sono tenuti a versare la somma di due nobili come parziale risarcimento, ammontare che verrà rimborsato non appena verrà soddisfatto il punto di cui sopra. Se neppure ciò fosse possibile la pena da scontare sarà a quella prevista dalla legge per il reato di insolvenza in aggiunta al reato di ingiuria.
Per ritenere la condanna commutata le scuse dovranno essere accettate da Messer Galgano dopo averle sottoposte al suo personale metro di giudizio. Qualora egli non le ritenesse sufficienti potrà rifiutarle riportando la condanna al suo stato originale.
Nell'eventualità che le scuse non vengano presentate , i principati condannati saranno ritenuti recidivi, nel qual caso un nobile o due uomini liberi saranno soggetti all'arresto immediato e alla permanenza in carcere per un mese e, se non di nobili natali, al marchio di infamia, pene appropriate per i reati di insolvenza ed ingiuria recidiva.
Infine, date le nuove informazioni pervenute agli uomini del Re, se i frammenti della pergamena mancanti non giungeranno in possesso di Corona, il o i principati sospettati saranno ritenuti colpevoli di alto tradimento e pertanto, date le condizioni appena citate e l'editto Reale, sarà scelto da essi un loro qualunque appartenente e sarà condannato senza indugio alla pena di morte.
per il Barone Quinto Fabiano Massimo della Torre di Sentinella
Quinto Troilo Verno

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  1. ^ sostiere Ser Pinco Pallino, cavaliere valniano