Usanze

Le Terre Spezzate sono una civiltà feudale, guidata da un ordinamento nobiliare, con un'economia rurale (seppure i pochi e piccoli borghi e castelli siano fondamentali per i commerci e il governo del territorio). I beni durevoli sono prodotti a mano in un sistema artigianale di corporazioni e botteghe e l'energia per i lavori agricoli e i trasporti è quella animale fornita da asini e buoi (gli equini sono estinti). V'è solo una grande strada lastricata (la Strada del Re), per il resto ci si muove su vie di terra battuta o, potendo, via mare. La vita del popolino scorre lenta nei ritmi dell'agricoltura e i nobili si occupano del governo del territorio e dell'amministrazione della Giustizia, quando non si trovano impegnati in grandi battute di caccia, in un sontuoso banchetto o in un colorito torneo d'arme.

Galateo

Nelle Terre Spezzate, ogni uomo è definito dalla classe sociale cui appartiene e che avrà per tutta la vita. Le storie abbondano di schiavi liberati, grandi guerrieri investiti Cavalieri o addirittura giunti a fondare la propria casata nobiliare; in realtà si tratta di eventi rari ed eccezionali.

La legge garantisce numerosi privilegi ai nobili: le loro testimonianze hanno maggior peso, le pene sono meno severe e mai umilianti, e possono chiedere ospitalità e aiuto presso altri nobili.
Gli uomini delle Terre Spezzate stanno ben attenti a non essere irrispettosi, dato che infrangere il galateo potrebbe essere un grave insulto o addirittura un crimine di lesa maestà.

Viene usato il “voi” a tutti i superiori, gli anziani, e tra gentiluomini che non si conoscono. Si dà invece il “tu” agli inferiori, ai pari ed ai conoscenti.
Il “lei” non esiste nelle Terre Spezzate, e non deve essere mai utilizzato.

Titoli e Appellativi

Per ogni carica nella società è previsto un appellativo specifico, che viene utilizzato dalle classi inferiori e talvolta dai pari, ad un superiore: ovvero chiunque venga prima nella gerarchia nobiliare. Ad un superiore, o un pari, ci si rivolge solitamente per nome e/o per carica (es. “Barone” o “Principe Edoardo”), fatta eccezione per “Messere”, che può utilizzato indifferentemente da chiunque si rivolga a un Cavaliere.

In molti Principati i Baroni hanno un titolo caratteristico: Capiclan ad Altabrina, Duchi a Castelbruma, Vescovi a Valleterna, Lassilàntar a Neenuvar, Arconti a Meridia, mentre nelle terre di Altabrina i Cavalieri sono chiamati Alfieri.

L’etichetta prevede appellativi specifici per personalità importanti:

  • “(Vostra) Maestà” per il Re.
  • “(Vostra) Altezza (Reale)” per i parenti diretti del Re.
  • “(Vostra) Altezza” per i Principi.
  • “Mio signore” / “Mia signora” per i Baroni.
  • “Messere” / “Madonna” per i Cavalieri (con o senza terra).
I seguenti sono appellativi che venivano usati per l'Ecclesia Tetradica prima della guerra.
  • “(Vostra) Eccellenza” per i Tetrarchi.
  • “(Vostra) Grazia” per i Vescovi.
  • “Monsignore” / “Badessa” per gli Abati.
  • “Padre/Madre” per i sacerdoti comuni.
I liberi si chiamano l'un l'altro per nome, ma un libero rispettato e autorevole, che sia un mercante o uno studioso, verrà solitamente chiamato “Mastro”.
Quando un nobile si rivolge a un popolano, lo chiamerà per nome oppure “buon uomo” o “brav'uomo”.

Investitura cavalleresca

Sono detti “Cavalieri di Sangue” coloro che sono entrati a far parte della cavalleria seguendo le orme paterne o la tradizione di famiglia.

Il titolo di Cavaliere non è ereditario, ma molto spesso i figli di un Cavaliere lo diventano a propria volta: fin da bambini compiono un lungo percorso che inizia in una famiglia nobile come Paggi, per apprendere l'umiltà e le maniere cortesi, poi da ragazzini vengono presi al seguito di un Cavaliere e come Scudieri si addestrano all'uso di armi ed armature perfezionando la loro istruzione, che culminerà nel corso di una solenne cerimonia preceduta da abluzioni rituali ed alcune ore di meditazione (o una notte di veglia) per venire investiti del titolo meritato.

Più rari sono invece i “Cavalieri di Ferro”, chiamati così perchè hanno conquistato il titolo sul campo, con il valore delle armi: uomini liberi che si sono distinti per coraggio, prodezza e spirito di sacrificio.

Omaggio

L'omaggio è un'altra cerimonia solenne, solitamente pubblica, che avviene quando il feudo viene concesso, o rinnovato all'erede del precedente Barone dopo la sua morte, o ancora, quando il Cavaliere senza terre entra al servizio di un nobile, giurando di difenderlo e seguirlo in armi.
Tanto i Cavalieri quanto i Baroni e le genti libere possono fare un giuramento di fedeltà al Barone o al Principe: si dice che essi “rendono omaggio” al loro signore, diventando suoi uomini. L'uomo, inginocchiato, pone le sue mani tra quelle del suo signore, e manifesta la sua volontà di servirlo con un discorso di rito, che di solito termina con la frase “mio signore, voglio diventare un vostro uomo”.

Baciamano

Nelle Terre Spezzate il baciamano è un segno di sottomissione che avviene a prescindere dal genere: dopo che il sottoposto si è rialzato dall'inchino, il superiore porge la mano con l'anello, simbolo del suo potere, da baciare.
Questa forma di saluto viene effettuata solo quando c'è una forte e precisa sottomissione, in quanto sottolinea e rinnova l'omaggio tra un Cavaliere e il suo signore, ma non tra un popolano e qualunque nobile. Fanno eccezione le persone di livello sociale così alto che si suppone tutti siano loro sottomessi: un Principe o il Re possono quindi offrire la mano da baciare a chiunque.

Forme di saluto

In tutte le Terre Spezzate, la stretta di mano è una forma di saluto tra pari conosciuta ed accettata, come inchinarsi poggiando il ginocchio destro a terra quando si saluta o si viene presentati a un superiore.

Per un uomo libero, chi ricopre cariche prestigiose come il mago di corte, un ricco mercante, un ufficiale militare, il capomastro, può essere considerato un superiore.
Un Principe che saluta da proprio pari un proprio Barone è un privilegio, ma un Barone che faccia altrettanto con un popolano è sconveniente.
Abati e Vescovi, prima della guerra, erano considerati rispettivamente pari a Cavalieri, Baroni e Principi, mentre ora sono banditi e cacciati.

Non bisogna inoltre dimenticare però che ogni principato osserva le proprie usanze:

Castelbruma e Altabrina

Tra i Bruti del Nord, e presso i Brinnici, la stretta di mano avviene stringendosi il polso destro a vicenda. Inoltre porgere la mano sinistra anziché la destra è un segno di riappacificazione: se porgere la mano destra vuota vuole far capire di non portare armi, porgere la sinistra significa che non si porta neanche lo scudo, ovvero si rinuncia a ogni difesa lasciando l'altro libero di colpire con la destra.

Valleterna e Corona del Re

A Valleterna tutti i gentiluomini (non solo nobili e Cavalieri, ma chiunque non voglia essere considerato un bifolco) accennano appena un inchino tenendo il pugno destro sul cuore. Stessa cosa va fatta, appoggiando il ginocchio a terra, dinanzi a un superiore.

La mano sinistra è considerata la mano del cuore, e solo due giovani promessi possono salutarsi stringendola. Porgere la mano mancina ad un uomo sposato da parte di una donna è considerato sguaiato e volgare, compiere tale gesto nei confronti di una donna sposata è una gravissima mancanza di rispetto nei confronti della stessa e di suo marito.

Meridia e Venalia

A Venalia e Meridia la stretta di mano è sostituita da un lieve inchino accompagnato da un cenno con la mano destra aperta, che tocca il cuore e poi si allarga in segno di ospitalità. Con un superiore, l'inchino è completo, il braccio destro resta allargato e si appoggia il ginocchio a terra. Inoltre per nessun motivo chi si inginocchia si rialzerà, chiuderà il braccio o alzerà lo sguardo, finché non gli verrà comandato espressamente di farlo.

