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Scelte

25-07-2014

Quelli che seguono sono alcuni spunti di roleplay pensati per aiutarti a calare meglio il tuo personaggio nelle tematiche de Le Aule dei Padri, sia alla luce di quanto avvenuto nell’episodio precedente, sia in relazione a quello che lo aspetta nel prossimo futuro. Prendi spunto dalle categorie presentate per capire come impostare e indirizzare il tuo gioco, ma non sentirti in obbligo di fare una scelta precisa per ogni coppia di opposti: potrebbe essere interessante anche giocare l’incertezza e l’indecisione del tuo personaggio rispetto a uno specifico tema. Allo stesso modo, se ritieni che una specifica categoria non si applichi al tuo personaggio, ignorala pure.

 

1. La sconfitta
2. Il sacrificio
3. Il futuro del Nord
4. La fede
5. I prodigi

 

Gli eventi dell’ultima adunata hanno lasciato un segno profondo in tutti coloro che vi hanno partecipato. Gli scontri, le faide, i prodigi e i tradimenti non si sono limitati a mettere a dura prova i corpi esausti dei sopravvissuti, ma hanno soprattutto influenzato e condizionato la loro visione del mondo, regalando solide conferme o infliggendo il dolore pungente della disillusione. Le terre del nord non sono mai state accoglienti e comprensive verso gli incerti: la lotta perenne per la sopravvivenza, contro la natura stessa o contro la rapacità degli altri uomini, non ha mai lasciato molto spazio per il dubbio e l’indecisione, e per quanto lacerati da doveri in contrasto tra di loro e conflitti interiori, gli eroi di Castelbruma e Altabrina hanno sempre avuto ben chiare le origini e le conseguenze delle loro azioni.

Allo stesso modo, queste terre aspre e inospitali, così diverse dai dolci paesaggi del sud, non sono rimaste indifferenti a chi si è trovato ad attraversarle nella sua marcia di conquista verso nord. Boschi antichi dove è quasi palpabile l’arcana presenza degli spiriti, l’odore acre e la desolazione di città bruciate, cerchi di pietre e sacrifici umani, lo sguardo indomito e feroce dei barbari: chi può passare attraverso tutto questo senza provare alcuna reazione viscerale? E così anche gli stranieri, gli emissari e i mercenari venuti dal meridione, hanno la percezione chiara di trovarsi in una terra e in un tempo di confine, dove mondano e soprannaturale si incontrano, e dove ogni scelta sarà pagata a caro prezzo, ogni sacrificio avrà conseguenze durature. 

Gli avvenimenti recenti di questa guerra hanno, da una parte, ribaltato e rimescolato molte delle convinzioni più radicate nel cuore di molti, che si sono trovati a mettere in discussione le fondamenta stesse del loro sentire e del loro agire. Dall’altra, hanno reso ancora più estremi i loro sentimenti, radicandoli ancora più in profondità o, appunto, rovesciandoli fino a far emergere il loro opposto. 

Che questa sia la tua terra, o una provincia remota da riconquistare, ora che il mondo sta per crollare non è più sufficiente seguire il volere dei capi o le parole dei saggi. Ora che il tempo sta per finire dovrai guardare dentro di te, scavare nel tuo cuore e decidere per cosa vale la pena combattere, per cosa vale la pena morire, per cosa vivere. 

 

1. La sconfitta

La guerra del nord ha visto le armate del Re e di Clotario spazzare via ogni resistenza, costringendo feroci guerrieri barbari e fieri cavalieri brumiani a ritirasi sempre di più nel tentativo di riorganizzarsi e difendere quanto rimane delle loro terre. Cosa si prova ad essere dalla parte perdente del conflitto?

Forse ti rifiuti di accettare la sconfitta. Forse trabocchi di orgoglio, e sai che non piegherai mai il capo davanti a questi fanatici invasori, nemmeno se l’alternativa è la morte. O forse senti nel tuo cuore gli echi delle leggende narrate dai cantori, quelle in cui un ultimo manipolo di eroi riesce a capovolgere la situazione proprio nell’ora più buia, quando la sconfitta sembra inevitabile. O semplicemente ti rifiuti di accettare la situazione per quella che sembra, e ti prepari alla battaglia pur di fuggire dalla disperazione. Per questi e altri motivi sei irriducibile: la guerra non sarà finita finché anche solo uno di voi rimarrà in piedi.

