Trattato sugli Stregoni Avvizziti

Sommario

Prima edizione
Parte Prima, Aspetto
Parte Seconda, Poteri e Abilità
Parte Terza, la Sublimazione
Parte Quarta, gli Accolti
Parte Quinta, Provenienza
Parte Sesta, Società
Parte Settima, il Sangue
Parte Ottava, la Lacrima di Cristallo
Appendici
Appendice Prima – Breve Cronologia
Appendice Seconda – Avvizziti e Accoliti noti
Autore
Commenti e Dicerie
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a cura di Gufotetro del Clan del Gufo.

Prima edizione

Questo trattato vuole parlare degli esseri noti come Stregoni Avvizziti, in modo che ogni Uomo, Niviano, Bruto, Pitto, Erede o Elfo possa comprendere la natura dei nostri alleati.
Il trattato riprende le conoscenze ottenute dei delegati nel 1259, anno in cui un Avvizzito ha consegnato la Lacrima di Cristallo alla delegazione Venale, anno in cui l’incoronazione di Sua Maestà Aureliano dei Gastaldi, primo del suo nome, fu disturbata da un loro attacco; il 1259 fu anche l’anno in cui fu indetta dalla Corona una Grande Caccia contro di loro, caccia che si concluse con la morte del Re Nero, che all’epoca si credeva fosse il capo degli Avvizziti.
Questo trattato è aggiornato con le informazioni che mi sono pervenute fino alla fine della prima decade di Brumaio 1260.

Come prima cosa devo ringraziare le persone che hanno reso possibile questo trattato, in primis il Barone Sesto Dante Massimo Della Torre, Veterano della Guardia, il mecenate che ha finanziato i miei studi. Ovviamente questo trattato non sarebbe stato possibile senza i delegati che hanno recuperato queste informazioni, in particolare il Cavaliere Quinto Acasto Corvino, il mahtaren Barduccio Gentile e il guardiavia Haryon Ombralbero. Parimenti devo ringraziare la persone che mi hanno fatto avere queste informazioni tra cui, nuovamente, il Barone Della Torre, la Baronessina Ella Cipridi, Dafne da Meridia, il cacciatore Norvaldo, Teodolinda da Montecastello ed il guardiavia Araton.

Parte Prima, Aspetto
Il volto di queste creature ricorda, in maniera perversa e distorta, quello di un umano estremamente vecchio: la loro pelle si ritorce su se stessa cadendo in marcate rughe, motivo per il quale gli è stato dato il nome di Avvizziti. Questo processo d’avvizzimento è graduale e ai primi stadi è possibile scambiare l’Avvizzito per un umano sfregiato, come accadde per il mago merida Davide Diamanti.
Ritengo probabile che quest’aspetto sia dovuto al processo che essi subiscono per divenire tali, processo chiamato Sublimazione.
Essi tendono a vestire con lunghe tuniche e cappucci che coprono quasi totalmente il loro corpo. Solitamente portano con loro solo un pugnale ma credo che se fosse per esempio un mahtaren a subire la Sublimazione esso ricorderebbe ogni sua capacità con le armi.

Parte Seconda, Poteri e Abilità
Non esagero affermando che gli Avvizziti sono i maghi più potenti delle Terre Spezzate: essi, infatti, sono in grado di lanciare i propri sortilegi non solo senza necessitare delle mani, ma addirittura senza proferire parola alcuna, rendendo impossibile agli altri maghi neutralizzare le loro malie. Si potrebbe affermare che essi siano all’apice della catena di potere ipotizzata dai maghi de La Spina: la loro Volontà è indubbiamente più forte e più varia di chiunque altro.
Essi conoscano alcuni degli incantesimi tipici della Spina, come l’incantesimo di Sonno o di Dominazione; sebbene per ora nessuno me ne abbia parlato ritengo che essi possano riflettere gli incantesimi contro coloro che lo usano. Pare che abbiano appreso da un tomo di magie, il Teatro della Magia Filosofica, un incantesimo che permette di addormentare ogni persona in fronte a loro.
Taluni sostengono che essi prendano potere dalla natura che li circonda, ma si tratta di voci non provate.
Gli Avvizziti sono in grado di incassare un discreto numero di colpi d’arme, probabilmente grazie anche alla possibilità di invocare istantaneamente il potere della Corazza Eterea.
Grazie al loro potere di controllare la mente gli Avvizziti utilizzano altre creature per combattere al loro posto siano essi umani, demoni, necrofagi o persino driadi.
Infine, dato che essi non sono vivi nel senso che noi solitamente diamo a questa parola, essi sono probabilmente immuni ai veleni; parallelamente, essi probabilmente non possono beneficiare delle pozioni.