Neenuvar

L'etichetta Nenuvareen ha probabilmente origine elfica e prevede che si abbassi lo sguardo solo per pregare, quindi l'inchino ed il saluto sono sempre a testa alta: vengono portate entrambe le mani, la sinistra chiusa attorno al pugno destro, sul petto.

In generale tutti gli Eredi salvo i più orgogliosi osservano le usanze altrui quando si inchinano a un superiore di un altro Principato.

Viaggiare nelle Terre Spezzate

La più grande opera di Alessandro, Difensore degli Uomini, fu la costruzione di una strada che collega tutti i regni delle Terre Spezzate: la via di collegamento è molto frequentata dai viandanti e sorvegliata da piccole guarnigioni di soldati.

Il popolo, di qualunque ceto, ringrazia questa benedizione di un glorioso passato, e col trascorrere degli anni vi è stato dedicato anche uno speciale giorno di festa per ricordare a tutti l’importanza di poter viaggiare scacciando il demone della paura. È per questo che a volte si ode alzare un calice inneggiando alla maestosa Strada del Re, benché ormai siano rimasti pochi illuminati, tra i dotti e gli studiosi, che la chiamano ancora con il suo vero nome: il Dono di Alessandro.

Tra i vari insediamenti presenti lungo la Strada del Re sono posizionati degli avamposti militari provvisti di un piccolo fortino; fu Alessandro, con uno stratagemma, a far sottoscrivere alle casate nobiliari un trattato secondo cui le varie famiglie si sarebbero impegnate a mantenere con mezzi e uomini la difesa della propria zona di passaggio. Ognuno sottoscrisse quel patto, forse non per vera adesione all’ideale da cui era stato concepito, ma perché porsi in rifiuto di fronte al Re e agli altri potenti avrebbe significato infamia e vergogna per la casata.
Ancora oggi quel foglio di pergamena continua a portare il nome che con sottile sarcasmo vi fu apposto, il Patto degli Umili.

In prossimità degli avamposti sono sorte numerose locande lungo la Strada del Re che che fungono anche da avamposti per le varie staffette e messaggeri che viaggiano fra un Principato e l’altro: coloro che si presentano, muniti di lasciapassare contrassegnato dal sigillo di un Principe, ricevono immediatamente alloggio e cibo gratuito senza dover dare alcuna informazione sulla loro persona o sullo scopo del loro viaggio.

Con il dilagare della peste equina durante il Regno di Valleterna, l’intero meccanismo dei trasporti terrestri venne completamente rivoluzionato.
Erano in pochi coloro che potevano permettersi di acquistare uno o più cavalli e, per questo, i contadini continuarono ad utilizzare buoi e asini come animali da soma; al contrario la classe mercantile dovette adattarsi immediatamente all’accaduto.
Le strategie di guerra, ma soprattutto la cavalleria, su cui si era basata l’egemonia di Valleterna, andò a sgretolarsi ed ogni esercito delle Terre Spezzate dovette adattarsi al cambiamento: gli uomini, da quel momento in poi, avrebbero combattuto le loro guerre con la sola forza dei propri muscoli.
I nobili iniziarono a spostarsi a piedi, usando una portantina trasportata da schiavi, mezzo tradizionalmente radicato nella cultura dei Principati del sud, oppure utilizzando i tori per trainare imponenti carrozzoni per viaggi lunghi.
L’unica forma di trasporto che, di fatto, venne fortemente privilegiata dalla peste equina è la navigazione. Chiunque possa permetterselo, sfrutta ampiamente i ferventi traffici via mare per raggiungere in breve tempo ogni sponda delle Terre Spezzate.

C'era un tempo nel quale gli oceani che circondano il Regno delle Terre Spezzate non erano solcati da alcun vascello degno di questo nome, ma fu l'arrivo degli Uomini del Mare a provocare la prima rivoluzione navale.
Apparvero nei mari del Nord lunghe navi che si muovevano a remi e a vela, utilizzate per la guerra e in grado di affrontare la navigazione lontano dalla costa.
Poi giunsero i Niviani, trasportati da palazzi di legno che scivolavano sulle onde del mare, che si stabilirono nelle Terre Spezzate e lentamente fusero la propria cultura con quella indigena diffondendo la scienza navale: i regni di Meridia, ma soprattutto quello di Venalia, detengono la supremazia marittima.

Nei fiumi e nei mari delle Terre Spezzate si trovano vascelli di diversi tipi e livelli tecnologici. Nel gelido nord, gli abitanti di Castelbruma e Altabrina, a causa delle frequenti tempeste, hanno adottato misure speciali nella costruzione delle imbarcazioni. Questi popoli utilizzano la cocca, di forma rotondeggiante e capace di raggiungere una stazza notevole: ha tradizionalmente un ponte scoperto, sotto il quale un unico vano costituisce la stiva, con un piccolo un ponte coperto a prua e uno maggiore a poppa, mentre gli alberi sono generalmente tre, con una vela ciascuno.

Nelle regioni centrali delle Terre Spezzate, l’arte navale ha prodotto un modello studiato per l’uso mercantile ed in seguito perfettamente adattato a necessità belliche. I cantieri di Corona del Re e Valleterna costruiscono principalmente la caravella, nave piccola ma robusta e veloce che si adatta bene ai viaggi di lunga distanza: grazie al migliorato sistema di vele, è in grado di resistere a burrasche e tempeste, poiché le assi delle sue fiancate sono sovrapposte e le sue vele permettono una navigazione di bolina, che aiuta anche nel caso si renda necessario procedere controvento.

Il Principato di Neenuvar si distingue da tutti gli altri. Le sue navi sono agili velieri costruiti con legname pregiato dalla caratteristica forma affusolata e la ridotta capacità di carico, che rendono questo vascello in grado di solcare i mari ad una velocità irraggiungibile per qualunque altro mezzo di trasporto marino, a discapito delle capacità di combattimento.

L’indiscusso dominio dei mari è detenuto dal Principato di Venalia, la cui egemonia è dovuta all’invenzione della caracca, costruita in seguito alla caravella di cui sfrutta completamente il sistema tecnologico. È una grande nave, utilizzata per il trasporto di ingenti carichi e perfettamente funzionale ad usi militari, munita di due o tre alberi e due castelli a poppa ed a prua. Ovviamente l’aumentata stazza e la capacità di carico maggiorata comportano una perdita in maneggevolezza e velocità, ma le conoscenze di navigazione venali fanno da contrappunto.

Giochi e divertimenti

Le forme di divertimento per gli abitanti delle Terre Spezzate sono molteplici e variano da Principato a Principato.

I giochi con i dadi sono accessibili a chiunque e praticati ovunque, come danze e canti che accompagnano sempre feste e serate di svago.

La caccia alla selvaggina, ad esempio, a Valleterna viene praticata come gioco solo da una ristretta élite di nobili e facoltosi, mentre a Castelbruma ed Altabrina è un’attività largamente diffusa ed una fonte di approvvigionamento di cibo.

A Valleterna i bordelli sono rari e ben celati, frequentati di facciata solo dal basso popolino; mentre a Venalia le Case della Danza sono luoghi di piacere per danarosi avventori, e un uomo che possa comprarsi le attenzioni di donne belle e leggiadre viene ammirato.

La caccia

Rappresenta una delle occupazioni preferite dai nobili e viene praticata con formule particolari a seconda del Regno in cui si svolge.

Accade che i nobili organizzano battute di caccia col solo scopo di predare creature mostruose, per rendere la caccia utile alla difesa delle Terre Spezzate e nel contempo cercare reagenti alchemici rari all’interno delle bestie.

Carte e dadi

Lisandria

Il gioco di dadi “Lisandria”, in cui è il punteggio più basso a vincere, nasce nell’omonima città Venale ed è popolarissimo anche a Meridia.

Per giocare a Lisandria sono necessari due dadi ed un minimo di tre giocatori.
Come si calcolano i punteggi? Ogni volta che vengono lanciati i dadi il punteggio viene calcolato considerando il numero più alto come le decine ed il più basso come le unità, in caso di due numeri uguali si parla di “coppia di...”. Alcuni esempi: Lancio: 4, 3. Risultato: 43, e non “7” o “34” o “4 e 3”. Le coppie valgono più dei numeri spaiati, il 21 si chiama Lisandria ed è il punteggio massimo.

I punteggi possibili sono dunque, in ordine crescente: 31, 32, 41, 42, 43, 51, 52, 53, 54, 61, 62, 63, 64, 65, coppia di 1, coppia di 2, coppia di 3, coppia di 4, coppia di 5, coppia di 6, Lisandria (21). È facile vedere come le combinazioni possibili siano 21 e questo è il valore mistico di Lisandria.

