Piramo d'Ambra
Piramo d'Ambra venne cacciato dalla
Corte Merida dopo un'accesa discussione col
Principe Temistocle; il primo infatti sosteneva che
Meridia non fosse pronta a sostenere la
Seconda guerra dei Tre Re mentre il secondo non accettò critiche alle sue strategie.
Nei mesi successivi venne ingannato, assieme ad
Agamennone delle Bande Rosse, da
Aristarco degli Alessandridi ed i due iniziarono a covare rancore verso il precedente principe.
Mentre Agamennone cercò di conquistare potere politico, Piramo venne nominato Custode della Luce da
Edoardo dei Castamanti, benedetto dall'
Ecclesia col fine di sradicare il culto dell'Umbra a Meridia.
Piramo venne sostenuto da molte corti finchè nello
Sferzato 1260 non rapì, assieme ad Agamennone, due Cavalieri, sperando che le corti si decidessero a cacciare Aristarco in cambio della loro liberazione.
Venne ucciso, assieme ad Agamennone, solo due mesi dopo.
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Piramo |
Meridia
Uomo della Sabbia
Discepolo della Fiamma
Plebeo, suddito dei
Crisostomi
Dicono di lui
"L'avere dato fiducia ed autorità a Piramo non fu di certo l'atto più saggio di Re Edoardo"
[1]
- ^ Ricorda Ser Augusto Galileo Laurenti, Gran Camerlengo.