Riassunto di quanto accadde nel fiorile 1257
Nonostante il disperato tentativo dei fedeli scherani di
Spaccacrani di fermarne l’esecuzione, il brigante venne impiccato nel primo giorno del Consiglio del Vescovi. Un duro colpo era stato assestato ai rivoltosi.
Ma quella contro i popolani non fu l’unica battaglia che si combatté sul sacro suolo del monastero, poiché al termine della Lectio di Mezzanotte mentre i fedeli uscivano dalla cappella di Canuto delle Selve gli uomini di
Valleterna e
Castelbruma attaccarono i
Meridi, costretti ad asserragliarsi insieme ai brinnici all’interno della chiesa; lo scontro si concluse con il rapimento del Veterano
Demetrio da Piazza del Sole da parte dei valniani.
A distanza di mesi si sarebbe inoltre ricordato il violento duello che aveva contrapposto, proprio durante il Consiglio dei Vescovi, il Principe
Alarico d’Urso e l’Empio
Cavaliere Nero. L’oscuro Signore dell’Oltrespina si presentò al monastero pretendendo di solcarne il sacro suolo, ma la
Tetrarca Beatrix gli si oppose e, minacciata dal tetro figuro, sfidò quello che un tempo era stato Cavaliere valniano a duello. Ella scelse come proprio campione il Principe di Castelbruma, noto per essere forse il guerriero più forte di tutte le Terre Spezzate. Dopo alcuni violenti colpi le sorti dello scontro volsero a favore di Alarico, ma il Cavaliere Nero richiamò a sé empi poteri e maledisse il Principe di Castelbruma ad una follia violenta e distruttiva. Il nero avversario scomparve alla vista lasciando il Monastero nel panico, un nemico più temibile era rimasto a terrorizzare i presenti. Si narra che oltre venti uomini dovettero tenere fermo Alarico d’Urso durante l’esorcismo celebrato dalla Tetrarca per liberarlo dall’empia maledizione.
Prima della conclusione del Consiglio dei Vescovi si tennero inoltre due
disfide, una per fermare una sanguinosa diatriba su preziosi territori di caccia tra i Principati di
Altabrina e Castelbruma, l’altra proprio riguardo all’annessione dei territori della
Selva dei Lupi da parte di Venalia. I Cipridi infatti, forti dello scontento popolare e del brigantaggio operato da Spaccacrani, accampavano pretese sulle terre dei Della Torre, benché alcuni malignarono che anche la lunga e forzata permanenza del Barone Magno Demone Cipridi presso Sentinella avesse influito sull’offensiva. Altabrina trionfò su Castelbruma grazie soprattutto ai potenti Cantori delle Nevi, mentre Corona del Re difese egregiamente guidata dal Barone Quinto Fabiano Massimo della Torre, vincendo la disfida.
Al termine del Consiglio la Badessa Vicaria Euridice da Elianto venne eletta nuovo Vescovo di Vigezia, Padre Alarico Braganza di Castelbruma, fedelissimo del Principe D’Urso, fu nominato Padre Pellegrino di Altabrina. Infine il venale Polinio di Lisandria, già venerato in patria, divenne nuovo Devoto della Tetrade.
Le guardie di Sua Maestà portarono infine alla luce un’inquietante verità, il Sovrintendente di Vento Guglielmo il Generoso era in precedenza conosciuto come Guglielmo lo Sfregiato, scherano del Re dei Goblin. Il traditore fu catturato e Apuleio Rovati, il favorito della Corte del Re, venne investito Cavaliere di Vento. Appariva ormai chiaro che la minaccia del Re dei Goblin poteva costituire una seria spina nel fianco, solo qualche mese più tardi la Corona avrebbe emesso un bando in cui si prometteva una lauta taglia per ogni bandito riconosciuto come uomo del Re dei Goblin, e una Corona d’oro per il loro famigerato capo.
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