Come si gioca? I giocatori si dispongono in cerchio e si sceglie chi comincia, gli altri seguono in senso antiorario. Il giocatore designato lancia i dadi senza farli vedere a chi segue e dichiara un punteggio che non deve necessariamente essere quello realizzato. Il giocatore che segue può scegliere se accettare o meno. Se accetta prende i dadi, li tira segretamente e dichiara al giocatore seguente un punteggio maggiore o uguale a quello che ha accettato dal giocatore precedente.

Se non accetta chi ha tirato scopre i dadi e fa vedere il punteggio realizzato e chi dei due sbaglia prende una penalità. Il giro prosegue in questo modo fino a che qualcuno non prende una penalità, poi si ricomincia da capo.

Bisogna sempre dichiarare a chi segue un punteggio superiore o uguale a quello accettato altrimenti si prende una penalità e, quando qualcuno prende una penalità, tocca a lui lanciare i dadi per ricominciare la partita.

Ogni volta che qualcuno dichiara Lisandria le penalità sono doppie, però su una dichiarazione di Lisandria sono possibili tre scelte:
1) Accetto (e quindi è necessario dichiarare Lisandria al giocatore seguente, pena 2 penalità).
2)Non accetto (e quindi si scoprono i dadi e chi ha sbagliato prende 2 penalità).
3) Prendo una penalità e si ricomincia da zero.

Chi vince? All'inizio del gioco viene stabilito un limite di penalità (solitamente da 3 a 5 in relazione al numero di giocatori e alla durata della partita) e chi raggiunge il limite è eliminato, l'ultimo che resta ha vinto.

Altri giochi

Anche Il Gioco della Dama non dispiace nei momenti di ozio, ma gli scacchi vengono invece preferiti dai nobili rispetto a tutti gli altri giochi in cui si utilizzano le pedine.

Nel Gioco della Tria, più comune tra i bambini, viene utilizzata una tavola di legno contenente tre quadrati concentrici, i due giocatori dispongono di tre pedine ciascuno e vince colui che dispone per primo le tre pedine sulla stessa linea.

Le carte possono essere utilizzate in diversi modi; un semplice esempio è rappresentato dal gioco della condannata in cui un giocatore sceglie una carta ed il suo avversario distribuisce il mazzo e, se riceve la carta scelta, vince, ma se la riceve il banco, perde. Molto diffuso tra nobili signori come tra i plebei è anche il gioco del Sette e Mezzo.

La festa

La costruzione di un edificio importante, la nascita, la morte o il matrimonio di nobili e personaggi di spicco sono spesso occasione di festa per gli abitanti delle piccole e grandi città delle Terre Spezzate.

Oltre a questo nelle città sono molto sentite le celebrazioni per i sette Giorni di Festa dell’Anno, che vengono onorati con funzioni religiose, rappresentazioni sacre e profane, banchetti e danze: ogni nuova stirpe regnante stabilisce le sette ricorrenze annuali, ed alcuni dei Giorni di Festa attualmente in vigore sono mutuati dalla tradizione passata.

  • Giorno del Patto: celebra la tradizione del Patto degli Umili, ed in tutti i Principati attraversati dalla Strada del Re si organizzano mercati e bazar invernali. In questo giorno si riuniscono i Principi delle Terre Spezzate per onorare il patto che li vincola a mantenere la difesa della Strada del Re.
  • Giorno della Gazzarra: festa particolarmente sentita a Venalia, è il giorno in cui i ruoli si ribaltano e i nobili vengono scherniti dal popolino. Si indossano maschere e in molte città vige la tradizione di eleggere il Re e la Regina dei Folli, che verranno trattati da veri aristocratici.
  • Giorno della Virtù: celebra la vita del Profeta Castamante, e nei Principati tetradici era una delle più importanti feste religiose dell’anno.
  • Giorno del Sole: si tratta di una festa antichissima e rispettata in ogni Principato che celebra i doni dell’estate. A Meridia è particolarmente sentita poiché ricorda anche gli antichi fasti del Regno di Alessandro e affonda le proprie radici in pratiche religiose ormai dimenticate.
  • Giorno del Re: in questo giorno si celebrano l’abbondanza e la pace, e per molti Principati questo giorno di festa apre anche il periodo della vendemmia.
  • Giorno della Rimembranza: era una importante festa tetradica in cui ogni famiglia piangeva e ricordava i propri cari. Tale celebrazione, condivisa da tutti i popoli delle Terre Spezzate, viene osservata anche da coloro che venerano l’Antico Culto.
  • Giorno del Passaggio: si festeggia il passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo e si rifà alle tradizioni religiose e culturali di ogni diverso Principato.

In ogni Principato si svolgono ogni anno celebrazioni contadine scandite dal cambio delle stagioni come la vendemmia e la mietitura. Durante la Mietitura, oltre al pasto volto a celebrare l’ultimo raccolto, si svolgono anche scene pittoresche, come la tradizionale elezione della Regina delle Messi tra le giovani pulzelle.

Il torneo

Il torneo nasce durante l’assoluta supremazia del regno di Valleterna, ma in poco tempo si diffonde in tutte le Terre Spezzate incontrando il favore generale. In seguito alla peste equina i tornei hanno continuato la loro crescita modificandosi nella forma e nelle regole, trasformando le antiche giostre in una sorta di battaglia simulata con delle regole, ma soprattutto con premi ambiti da coloro che vi partecipano.
Alcuni tra i più famosi torneatori appartengono ai Principati di Castelbruma, Valleterna e Corona del Re, ed hanno trasformato la loro destrezza in combattimento in un mestiere, talvolta molto lucrativo.

Anche se per il popolino i tornei sono semplicemente uno svago, Principi e Baroni valutano invece con attenzione le capacità belliche di coloro che si confrontano nei duelli, e non di rado accade che i campioni vengano presi sotto l’ala protettrice dei potenti. Inoltre i ricchi premi in denaro o in pregiati quanto costosi manufatti artigiani sono molto agognati aldilà della gloria riservata ai vincitori.

Tradizionalmente vi sono tre forme di confronto diretto a cui possono iscriversi i partecipanti di un torneo:

  • Duello alla spada: in questa categoria si combatte utilizzando esclusivamente una spada e la mano libera non deve essere utilizzata per colpire l’avversario. I partecipanti si scontrano due alla volta, sorteggiati casualmente prima dell’inizio del torneo. Colui, o colei, che vince ha il diritto di proseguire nei duelli successivi scontrandosi con altri avversari.
  • Duello all’arma libera: in questo caso non vi sono limitazioni di sorta nel tipo di arma che si intende utilizzare, sia un’arma di dimensioni ragguardevoli, sia che ci si voglia aiutare con uno scudo: si continua a combattere uno contro uno ed i duelli si svolgono con la stessa modalità di quelli con la spada.
  • La grande mischia: è indubbiamente l’attrattiva preferita dal pubblico: la lotta si svolge all’interno di un’arena in cui molti Cavalieri si affrontano tutti contemporaneamente. Non vi sono restrizioni di sorta al numero dei partecipanti né alle armi che si intendono impiegare e l’unico vincolo in questa categoria è che, qualunque sia il numero degli iscritti, il vincitore deve essere uno ed uno soltanto. Molto spesso vengono strette alleanze formate da piccoli gruppi separati, i quali però giunti alla fine sono costretti a scontrarsi inevitabilmente tra di loro.
Ogni Principato predilige particolari forme di Torneo, talvolta anche antiche e tradizionali, che possono discostarsi moltissimo dalla popolare e diffusa versione Valniana. A Neenuvar ad esempio è uso il Tyelca Tyalie, o gioco veloce, in cui la magia è ammessa e squadre di armati si affrontano in brevi assalti. A Meridia e Venalia quasi mai viene bandito l’uso di Pozioni e Veleni, e a volte gli scontri del torneo non sono tenzoni singole, ma duelli misti in cui capita che persino gli incantesimi siano concessi.

Il denaro

Nel regno si usano tre tagli di monete: il Soldo di bronzo, lo Scudo d'argento (×5), la Corona d'oro (×25).

Soldi di bronzo

Moneta di piccolo taglio (seppur abbastanza alto per le esigenze ordinarie di un plebeo). Indicativamente, può comprare un Reagente, forse un piccolo favore.

