Pensieri
"Fa caldo oggi, rispetto al solito. Raramente ricordo queste terre cullarsi abbracciate dal tepore estivo. Tendo più a riportare alla mente il non visto di un muro di nebbia che cinge d' assedio, con la sua impalpabilità, il ben più tangibile muro di cinta del castello.
Che ora non esiste più.
Castrum Fidei è caduta.
Questo già lo sapevo, già avevo visto le sue fortificazioni rase al suolo dalla perniciosa ed empia folli degli elfi.
Castrum Fidei è caduta.
E dopo di essa pare sia caduta anche Valleterna.
E' difficile pensarci oggi, camminando nei rigogliosi prati alla base del Colle del Castro.
Quante volte ho percorso questa strada? Quante volte ho maledetto il sergente, il capitano, l' esercito? Tutto quel ferro sembrava non pesargli, fieri, forti, quasi intoccabili...ma per me la strada non finiva, non finiva mai. E poi finalmente, alzando lo sguardo dal terreno, eccola là. Il Maschio principale stagliarsi contro il cielo in tutta la sua mole, le possenti mura a coronare le montagne.
No, non questa volta.
Valleterna è caduta.
E con essa il nostro orgoglio.
E' difficile pensarci oggi, mentre percorriamo i suoi sentieri, ascendendo alla sommità del regno.
Quanta strada ho fatto. E' difficile ricordare tutti i luoghi, tutte le persone con cui ho parlato, tutti gli ordini da eseguire.
Gli incarichi svolti per sua Altezza il Magnifico, sacri ordini giunti dall' emanazione degli Dei in terra.
Incarichi talvolta brutali come il maglio di un fabbro, altre volte delicati come la carezza di un bambino. Ma sempre, indiscutibilmente e certamente, giusti.
E cosa resta ora? Solo cenere e polvere.
Sono in quello che sino a un anno fa era il luogo più inaccessibile di tutte le Terre Spezzate.
Il cuore di Castrum Fidei. Il cuore di Valleterna.
Cenere e polvere, niente di più. Sono tutti morti, andati. In realtà non ha importanza, è il destino di un guerriero morire. E' il come muore che da un senso alla vita.
Siamo morti combattendo i morti.
La vita non è altro che un susseguirsi di eventi, il volere degli dei si concretizza in un concatenarsi di singole situazioni che vanno a costruire la trama dell' esistenza.
Siamo morti combattendo i morti, riusciremo a vivere con i vivi?"
C'è un vaso in frantumi a terra. Un recipiente usato per prendere l' acqua, credo.
"
Acqua per la vita", diceva un mendicante a Meridia. Lo ripeteva in continuazione. Penso che il sole gli avesse cotto il cervello, lasciandogli solo lo stimolo a esaudire il suo bisogno primario.
Non so riparare il vaso. Mi è impossibile. Ma posso provarci.
Un vaso che dà vita....
C'era un bicchiere un volta...."
Autore
Teobaldo, Paladino Valniano, deceduto.