Se invece le continue ritirate e le sconfitte in serie sono un peso troppo grande da sopportare, potresti aver realizzato che questa non è più una guerra, e incaponirsi a combattere significa soltanto prolungare l’agonia. Potresti aver riconosciuto che i vostri avversari sono più numerosi, più organizzati e meglio equipaggiati, rendendo impossibile qualunque capovolgimento di fronte. O infine sono la stanchezza, le privazioni, e il ricordo di tutti i morti che avete lasciato indietro ad averti sconfitto, ad aver logorato la tua fibra fino a farti desiderare qualunque esito pur di non dover più combattere. Quale che sia il motivo, provi  rassegnazione di fronte alla sconfitta, la trovi inevitabile come la notte che segue il giorno. Ora non resta che seguire gli eventi fino alla loro amara conclusione.

 

2. Il sacrificio

Sono tanti gli eroi ad essere caduti in battaglia, o come vittime di antiche faide, o che si sono sacrificati per dare una speranza a coloro che amavano. Tanti altri ne cadranno ancora, prima che sia tutto finito. Come e perché affronterai la tua fine?

Se non hai nessuna intenzione di affrontarla, perché nonostante tutto la tua vita è il tuo bene più prezioso, più degli affetti o dell’onore, allora non puoi che dirti individualista. Lo stesso dovrai dire se quello che ti interessa è la gloria in sé, e che le tue gesta siano cantate dai cantori, non importa a quale prezzo. Potresti decidere di mandare i tuoi cari a morire, o non esitare ad affrontare una morte cruenta pur di distinguerti dagli altri, ma sarà sempre il tuo destino il motore principale delle tue azioni.

Se, al contrario, preferiresti affrontare la morte, o le peggiori umiliazioni, pur di risparmiarle al tuo popolo o alla tua famiglia, allora dovrai dirti altruista. Forse senti che la condanna incombe inesorabile su di te, e speri che la tua sconfitta non sia invano, ma possa salvare qualcun altro. Oppure hai conosciuto l’amore, la forza dei sentimenti ha travolto ogni altra cosa e daresti la vita per la persona amata. Quale che sia il motivo, è il destino degli altri a pesare più del tuo nelle tue decisioni, ma quasi non te ne accorgi: per te non potrebbe essere altrimenti.

     

3. Il futuro del nord

La guerra con il sud non ha fatto che accentuare le differenze e le divisioni che hanno da sempre lacerato i fieri popoli del nord. Gli scontri interni, Brinnici contro Brumiani, clan contro clan, famiglia contro famiglia, hanno mietuto quasi tante vittime quante ne hanno fatte gli invasori.

Sono in tanti a non voler dimenticare le faide che vi mettono l’uno contro l’altro in un’eterna lotta fratricida. Per alcuni il desiderio di vendetta è troppo forte, o l’odio per il vicino è più forte di quello per l’invasore, perché matura da diverse generazioni. Per altri si tratta di ribadire l’unicità e l’indipendenza dei vari popoli del nord. Unirsi in un fronte unico vorrebbe dire perdere la propria identità, e sarebbe come dare ragione a Re Edoardo. Se in te albergano sentimenti simili, allora il tuo è un punto di vista tribale: quello che conta per te è la salvezza del tuo gruppo o del tuo clan, anche a scapito di tutti gli altri.

Se invece pensi che qualunque faida, qualunque torto subito perdano di importanza di fronte alla possibile scomparsa del tuo mondo, o che per quanto rancore tu possa provare, avrai sempre molto più in comune con gli altri Brinnici e Brumiani piuttosto che con le genti del sud, allora hai un punto di vista patriottico. Che tu l’abbia sempre pensato, o che l’abbia realizzato grazie alle ultime parole del Campione, sei consapevole che il nord sopravviverà unito o cadrà vittima delle sue stesse divisioni. Gli eserciti del Re dovranno solo dare il colpo di grazia a un nemico che si sarà già sconfitto da solo.