Scudo d'argento

Vale cinque Soldi di bronzo. Indicativamente, può corrompere un personaggio non ricco, assoldare qualcuno per un lavoro, forse comprare una Pozione o una Pergamena di basso livello.

Corona d'oro

Vale cinque Scudi d'argento, o venticinque Soldi di bronzo. Indicativamente, può corrompere quasi chiunque, comprare Pozioni rare o altri oggetti speciali, assoldare un intero gruppo di mercenari o di tagliagole per un lavoro.

Ricchezza iniziale

Ogni personaggio riceve, al primo larp in cui partecipa, un sacchettino contenente alcune monete in vari tagli. Per semplicità, dividiamo i personaggi in quattro livelli di ricchezza:

  • Poveri: personaggi plebei di Valleterna o Corona del Re. Ricevono indicativamente 3-7 Soldi.
  • Medi: personaggi Cavalieri, Mastri, Ufficiali, Capitani ecc. di Valleterna o Corona del Re. Oppure, personaggi plebei di altri Principati. Ricevono indicativamente 8-13 Soldi.
  • Ricchi: personaggi Baroni di Valleterna o Corona del Re. Oppure, personaggi Cavalieri, Mastri, Ufficiali, Capitani ecc. di altri Principati. Ricevono indicativamente 20-40 Soldi (in vari tagli)
  • Ricchissimi: personaggi Baroni di Castelbruma, Altabrina, Venalia. Ricevono indicativamente 50-60 Soldi (in vari tagli)
  • Nomi nei Principati

    A causa delle diverse influenze linguistiche che hanno agito sul linguaggio comune, o che da esso si sono sviluppate, in ogni Principato i nomi di persona seguono una tradizione diversa.

    Nomi comuni

    I cosiddetti "Nomi comuni" sono diffusi a Altabrina, Corona del Re, Neenuvar.

    Nomi Comuni Femminili

    Abriana, Acanto, Acomandata, Adalgisa, Adamantea, Adelasia, Agalina, Agata, Agnola, Agustola, Aighina, Alata, Alba, Albagia, Albina, Albinia, Aldiana, Aletta, Alia, Alice, Allegra, Altachiara, Amantea, Amata, ambra, Ambrosia, Amina, Andreola, Ania, Anna, Aquilegia, Armida, Armilia, Aurora, Aveduta, Bandecca, Barsia, Belafanta, Belda, Beldina, Bella, Bellavene, Benadatta, Benigna, Benvenuta, Bertalia, Biancaspina, Bona, Bonabella, Bonagrazia, Bonasia, Bondina, Bonola, Brigitta, Britta, Brunella, Caramanna, Carlotta, Carolina, Casola, Casta, Castellana, Ceccherella, Cerelia, Clara, Clarastella, Clarissima, Colombina, Concetta, Concordia, Consola, Consolatrice, Cortese, Cosetta, Dalia, Dana, Danola, Darda, Dialdana, Dialta, Diamante, Diletta, Dina, Divizia, Dolce, Domitilla, Egidia, Elga, Elide, Elodia, Elsa, Emerenzia, Emma, Erica, Ermellina, Esta, Eva, Fabressa, Fiamma, Fiera, Fina, Finola, Fiordaliso, Fiore, Florelia, Florita, Gelsomina, Gelsomino, Gemma, Ghianna, Ghinga, Ghita, Giada, Giana, Giglio, Gilia, Giuliva, Godenzia, Granarella, Gravina, Grazia, Guerina, Guerreria, Guinelda, Iacoba, Iacomina, Imilia, Incanto, Iniga, Isabella, Lagia, Lancea, Lapa, Lavanda, Lena, Leonora, Leta, Letta, Letteria, Lieta, Lieve, Lina, Lizia, Luana, Luce, Lucia, Lucianna, Lunetta, Madolina, Magnolia, Maltea, Malva, Mara, Marea, Margola, Maridonna, Marina, Martina, Masia, Matelda, Meldina, Mella, Meloria, Melusina, Mena, Milena, Mina, Miuccia, Modesta, Morena, Munaldella, Nedda, Nencia, Neve, Nicia, Nina, Ninfea, Nuccia, Oleandra, Orabella, Oradina, Oriana, Orlandina, Orsina, Palmeria, Panfilia, Pellegrina, Peregrina, Petrina, Petunia, Pietra, Pina, Plana, Pleneria, Plubella, Potentilla, Prassede, Pratolina, Prima, Pulsatilla, Raia, Ranuzia, Ricadonna, Romina, Rosa, Rosalia, Rosanna, Rosaspina, Rossana, Rubinia, Saffiria, Salvagia, Santada, Savia, Scarlatta, Sclarea, Selanda, Selva, Selvaggia, Serafina, Seria, Servita, Solefolia, Sovrana, Sveva, Tadea, Talia, Tilda, Tramontana, Traviata, Trista, Ugolina, Valeriana, Vanna, Venturella, Verdelanda, Verderia, Verdiana, Veronica, Vicina, Viola, Viridia, Vita, Zaira, Zuanna

    Nomi Comuni Maschili

    Abbondio, Accorso, Adimari, Aglione, Agnolino, Alato, Albizzo, Aldighiero, Aldobrando, Alfiero, Alighiero, Allegro, Altovito, Amanzio, Amideo, Amilcare, Aneto, Anibaldo, Annibale, Anselmo, Ardente, Ardingo, Ardito, Arguto, Arrigo, Averardo, Baccio, Bachino, Baldo, Baldo, Bandello, Bardano, Bardello, Barduccio, Bargiacco, Bartolo, Bartolomeo, Bastiano, Bebo, Beltrame, Benone, Benuccio, Benvenuto, Bertoldo, Biagio, Bianciardo, Bindello, Bonaccio, Bonaccolto, Bonagiunta, Bonagrazia, Bonaguida, Bonaiuto, Bonamico, Borghino, Borgianni, Borromeo, Borsio, Bracalone, Braccio, Brancazio, Brando, Brunaccio, Bruno, Buglione, Cacciaguida, Caccianemico, Calandro, Calcante, Canaffo, Carradore, Casciano, Cavalcante, Ceccarello, Cecco, Cencio, Cerrino, Cetto, Chiarino, Ciangherino, Cinello, Cipriano, Cisostomo, Citto, Cola, Coppo, Corbinello, Cosimo, Cristoforo, Cuorforte, Daniello, Davizino, Deidato, Diedato, Dino, Domino, Donato, Duccio, Durante, Elmo, Fabrino, Fagno, Falduccio, Fazio, Feduccio, Ferrando, Ferrigiano, Ferruccio, Fidello, Finiguerra, Finuccio, Fiorello, Folco, Forese, Fortebraccio, Fosco, Fuccio, Fuligno, Gaddo, Gagliardo, Galasso, Galeazzo, Galgano, Galiero, Galileo, Gavino, Gentile, Genziano, Geppo, Gerino, Gerozzo, Gheruccio, Ghigo, Giacinto, Giaco, Giacoppo, Gianantonio, Gianbartolo, Giandomenico, Giangismondo, Giangualberto, Gianluigi, Gianmaria, Gianni, Gianpaolo, Ginepro, Gino, Giocondo, Giorgio, Giotto, Giovacchino, Giraldo, Giramonte, Girolamo, Giuntino, Godenzo, Goliardo, Gottolo, Grazzino, Grifo, Griso, Guaccione, Guadagno, Gualberto, Gualdrano, Guasco, Guasparre, Guccio, Guernieri, Guidaccio, Guidagnolo, Guido, Guiscardo, Guizzante, Iacopo, Ibisco, Iperico, Irnerio, Issopo, Ivomaria, Lando, Lapo, Lapuccio, Larice, Larino, Lattanzio, Ligi, Lirio, Lizio, Lorino, Lotterio, Lucantonio, Lucente, Lutozzo, Maccio, Maffeo, Malatesta, Mancino, Mannello, Mannuccio, Mante, Marruccio, Marsilio, Martello, Martino, Maso, Miccio, Migiotto, Miliano, Miniato, Mino, Mirto, Moddeo, Musciatto, Naddo, Nagio, Naldino, Naldo, Nanni, Nardo, Nastagio, Nello, Nepo, Nerantonio, Neri, Nibbio, Niccerino, Nicolo, Nino, Noddo, Nofri, Nuccio, Nuto, Olmo, Onesto, Orsino, Ottobono, Paganello, Pagno, Pandolfo, Paolantonio, Pasino, Pasquino, Pellegrino, Pepo, Pepone, Pier, Pierantonio, Pierfrancesco, Pierpaolo, Pieruccio, Pigello, Pino, Pinuccio, Poggio, Poldo, Prospero, Puccino, Puccio, Raffaello, Razzante, Recco, Renato, Renzo, Rodomonte, Romeo, Romigi, Rossello, Rubertino, Rugantino, Ruperto, Rustico, Salimbene, Salvestro, Salvino, Salvo, Santi, Sassolo, Selvole, Serotino, Sichelmo, Sinibaldo, Sommaco, Spinalbello, Stagio, Strinato, Taccio, Taddeo, Taldo, Talento, Tancredi, Tano, Teodoro, Teri, Terzo, Tieri, Tino, Tinoro, Torello, Torrigiano, Tosco, Toso, Tuccio, Ugo, Ugolino, Uguccione, Ulivieri, Vaccio, Vanni, Vante, Ventura, Verano, Verdiano, Verduccio, Vermiglio, Verozzo, Vieri, Vinitiano, Vivaldo, Zeba, Zello.

