Il Vile Brumiano

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Quel che si avanza è uno strano soldato,
viene chinato, non monta destrier,
mani callose, l'elmo spezzato,
è il più penoso di tutti i guerrier,
Non ha pennacchi o stendardi dorati,
ma sulla fronte e inciso nel cuor,
porta uno scudo e una torre bruniti,
che un tempo eran simbolo del valor,
E chi più lo vuol?!

E' il fante brumiano,
spalanca Forte Guardiano,
Dai confini guida per mano,
le armate dell'invasor!

Marciò per anni la Bruma potente,
sotto la guida del Bruto cafon,
ma poi la tempra si fece carente,
la gente di bruma tornò pecoron;
antica stirpe, antica fede,
di là dai monti s’inchinan in fretta,
sotto la Torre il Re retrocede,
come se fosse una donzelletta!

E' il vile brumiano,
che bacia il culo Valniano,
Dai confini guida per mano,
le armate dell'invasor!

Musica

Sull'aria di Ballo in Fa diesis Minore di Angelo Branduardi

Autore
E' una versione rivista dell'antica canzone "Il fante brumiano" coniata successivamente alla resa di Alarico d'Urso durante la Terza Guerra dei Tre Re.
Cantata nelle taverne a sud di Forte Guardiano