Parte Terza, la Sublimazione
Quando un accolito si dimostra abbastanza abile, gli Avvizziti, riuniti in concilio, officiano un rito allo scopo di mutare l’uomo in uno di loro: viene estratto il sangue dell’uomo e successivamente gli vengono rimossi gli organi; durante questo rito è necessario usare il sangue di un essere vivente.
Una volta sottoposti a questo rito essi sono tecnicamente morti: uno di loro, infatti, quando fu preso prigioniero, disse di non temere una seconda morte; tra le conseguenze del rito c’è anche l’impossibilità di contattare la loro anima tramite una cerimonia.
Alcuni delegati furono testimoni di questo atto, per la precisione gli uomini che avevano aderito alla caccia indetta dall’Arconte Laodemone dei Sebastidi, Maestro della Fiamma. I delegati in questione furono però presi prigionieri e si riuscirono a salvare solo grazie ad un caso fortuito, non prima che l’Arconte fosse mutato in Avvizzito tramite questo rito.
Conosco il nome di solo uno dei coraggiosi che si mossero con l’Arconte, ovvero quello di Ginepro, druido neenuvaren, ma so che un altro delegato, un venale di nome Ettore Cassio, si unì alla caccia, ma fu l’unico a non essere preso prigioniero.

Parte Quarta, gli Accolti
Gli Avvizziti sono solito circondarsi di sgherri: non solo bestie da combattimento come demoni, necrofagi o driadi, ma anche maghi attratti da promesse di potere.
Questi accoliti sono arcimaghi di grande potenza, la maggior parte di loro è in grado di padroneggiare il quarto cerchio; tra i loro compiti c’è quello di recuperare sangue umano, necessario per la sopravvivenza degli Avvizziti.
Tra questi spicca il brinnico Corvomanto, alfiere del Clan della Lince che in passato fu uno dei candidati alla carica di Mago di Corte, carica ricoperta fino a pochi mesi fa da Soron Biancospino ed ora dalla brinnica Primaluna.
Un’altra accolita era una maga venale di nome Larissa, che serviva il merida Davide Diamanti

Parte Quinta, Provenienza
Gli studiosi della storia venale sanno bene che solo pochi anni dopo il 198, anno dell’arrivo dei Niviani, nelle Terre Spezzate, alcuni esponenti del popolo in viaggio di pensiero radicale, in disaccordo con la condivisione indiscriminata del sapere e la sopportazione di angherie razziali sempre più evidenti, si unirono in un clan e partirono alla volta dei Monti Secchi per colonizzare un nuovo territorio e fondare una propria città. Negli anni successivi, data l’assenza di comunicazioni tra questi coloni e coloro che accettarono il dominio degli uomini del mare, i Niviani di Venalia si rassegnarono alle voci che volevano i loro consanguinei morti a causa delle creature selvagge, delle asperità del territorio o dei briganti che già funestavano il Deserto Agrosecco.
Taluni sostengono che furono proprio quei niviani a dare inizio al popolo degli Avvizziti, atri invece affermano che gli Avvizziti erano già presenti nelle Terre Spezzate, probabilmente una frangia di Eliarchi, e che i niviani si unirono a questo gruppo.
Fino alla primavera del 1259 non ci furono rapporti tra gli uomini e le Terre Spezzate e gli Avvizziti, se non le parole di qualche avventuriero che raccontava di avvistamenti sui Monti Secchi di potentissime creature macilente ed avvizzite.
C’è anche un’altra linea di pensiero, che ritengo ben meno probabile della prima, che sostiene che i primi avvizziti fossero elfi corrotti dalla loro stessa magia nelle Paludi del Pianto. Probabilmente questa convinzione deriva dal fatto che uno dei primi Avvizziti combattuti dalle delegazioni fosse apparso, per l’appunto, nelle Paludi del Pianto.
Attualmente gli Avvizziti si sono radunati nella città di Nassilia, normalmente amministrata dai Cipridi, la cui popolazione li vede come salvatori, come coloro che hanno evitato alle lucertole di massacrarli.