    Nomi del Nord

    I cosiddetti "Nomi del Nord " sono diffusi a Altabrina e Castelbruma.

    Nomi del Nord Femminili

    Alboina, Absuinda, Adalgisa, Adelperga, Ageltrude, Ansa, Aurona, Austrigosa, Baldovina, Bertrada, Brunechilde, Brunvina, Childerica, Clodia, Clodosvinta, Clotsuinda, Cunegonda, Enrica, Ermelinda, Ermengarda, Federica, Gerberga, Gertrude, Gisa, Gundeperga, Guntrude, Ludovica, Matilde, Ranigunda, Rodelinda, Rosmunda, Rotilda, Salinga, Tassia, Teodolinda, Teodora, Valderada, Vigilinda, Viniperga, Visegarda.

    Nomi del Nord Maschili

    Adaloaldo, Agilmondo, Agilulfo, Alboino, Amalfrido, Ansprando, Arimanno, Arioaldo, Ariperto, Arnaldo, Arnolfo, Arnulfo, Astolfo, Audoino, Audoino, Audovaldo, Baldovino, Berengario, Bernaldo, Bosone, Brunvino, Cariberto, Cataldo, Childeberto, Childerico, Clefio, Clodio, Clodomero, Clodoveo, Clotario, Corrado, Cunegondo, Cuniberto, Cunibondo, Cunimondo, Dagoberto, Desiderio, Eberaldo, Eberulfo, Elmichio, Enrico, Federico, Gairaldo, Garibaldo, Garolfo, Gastaldo, Gisulfo, Godeberto, Grimaldo, Grimoaldo, Gultaldo, Gundoalto, Gunloaldo, Guntramo, Ildebrando, Isenbrando, Liutperto, Liutprando, Ludovico, Meroveo, Oddone, Odoacre, Pipino, Ragimperto, Raginulfo, Rodolfo, Sigberto, Sventibaldo, Teodobaldo, Teodoberto, Teodorico, Torisindo, Vacone, Wulfila.

    Nomi Silvani

    I cosiddetti "Nomi silvani" sono diffusi solo a Altabrina.

    Nomi Silvani Femminili

    Alabrezza, Alachiara, Alacigna, Aladorata, Alafiera, Alaforte, Alafulva, Alagrigia, Alalba, Alalta, Alaluna, Alanera, Alaneve, Alapiuma, Alaquieta, Alarossa, Albacerva, Albacigna, Albaneve, Albapiuma, Albavolpe, Albofiore, Alcedorata, Altapiuma, Argentala, Beldargento, Beldialce, Beldicerva, Beldiluce, Beldiluna, Beldineve, Beldisole, Beldivolpe, Cervalesta, Cignadorata, Cignafiera, Cignalesta, Cignaquieta, Cridivolpe, Crinadoro, Crinafulva, Crinagrigia, Crinanera, Crinarossa, Crindalba, Crindargento, Crindibrezza, Crindigelo, Crindiluce, Crindiluna, Crindilupa, Crindineve, Crindisole, Estate, Fieracaccia, Fiodineve, Fiordalba, Fiordargento, Fiordigelo, Fiordiluce, Fiordiluna, Fiordisole, Fiordoro, Fortecaccia, Lupachiara, Lupaquieta, Mandiluce, Mandiluna, Mandineve, Mandisole, Neracerva, Nerapiuma, Orsaquieta, Pièdargento, Piédibrezza, Piédicerva, Piédigelo, Piédiluce, Piédiluna, Piédineve, Piédisole, Piédivolpe, Primala, Primaluce, Primaluna, Primarosa, Primavera, Serpalba, Serpedorata, Serpedoro, Serpeluna, Serpenera, Serperossa, Serpesole, Volpechiara, Volpedorata, Volpegrigia, Volpelesta, Volpenera, Volpequieta, Volperossa, Zannafiera, Zannaforte, Zannagrigia, Zannalba, Zannanera, Zannaquieta, Zannarossa.

    Nomi Silvani Maschili

    Albocorvo, Albofalco, Albogufo, Albolupo, Albomanto, Albopasso, Alboramo, Albovento, Alcebrando, Alcebruno, Alidoro, Altocorvo, Altofalco, Altopasso, Altoramo, Altorso, Altovento, Brunobecco, Brunomanto, Brunovento, Caneforte, Canemanto, Canenero, Canerosso, Canfulvo, Cangrigio, Corvobrando, Corvobruno, Corvomanto, Cuordigufo, Cuordilupo, Cuoridifalco, Falcobrando, Falcogrigio, Falconero, Falcorosso, Fierobecco, Fieropasso, Fortebecco, Fortepasso, Forteramo, Fulvomanto, Guardafalco, Guardalce, Gufobruno, Gufogrigio, Gufomanto, Gufonero, Inverno, Lievepasso, Lupobrando, Lupobruno, Lupofulvo, Lupogrigio, Lupomanto, Luponero, Mantodoro, Mantogrigio, Mantonero, Mantorosso, Nerobecco, Ombrasera, Orsobrando, Orsobruno, Orsogrigio, Orsomanto, Orsonero, Pièdalato, Piédalto, Piédivento, Pièfiero, Pièforte, Primosole, Primovento, Ramalato, Ramalto, Ramobruno, Ramofiero, Ramoforte, Ramonero, Ramorosso, Savialce, Saviobecco, Saviocorvo, Saviofalco, Saviogufo, Saviolupo, Saviorso, Ventobrando, Ventobruno, Ventofiero, Ventoforte, Ventogrigio, Ventomanto, Ventonero, Ventorosso, Volpebrando, Volpemanto, Zannabrando.

    Nomi del Mare

    I cosiddetti "Nomi del Mare" sono diffusi a Castelbruma e Valleterna.

    Nomi del Mare Femminili

    Ada, Adabella, Adalia, Adela, Adelinda, Adelizia, Adima, Adolfina, Adolia, Aimiliana, Alarica, Alda, Aldea, Alfonsine, Algiana, Aloisa, Alvera, Alvinia, Anselma, Aria, Arilde, Armilde, Arnoldina, Astride, Batilda, Bera, Berilla, Bernardine, Berta, Blenda, Brenda, Bruna, Brunilde, Burga, Caterina, Clotilda, Clotilde, Dagna, Eberta, Edburga, Edelina, Editta, Edrea, Edvige, Elberta, Eldora, Elfreda, Elghe, Elke, Elmina, Eloise, Elsa, Emelina, Emma, Erica, Etelda, Etelinda, Felda, Frederica, Frida, Frodina, Garda, Geralda, Geraldine, Gerta, Gertrude, Gilberta, Griselda, Gusta, Haldisa, Harelde, Henia, Ida, Idaline, Idette, Ilche, Ilda, Ilde, Ilsa, Inga, Ingria, Ingrid, Isa, Lelia, Leola, Lorrella, Malia, Marelda, Matilde, Melcia, Milia, Minna, Mona, Odelia, Olga, Ortrude, Ottilia, Raina, Ramona, Ranilde, Reinalda, Renilda, Ricarda, Roberta, Robine, Roderica, Rolanda, Romelda, Romilda, Ronalda, Rosamunda, Selma, Serilde, Sisismonda, Sunilde, Svanilde, Tilde, Ulrica, Valda, Vanda, Vedia, Velda, Veleda, Vendelina, Verena, Vilelmina, Vinfreda, Zelda, Zerelda.