 

4. La fede 

Gli spiriti stanno morendo, l’antico patto con gli uomini e le donne del nord è ormai spezzato. Gli eroi presenti all’ultima adunata hanno sentito la voce degli spiriti scagliare anatemi su di loro, e hanno visto l’ultimo spirito spendere le sue ultime forze per consacrare il Campione, senza fare nulla per impedire il tradimento che si sarebbe consumato di lì a poco. Allo stesso tempo, i seguaci della tetrade passano da un successo all’altro e la loro ascesa sembra inarrestabile, come una freccia scagliata nel cielo. Da quando Clotario ha iniziato la sua campagna, ma ancor più da quando sono arrivati vescovi e sant’uomini dal sud, le conversioni sono sempre più numerose e radicali.

Forse gli ultimi eventi ti hanno riempito di amarezza, o forse il tuo cuore aveva abbandonato gli spiriti e la vecchia via già da tempo. Forse ritieni che i quattro della tetrade siano a loro volta spiriti nuovi che prenderanno il posto di quelli vecchi, oppure hai riconosciuto la superiorità della Via Virtuosa rispetto ai capricci enigmatici degli spiriti. Qualunque sia il motivo, ti senti fedele alla tetrade e come tale intendi agire, anche sia continui a lottare per l’indipendenza del nord, per la salvezza del tuo clan o per la gloria di Re Edoardo.

Se, al contrario, continui a sentire un forte legame con gli spiriti, anche se non si manifestano più; se il solo pensiero di abbracciare una religione rigida e astratta come quella della tetrade ti riempie di sconforto; se non aspetti altro che poter riabbracciare i tuoi cari nelle Aule dei Padri, al cospetto dei vostri numi tutelari; se, nonostante tutto, non vuoi rinunciare alle vecchie usanze, allora continui a dirti seguace della via pagana e come tale ti comporterai, qualunque sia la strada che ti troverai a percorrere in questo mondo.

 

5. I prodigi

Un tempo il Vento concedeva il suo favore a cantori e streghe, così che questi compissero prodigi capaci di suscitare meraviglia e stupore nei loro alleati, e sgomento nei loro nemici. Un tempo i boschi erano abitati da creature magiche, che terrorizzavano gli uomini o elargivano loro doni arcani e terribili. Un tempo esistevano luoghi e oggetti sacri per il cui possesso si andava in guerra, o non si esitava a versare il sangue dei propri fratelli, dei propri figli.  

Alcuni pensano che i tempi siano cambiati, che non ci sia più posto per il soprannaturale nel mondo degli uomini. Altri non ci hanno mai creduto veramente, hanno sempre ritenuto che maghi e streghe fossero dei ciarlatani, che i luoghi sacri derivassero il loro potere dalla superstizione, e ora vedono confermati i loro sospetti. Se anche tu la pensi in questo modo, sei un alfiere dello scetticismo. Per te conta quello che si può vedere e toccare e spiegare, tutto il resto è un’illusione, o un brutto sogno da dimenticare.

Altri, invece, non possono fare a meno di percepire il potere che scorre ancora forte in certe persone, certi luoghi o certi oggetti. Non si rassegnano a vivere in un mondo più grigio e prevedibile, povero di prodigi. Se anche tu sei come loro, allora è il misticismo a guidare i tuoi passi. Per te il mondo sensibile non è che il riflesso di una realtà più profonda e complessa. Per rendersene conto basta aprire gli occhi e il cuore alle terribili meraviglie del soprannaturale, comunque decida di manifestarsi.

 


 

Il crepuscolo degli Dèi è una campagna breve composta da due eventi di tre giorni ciascuno: Gli ultimi eroi che si è svolto dal 31 maggio al 2 giugno; e Le aule dei padri, che avrà luogo il 1-2-3 agosto al Castello di Zumaglia, vicino a Biella. Le iscrizioni per Le Aule dei Padri sono quasi al completo, ma c'è ancora la possibilità di partecipare sfruttando questa offerta "Last minute".
E se fai fatica a venire a un live che dura ben 3 giorni... leggi Il mestiere delle armi, un "evento nell'evento" che ti permette di partecipare alla sola giornata di domenica.

 

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