Parte Sesta, Società
Gli Avvizziti sono creature solitarie, non avverse a lotte intestine . Ognuno di loro vive distaccato dal resto della sua gente e si circonda, a volte, di discepoli umani come servitori. Sappiamo che, molto spesso, gli Avvizziti sono in lotta tra di loro per il potere o la supremazia; essi mantengono i contatti tra di loro tramite periodici concili che servono a mantenere una linea comune o a dar vita a nuovi Stregoni.
Si afferma che gli Avvizziti, che si chiamano fratello l’un l’altro, usino l’Adusto per comunicare tra di loro. Queste conoscenze sono però da rivalutare, come la certezza che l’avvizzito noto come Re Nero fosse il loro capo, alla luce della minaccia Ashai: gli Avvizziti, infatti, si sono riuniti a Nassilia ed immagino stiano operando una forzata convivenza.

Parte Settima, il Sangue
Gli Avvizziti necessitano del sangue di vivi per vivere analogamente a come noi necessitiamo di cibo e bevande. Gli Avvizziti sotto questo aspetto sono simili egli Elfi: infatti gli appartenenti a queste due razze potrebbero, teoricamente, vivere per sempre a patto che abbiano di che sostenersi ovvero nutrimento per gli Elfi e sangue per gli Avvizziti.
Gli Avvizziti utilizzano il sangue, che possiede delle virtù rigeneratrici, per effettuare dei bagni roventi, necessari per annullare l’effetto del tempo. Altre persone sostengono che essi si dissetino con il sangue ma di questo non ho trovato riscontro.
Alcuni attacchi degli Avvizziti, come per esempio quello avvenuto alle Paludi del Pianto, avevano il semplice scopo di raccogliere del sangue; gli accoliti degli Avvizziti erano addestrati proprio a procacciare sangue per i loro signori. Immagino che col passare del tempo il loro corpo stesso li forzi alla ricerca di nuovo sangue come un uomo che non mangia da giorni è spinto a cercare del cibo.

Parte Ottava, la Lacrima di Cristallo
La Lacrima di Cristallo è un potente artefatto bramato dagli Avvizziti: il suo potere è tale da permettere all’avvizzito che indossa questo pendente di non necessitare di ulteriore sangue umano.
La prima volta che si è sentito parlare della Lacrima di Cristallo fu quando un Avvizzito in contrasto con i suoi fratelli diede la Lacrima ai Venali per custodirla; successivamente, in occasione dell’incoronazione di Sua Maestà, un Avvizzito attaccò le delegazioni per riprendersela, senza successo.
Ritengo che anche l’attacco delle Paludi del Pianto avesse questo scopo oltre alla necessita di recuperare sangue; In ogni caso la Lacrima passò dai Venali ai Meridi per poi ritornare, per volontà della Corona, dai Venali dove dovrebbe essere stata studiata. Non mi sono pervenute ulteriori notizie della sua ubicazione, quindi immagino sia ancora in mano della delegazione della Basilissa. Pare che la Lacrima sia formata da un blocco d’argento trattato magicamente ed immerso nel sangue.

Appendici


Appendice Prima – Breve Cronologia

Appendice Seconda – Avvizziti e Accoliti noti



Autore
Gufotetro del Clan del Gufo

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  1. ^ sostiere Ser Pinco Pallino, cavaliere valniano