    Nomi del Mare Maschili

    Abelardo, Abriano, Adalardo, Adalberto, Adalrico, Adelo, Adlaro, Adolfo, Alardo, Alarico, Alberico, Alberto, Alcuino, Aldo, Aldrico, Alfonso, Alfredo, Alimaro, Alivardo, Alivino, Almerigo, Aloisio, Alvino, Anselmo, Arcibaldo, Arlano, Armonno, Arnaldo, Aroldo, Arrigo, Baiardo, Baldovino, Beldano, Bertoldo, Bertovino, Bertrando, Boizio, Brainardo, Branto, Canuto, Carlo, Colberto, Corrado, Dedrico, Delvino, Edoardo, Egone, Elberto, Elemaro, Ellardo, Emerico, Enrico, Erberto, Ermanno, Erramundo, Ervino, Evaldo, Everardo, Ferdinando, Filiberto, Frederico, Fridelmo, Geraldo, Geroldo, Gervaso, Gilberto, Gilfredo, Goddardo, Godofredo, Godvino, Goffredo, Grisoaldo, Gualtiero, Guglielmo, Gustavo, Ivaldo, Lamberto, Lediardo, Leonardo, Leopoldo, Lotario, Luigi, Lutero, Mainardo, Manfredo, Marvino, Nalso, Norberto, Normanno, Norvaldo, Norvino, Orlando, Ormanno, Osmundo, Osvaldo, Otto, Raimondo, Ranaldo, Randolfo, Reginaldo, Riccardo, Rinaldo, Rinfredo, Roberto, Roderico, Rodolfo, Ruggero, Sigfrido, Sigismondo, Sigmundo, Teobaldo, Teodorico, Teomondo, Torberto, Torvaldo, Uberto, Ulando, Umberto, Valdo, Vardo, Vilelmo, Vilfredo, Villardo, Vilmero, Vinfredo.

    Nomi Cavallereschi

    I cosiddetti "Nomi Cavallereschi" sono diffusi solo a Valleterna.

    Nomi Cavallereschi Femminili

    Adene, Alena, Anglide, Anna, Argante, Biancarosa, Biancofiore, Blianna, Chelide, Clarina, Clarissa, Dummonia, Elaina, Elisabetta, Elsa, Enide, Enigea, Erzeloide, Fenice, Florea, Galiena, Ganieda, Ginevra, Grenna, Grisandole, Guenda, Guendolina, Igrenna, Isolde, Isotta, Laudina, Lausanna, Leonessa, Leonetta, Lidonna, Linetta, Lionora, Lisanora, Lunetta, Matilda, Melissa, Morgasa, Nimiana, Nineve, Orgogliosa, Selvaggia, Sibilla, Triamone, Virginia, Viviana.

    Nomi Cavallereschi Maschili

    Arturo, Baldulfo, Bramante, Brandelio, Branno, Calvano, Carleone, Carrado, Celidone, Crudele, Dardano, Dristano, Escanore, Evraino, Frollo, Gaero, Galado, Galante, Galvano, Girardo, Goffredo, Lancillotto, Leonello, Lodegano, Meliado, Merlinto, Morante, Mordriano, Morgante, Ovano, Pellinore, Percivale, Peredino, Rivale, Rongomiante, Saffiro, Sagremore, Torio, Tristano.

    Nomi Ieratici

    I cosiddetti "Nomi Ieratici" sono diffusi a Corona del Re e Venalia.

    Nomi Ieratici Femminili

    Accalia, Adamina, Adora, Adria, Adriana, Alba, Alberga, Albula, Alcamene, Aleda, Alera, Aleria, Alida, Alma, Almeta, Alta, Alvita, Amabella, Amadea, Amanda, Amarna, Amata, Amelea, Amelia, Aminta, Anabella, Andreana, Anemone, Angela, Annunciata, Anona, Antandra, Antornia, Apollonia, Arcadia, Ardea, Ardella, Ardinia, Argenta, Arianna, Armilla, Arne, Arvia, Assa, Asta, Astarte, Asteria, Astinome, Atella, Attratta, Augusta, Aulaira, Aura, Aurelia, Aurora, Ava, Azalea, Balbina, Beata, Beatrice, Benedetta, Bianca, Bibiana, Blanda, Blandina, Brizia, Cadenza, Calara, Calciope, Calicia, Calide, Calla, Callista, Callula, Camella, Camilla, Candida, Cantabria, Cantilena, Cara, Cardea, Caria, Carissa, Carna, Casperia, Cate, Catena, Cecilia, Celeste, Celia, Celina, Cerelia, Cilla, Cinzia, Clara, Claribella, Clarina, Clarinda, Clarissa, Claudia, Clonia, Clorinda, Colomba, Concordia, Consuela, Cornelia, Crescenza, Crispina, Cristabella, Damiana, Damina, Davida, Decima, Deiameia, Delicea, Desirata, Devota, Diana, Diella, Docilla, Domiziana, Dona, Donata, Donella, Doria, Dorotea, Drusilla, Duclea, Dulcinia, Edulica, Egate, Egea, Egeria, Egesta, Egina, Elata, Electa, Elida, Elivra, Eloina, Elvera, Emera, Enia, Entoria, Epona, Eriboea, Ersilia, Espe, Estella, Euandra, Euriala, Eurianassa, Fabiana, Fabiola, Fama, Fania, Faula, Fauna, Faustina, Felisa, Filomena, Flaminia, Flavia, Florella, Florenza, Floria, Fluonia, Fortuna, Fronia, Fulvia, Furina, Gala, Gilianna, Giulia, Giulietta, Giusta, Giustina, Giuturna, Gladia, Gloria, Grazia, Gregoria, Gustella, Ialeira, Iana, Iera, Ierna, Ietta, Ignazia, Ilaria, Ilia, Iliona, Immacolata, Imogene, Imperia, Inrma, Iulia, Lacinia, Lamia, Lara, Larina, Larissa, Larunda, Latonia, Laura, Laurana, Laurenzia, Laurissa, Lavinia, Leandra, Ledea, Lela, Leodora, Leona, Leonella, Lerola, Leta, Levana, Libentina, Libera, Lina, Linda, Liomene, Livia, Lucerna, Lucia, Lucilla, Lucinda, Lucrezia, Luna, Luperca, Mabella, Malvinia, Mania, Marcella, Marica, Marina, Marpesia, Marpessa, Marsilla, Maura, Mavra, Mercede, Merlina, Meta, Mira, Miranda, Mirilla, Mirina, Modesta, Monica, Naenia, Naida, Napea, Narda, Natalia, Nebula, Nelia, Nella, Nerina, Nice, Nila, Nilea, Nola, Nona, Norma, Norzia, Nova, Numeria, Nunzia, Oletea, Olinda, Olivia, Onoria, Oralia, Orella, Oribella, Orlena, Ornora, Ornoria, Ortensia, Ottavia, Ovia, Pace, Pallanzia, Palma, Pania, Paola, Parcia, Perla, Perpetua, Petra, Petronia, Placida, Porzia, Prima, Primalia, Prisca, Priscilla, Proserpina, Prudenzia, Quintina, Rea, Regina, Renata, Renella, Reselda, Risa, Riva, Rosabella, Rosalba, Rufina, Sabrina, Salina, Salvia, Salvina, Samia, Selora, Sena, Serena, Serina, Settima, Silvia, Speranza, Stella, Suada, Tacida, Tarpeia, Terra, Terza, Tiberia, Timandra, Tita, Tonia, Topazio, Tosca, Trista, Tuccia, Tullia, Urbana, Vacuna, Valenzia, Valeria, Vanella, Vega, Venilia, Vera, Veradisia, Verbena, Verda, Verna, Vespera, Vesta, Vigilia, Virdia, Virgilia, Virginia, Vitia, Vittoria, Zezilia.

