Discorso del Barone Quinto Cecilio De Portici, Carminio 1260

Sommario

Principato
Data
Emesso da:
Testo del Bando
Principato
Dimora,Corona del Re

Data
decimo giorno della prima decade di Carminio 1260

Emesso da:
Quinto Cecilio De Portici

Testo del Bando

"Popoli delle terre spezzate:

Ordunque, sono giunti i giorni della guerra.
Evento inaspettato: Nessuno immagina mai il lampo a ciel sereno.
Tantomeno stavolta, poichè, più che parlar di lampo, dobbiamo discorrere di una sinuosa serpe, che si insinua silenziosa e solitaria sibilando nella notte tenebrosa, per morder d'improvviso.
Il regno è stretto ora in una pericolosa quanto soffocante presa, che ci vede spaesati e preoccupati.
I nostri cari, sono stati rapiti, e giungono da ogni dove notizie poco rassicuranti.
Ebbene, cittadini, uomini e donne, fratelli, non dovete disperare:
Anche alla notte più buia segue l'alba.
E più buia essa è, più l'alba è fiammeggiante nel suo caldo splendore.
La sorte, anche se sembra averci abbandonati, è ancora qui con noi, poichè questa malefica serpe, invece che demoralizzarci, ha risvegliato in noi la voglia di non arrenderci, la voglia di urlare il nostro nome dinanzi all'avversario e di proclamarci liberi cittadini di un mondo da noi governato, e non schiavi di vili parassiti a sangue freddo.
Se anche voi, come me, provate questa rabbia nel cuore, questa passione ardente che vi spinge a difendere con i denti ciò che è di più sacro e vostro, allora preparatevi alla battaglia.
Potete scegliere, nessuno vi impone di battervi:
Se scegliete di non battervi, non vi biasimo, ma state certi, che una notte, prima o poi, qualcuno reclamerà i vostri cari, e non potrete fare più nulla se non inchinarvi e piangere amare lacrime.
Ma se sceglierete di battervi, io vi prometto, che finchè l'ultima goccia del mio sangue, e del sangue dei rappresentanti di Corona del re, del Primo Cavaliere e del Re in persona: finchè quest'ultima goccia scorrerà nelle nostre vene, pugneremo fino alla morte.
Siamo pochi, ed i nemici sono molti, è vero.
Ma noi abbiamo una cosa in più, rispetto a loro.
Possiamo chiamarla arma segreta.
Non è una arma possente come una ascia, o tagliente come una lama;
bensì una arma, che posso facilmente vedere negli occhi di ciascuno di voi.
Quest'arma, è una tremenda voglia di vendetta.
Amici, unitevi a noi, e sfruttate questo bagliore che anima le vostre pupille: il nostro principato necessita di uomini valorosi.
Uniamoci come un sol uomo, così da affrontare lo nemico in maniera salda, motivata e compatta.
Corona del Re vi aspetta.
il Re, vi aspetta.
voi, cosa state aspettando?"

Quinto Cecilio De Portici.