    Nomi Ieratici Maschili

    Abiante, Acasto, Achemenio, Acherone, Acrisio, Acteo, Adriano, Agenore, Agrippa, Albo, Alceo, Alerone, Amadeo, Amerigo, Amulio, Andronico, Anguise, Anio, Antero, Apelle, Apollodoro, Apollodoro, Aquilino, Aquilino, Arcitene, Aristofane, Aristotele, Arvalio, Ascanio, Atreo, Attaviano, Aufido, Augeo, Augusto, Aureliano, Aureo, Bacco, Balbo, Benedetto, Bitto, Blando, Blasio, Bonaventura, Bonifacio, Bromio, Caduceo, Caietano, Caio, Caligola, Calleo, Callimaco, Callisto, Calvino, Camillo, Cantore, Carmine, Carnede, Cassio, Catone, Catullo, Cecilio, Cefeo, Celeste, Cesare, Clarenzio, Claudio, Clemente, Clovio, Coclio, Collatino, Cornelio, Corvino, Costantino, Crispino, Danao, Deicalione, Demodoco, Destro, Dolone, Domenico, Donato, Egidio, Egisto, Eligio, Elvio, Emilio, Enea, Erasto, Erminio, Esculapio, Euctonio, Euforbio, Fabiano, Fabrizio, Fausto, Favonio, Febo, Fedelio, Feliziano, Fidelio, Fiorenzo, Flaviano, Floriano, Floriano, Gilio, Giuliano, Giulio, Giustino, Giusto, Glauco, Graziano, Guido, Iano, Ideo, Ignazio, Ilario, Illio, Iulio, Lario, Larsio, Larzio, Laudalino, Laurenzio, Leone, Libero, Lino, Lionello, Lisandro, Lorenzo, Luciano, Lucio, Luzio, Magno, Mano, Marcello, Marco, Mariano, Marino, Martino, Marziale, Massenzio, Massimo, Mero, Miseno, Mortimero, Nemesio, Neone, Nigello, Nobile, Noto, Nunzio, Oliviero, Onorato, Orazio, Ottaviano, Ottavio, Ovidio, Pagano, Pandaro, Paolo, Parnasso, Patrizio, Pefredo, Pico, Pierponte, Pio, Placidio, Pluto, Pluvio, Pompilio, Prospero, Publio, Quarto, Quinto, Quirino, Remo, Renato, Rolando, Rufino, Rufio, Sabino, Salmoneo, Saverio, Savillo, Sebastiano, Sereno, Sesto, Settimo, Sicheo, Silio, Silvano, Sommo, Spurio, Stazio, Terenzio, Terzio, Tito, Titone, Troilo, Tullio, Urbano, Valente, Valentiniano, Valentino, Valeriano, Valerio, Variano, Verno, Vincente, Vincenzo, Vitale, Vito, Vittorio, Vulcano

    Nomi della Sabbia

    I cosiddetti "Nomi della Sabbia" sono diffusi a Venalia e Meridia.

    Nomi della Sabbia Femminili

    Acacia, Acanta, Adelfa, Admeta, Adonia, Aeia, Agalaia, Agalia, Agape, Aglaia, Agnese, Aida, Airlea, Alceste, Alcione, Alcippe, Aldara, Alerissa, Alesia, Alessandra, Aleta, Aletea, Alicia, Alimeda, Alina, Alissa, Altea, Amaltea, Amara, Amaranda, Ambrosia, Amestista, Anassa, Anastasia, Andromaca, Andromeda, Anfilia, Angelica, Anisia, Antea, Anticlea, Antigone, Antiope, Apollonia, Ara, Aracne, Areta, Argia, Ariadne, Ariane, Armonia, Artemide, Artemisia, Aspasia, Astra, Astrea, Atalanta, Atanasia, Atena, Aura, Basilia, Berdina, Berenice, Caia, Calandra, Calanta, Calica, Calligenia, Calliope, Callisto, Calonice, Cassandra, Cassia, Cassiopea, Castalia, Caterina, Celandina, Celena, Celosia, Cibele, Cinara, Cinira, Cinzia, Cipriana, Cira, Circe, Cirena, Cirilla, Citeria, Cleo, Cleopatra, Clianza, Climena, Clio, Clitennestra, Clizia, Cloe, Cloria, Cloto, Cora, Coralinia, Corinna, Cosimia, Creusa, Cristale, Daffodile, Damara, Damia, Dana, Deianira, Delbina, Delfina, Delia, Demetra, Desdemona, Desma, Dice, Didona, Diona, Dionisa, Dora, Doralice, Dorea, Doretea, Doriana, Dorina, Dorinda, Dorlisa, Ea, Ecterina, Edea, Edila, Edone, Eidotea, Eilezia, Eirene, Eldoride, Eleanora, Electra, Elena, Elia, Elice, Elisia, Elissa, Ella, Elma, Elmera, Elnora, Elora, Ennea, Enome, Era, Erianta, Erigone, Erinne, Eriteia, Ermione, Esmeralda, Etra, Eudosia, Eufemia, Eufrosine, Eugenia, Eulalia, Eunice, Euralia, Euricleia, Euridice, Eurinome, Evangelina, Evania, Febe, Fedora, Fedra, Filia, Filomenia, Filotea, Gaia, Galatea, Gelasia, Georgia, Giacinta, Giocasta, Gregoriana, Greta, Idalia, Ifigenia, Igeia, Ilca, Ileana, Ilizia, Iolante, Iole, Ionessa, Ionia, Ippodamia, Ippolida, Irinia, Isadore, Isaura, Ismene, Ivanna, Lachesi, Lalia, Lampezia, Lana, Laodamia, Leda, Leora, Lezia, Lialia, Lidea, Lidia, Ligea, Ligeia, Lilia, Lira, Lisandra, Lucontea, Maia, Medea, Medora, Megara, Melania, Melena, Melpomene, Merope, Metea, Mira, Mirta, Mnemosine, Moira, Nausicaa, Nefele, Neisa, Nemesi, Neola, Neomenia, Nerissa, Nessia, Ninfa, Niobe, Nise, Nissa, Nitsa, Nora, Obelia, Odele, Odessa, Ofelia, Oleisia, Olena, Olimpia, Orea, Orizia, Pandora, Pelicia, Pentea, Pentesilea, Persefone, Pirenia, Pizia, Polimnia, Priche, Rena, Rhea, Rodia, Sabastiana, Saffira, Sandra, Selena, Selia, Selina, Sibilla, Sina, Sirena, Sirina, Sofia, Sofronia, Solona, Stasia, Stefania, Tabita, Taddea, Talassa, Talia, Tea, Telma, Teofila, Terenzia, Teresa, Tesia, Tessa, Tia, Timotea, Tira, Tisbe, Titania, Trina, Urania, Ursula, Vana, Varvara, Veronica, Zandra, Zante, Zefira, Zelia, Zelina, Zenaide, Zeva, Zilinia, Zoele, Zofia.

    Nomi della Sabbia Maschili

    Aceste, Achille, Aconteo, Acrisio, Acteone, Admeto, Adone, Adrasto, Aego, Aeto, Agamede, Agamennone, Agenore, Aiace, Alastore, Alcide, Alcino, Alcione, Alessandro, Alessio, Alfenore, Alfeo, Amico, Anassagora, Anassimandro, Anassimene, Anastasio, Anatolio, Anchise, Andremone, Androgeno, Anfione, Anfitrione, Antenore, Anteo, Antero, Antiloco, Antino, Antise, Arcade, Argo, Arione, Aristarco, Aristeo, Artemisio, Asopo, Atanasio, Atlante, Atreide, Atreo, Austero, Autolicio, Basilio, Bastiano, Bellerofonte, Boezio, Bonreo, Briareo, Capaneo, Castore, Cebrione, Cefeo, Celeo, Cerbero, Ceto, Cirano, Cirillo, Ciro, Cleto, Cocito, Colio, Coribante, Corineo, Creone, Criseo, Crisostomo, Crono, Damiano, Damocle, Danao, Dedalo, Delfino, Demetrio, Demofone, Demone, Deucalio, Diomede, Dioniso, Dolio, Doriano, Edipo, Efesto, Egisto, Eleno, Eleuterio, Elfenore, Elio, Emone, Enceladio, Endimione, Enea, Eneo, Epeio, Epopeo, Erasmo, Ercole, Erebo, Erictonio, Erimante, Ermete, Esone, Espero, Eteocle, Ettore, Eugenio, Eumeo, Eurialo, Eurimaco, Euripilo, Euristeo, Eusebio, Eustachio, Fedra, Filadro, Filemone, Filezio, Filippo, Filippo, Galeno, Ganimede, Gelasio, Giasone, Gilio, Gregorio, Guilio, Iacinto, Iapeto, Iasio, Iaso, Ibico, Icario, Icaro, Idomeneo, Ieronimo, Ificle, Ifito, Iobate, Iono, Iorga, Iperione, Ipno, Ippolito, Ippomene, Irio, Iro, Isidoro, Ivano, Kiro, Krato, Laerte, Laestrigone, Laio, Laocoone, Laomedone, Leandro, Licao, Licaone, Licomede, Lidio, Lippio, Lisandro, Lucurgo, Macaone, Malanzio, Marcario, Medo, Melampo, Melanippo, Melecreto, Melezio, Meneceo, Menelao, Mentore, Mida, Milo, Mirone, Morfeo, Narciso, Nectario, Neleo, Nemo, Neotolemo, Nereo, Nestore, Nicodemo, Niso, Noplio, Obiareo, Ocno, Odisseo, Ofione, Omero, Oreste, Orfeo, Orione, Oto, Palamede, Palemone, Pancrazio, Pandareo, Pandaro, Pantaleimone, Paride, Partenio, Patroclo, Peleo, Peliade, Penteo, Pericle, Perseo, Pigmalione, Pilade, Piramo, Pirro, Pisistrato, Plesippo, Polidamo, Polideo, Polidoro, Polifemo, Polinio, Polluce, Ponto, Porfirio, Priamo, Procopio, Prometeo, Proteo, Protesilo, Radamante, Rasmo, Reco, Reseo, Salmoneo, Sandore, Sebastiano, Serse, Sinone, Sisifo, Socrate, Soterio, Spiridone, Stamio, Stefano, Talo, Tantalo, Telamone, Telegono, Telemaco, Teofilo, Teone, Tereo, Tideo, Timoteo, Tindareo, Tiresia, Tirone, Tito, Tritone, Ulisse, Urano, Vasilio, Zanto, Zeno, Zenone, Zers.

    Nomi Elfici

    I cosiddetti "Nomi elfici" sono diffusi solo a Neenuvar e tra gli Eredi.

    Nomi Elfici Femminili

    Aldie, Alinda, Almie, Altáriel, Alye, Amarie, Amil, Ancalime, Anire, Anwe, Aranel, Arcalime, Are, Arien, Arnerie, Arnis, Arquen, Artanie, Artanis, Arwen, Aryante, Axëa, Belthil, Beruthiel, Brethil, Bruinen, Calie, Calime, Canye, Carnilie, Carnis, Colinde, Cuinie, Eamilde, Earcalime, Eare, Earine, Earrame, Earwen, Eldasilquë, Elenie, Elerrína, Elwing, Envinyatare, Eruanna, Erucalle, Erunis, Eruvanye, Esteln, Faile, Fáne, Faowen, Fëalassë, Fearanis, Fínië, Finiel, Fíriel, Formenis, Hendunárë, Hendunívë, Herie, Herimeldie, Ilfirinë, Ilyalisse, Ilyanna, Ilye, Indil, Inya, Írime, Isil, Itasile, Kemen, Laitaine, Lalwen, Lastiel, Laurenfinde, Lére, Linde, Losse, Lóte, Luthien, Maline, Malwen, Manalle, Mande, Márawen, Márien, Marille, Melime, Melisse, Menelye, Merye, Minde, Minie, Miriel, Mirillie, Mirime, Morien, Mornie, Morwen, Nainarë, Nastare, Nerue, Nerwen, Nilmië, Nimloth, Niniel, Ninquelosse, Nólemíre, Nolwe, Oloriel, Ránie, Ranyare, Ravenne, Rie, Rinie, Rómenis, Rómenwen, Rucinde, Runyalos, Sáre, Sérecanie, Serinde, Silme, Sintie, Tanel, Tári, Tarnis, Tarwen, Taurie, Tintìnalie, Tinùviel, Tuivána, Tulcafinde, Vanalie, Vandacalime, Vandiel, Vánesse, Vanime, Vanyalosse, Vanye, Varda, Variare, Várie, Varne, Vea, Vende, Verinde, Verye, Vingilote, Vírindis, Vórime, Vorinde, Voronde, Wenya, Wenyë, Wilwarin, Yánië, Yavanna, Yelle.

    Nomi Elfici Maschili

    Aeglos, Aerandir, Ainu, Airo, Aiwendil, Alassar, Alassevon, Alcalimon, Alcarehton, Alcarin, Alcatyrion, Aldaron, Almavarno, Alton, Alyon, Anacarnil, Anar, Anardil, Anárion, Ancale, Angon, Annael, Annatar, Arandil, Arandur, Aranrúth, Aranwe, Aráton, Arcalimon, Ardalcar, Arinyon, Arnon, Arquen, Artamir, Ascar, Assanar, Atastar, Barahir, Bargund, Bauglir, Belecthor, Beleg, Beren, Bor, Brandir, Bredele, Calatar, Cálemor, Calimethar, Calimon, Calion, Calmacil, Camlost, Cáno, Canyaner, Carnil, Celbrimor, Celvandil, Cúmethar, Curufin, Cúthalion, Daelin, Dairon, Earino, Earo, Echtelion, Eldacar, Eldareston, Elendil, Elladan, Elrohir, Endacil, Envinyatar, Ereinion, Eruannon, Eruantanon, Erundil, Erundur, Failon, Fánon, Eldarion, Feanor, Findin, Fion, Firion, Fuinur, Galdor, Gwindor, Haldir, Handasseturon, Harmar, Haryon, Herenvarno, Herenyon, Herion, Hossener, Hurin, Hwarin, Hyarmenion, Ilfirin, Ilyatur, Indilmo, Kemmótar, Laitainon, Landon, Lastin, Laurefindon, Lavindir, Léron, Linwe, Litùron, Lómear, Lóton, Máhan, Maneldil, Manon, Manveru, Mardil, Martur, Meldo, Melleru, Menelcamar, Methar, Mínar, Minastárno, Minothar, Mirimon, Mirimon, Morcehton, Morcotulcon, Morion, Mormacil, Mornon, Nambaon, Narmacil, Narmo, Neron, Noromáron, Nyéron, Ohtar, Onóron, Orecalimon, Oreon, Orodreth, Quendil, Rácanyor, Raimon, Rávo, Rínon, Roccondil, Romestar, Sairon, Sáro, Selmacas, Séretur, Sèron, Silmon, Soron, Sorontar, Tár, Tauron, Telcontar, Telperinquar, Telperion, Terendul, Thalion, Thranduil, Tirinvo, Tóron, Túrion, Turin, Valandil, Vanalon, Vanyo, Varnon, Várondil, Varyanon, Veon, Veryandil, Veryatur, Vinyaco, Voronwe, Yávaldaron, Yellon.

    Nomi Adusti

    I cosiddetti "Nomi Adusti" sono diffusi solo a Meridia.

    Nomi Adusti Femminili

    Adara, Adia, Adiela, Adina, Adira, Adiva, Adva, Aila, Aliza, Alona, Amalia, Anna, Arella, Ariele, Arnona, Ascira, Atara, Aviela, Aziza, Batia, Beira, Beruna, Bila, Bina, Braca, Carmila, Ciaia, Ciana, Ciava, Dafne, Dana, Dania, Debra, Dena, Derora, Devira, Dorona, Edia, Edna, Ela, Elana, Eliezra, Eliora, Elisieva, Elona, Erana, Erela, Ester, Ezriela, Gabriella, Galia, Gania, Getra, Gevira, Giacoba, Giaele, Giasmina, Gioana, Gioela, Giordana, Giuditta, Iaara, Iachira, Iaela, Ieira, Iemina, Ila, Lea, Leila, Levia, Lia, Lila, Meira, Micaela, Migdala, Miriam, Moria, Naama, Naomi, Natania, Nava, Nesia, Neta, Netania, Noa, Noia, Ofira, Ofra, Ora, Orna, Pelia, Raanana, Rachele, Rebecca, Refaela, Renia, Reziela, Rina, Roniele, Rut, Salomè, Sara, Sarida, Saula, Sharon, Shira, Sifra, Susanna, Talia, Tamara, Teila, Temima, Tifara, Tirza, Tivonna, Uriela, Uziela, Varda, Zaara, Zeeva, Zemira, Ziva.

    Nomi Adusti Maschili

    Adamo, Adaro, Adiele, Amiele, Amiro, Ammo, Amos, Aronne, Asafo, Aviado, Avidano, Aviele, Beniamino, Caleb, Carmiele, Daniele, Davide, Elazar, Elia, Emanuele, Ezechiele, Ezra, Gabriele, Geremia, Giacobbe, Giacomo, Gideone, Gioacchino, Gioele, Giona, Giordano, Giovanni, Giuda, Isacco, Isaia, Lazzaro, Lirano, Malachia, Matteo, Mattia, Michele, Nataniele, Noa, Ofero, Otniele, Raffaele, Reuele, Salomone, Samuele, Sansone, Saul, Set, Simone, Tom, Tomero, Uria, Uriele, Uziele, Zaccaria, Zaccaria, Zoaro.