Cronache di solario 1258

Sommario

Principato
Data
Alla Corte degli Alessandridi
Riassunto di quanto accadde
Eventi del mese
Bandi del mese
Principato
Piazza del Sole, Meridia

Data
Quarto giorno della terza decade di Solario 1258

Alla Corte degli Alessandridi

Meridia, terra di intrighi e deserti, sarà presto raduno per i valorosi che provengono dai Principati di tutte le Terre Spezzate. Presso ogni corte, financo nelle remote terre di Altabrina, è giunto l’invito a raggiungere Piazza del Sole per un festa in onore di Temistocle degli Alessandridi...

Siano i benvenuti i nobili Arconti di Meridia come anche gli stranieri delle corti di ogni Principato per festeggiare il genetliaco del giovane principe Temistocle degli Alessandridi.
Nel cuore della superba Piazza del Sole, lo splendido quartiere di Corte Verde ospiterà una festa all'ombra degli incatevoli giardini che a Meridia rappresentano nobiltà e ricchezza. Per l'occasione si riuniranno gli Arconti che saggiamente governano sulle città meride: i coraggiosi Strategi signori del deserto, ed i valorosi Themelioni signori del Mar d'Alba; i Crisostomi antichi custodi dell'Alchimia ed i sapienti Sebastidi, maestri del Liceo di Rocca d'Avorio.
Possa la notturna quiete merida accogliere gli ospiti, tra spezie e profumi, vini, frutta e libagioni; possano giochi e giullari allietare gli animi. Che ognuno sia il benvenuto tra le silenziose fronde e nell’intimità della tenda del Principe, che ognuno sia benvenuto nel giorno sesto della terza decade di Solario, ospite alla Corte degli Alessandridi
”.

... le notti meride sono il momento più fresco della giornata, il tempo in cui nobili ed operosi artigiani hanno riposo, e gli stranieri trovano rifugio dal caldo opprimente del giorno. Nella quiete dei giardini odorosi si intessono giochi, amori ed inganni, ma i viaggiatori raccontano che nell’oscurità di Meridia si aggirano anche ombre pronte a colpire con lame avvelenate e potenti incantesimi, e creature d’incubo che rifuggono la luce del giorno.

Riassunto di quanto accadde

Presso ogni corte, finanche nelle remote terre di Altabrina, giunse l’invito a raggiungere Piazza del Sole per una festa in onore di Temistocle degli Alessandridi. Libagioni e divertimenti erano previsti, ma la nottata riservò sorprese superiori ad ogni immaginazione per coloro che giunsero in terra merida…
Grande fu lo sgomento dei convitati nell’apprendere, appena giunti, che l’Arconte Telemaco Iveri era stato assassinato e che i probabili sospetti ricadevano proprio sui nobili arconti meridi presenti alla festa. Mentre gli uomini di Temistocle e numerosi ospiti investigavano sull’omicidio, la Principessa Elissa Alcestidi incinta dell’erede brumiano veniva scortata dai Neenuvaren nei sontuosi giardini meridi. La Giustizia del Re impone infatti ai nobili di condurre i propri ostaggi in pubblico affinché amici e parenti possano accertarsi del loro stato di salute; ben consci di tale occasione gli uomini di Alarico d’Urso capeggiati da Ser Meroveo dell'Acquascura, detto il Cavaliere degli Stracci, piombarono sulla scorta neenuvaren e prelevarono la principessa brumiana per ricondurla nelle proprie terre. Le ragioni che avevano spinto i figli degli Elfi a rapire Elissa Alcestidi e l’erede che portava in grembo avevano a che fare con un altro figlio di Alarico d’Urso, un bastardo dato alla luce molti anni prima dalla Lassilantar Elenie Muilemir. Grazie all’ostaggio i neenuvaren volevano spingere il principe brumiano a riconoscere Firion Muilemir e nominare il ragazzo Duca di Oltrespina.

Nel frattempo le indagini sulla morte dell’Arconte Iveri languivano, funestate dalle inspiegate apparizioni di pericolosi demoni che culminarono con la comparsa dell’Immonda Bestia Rossa: un demone di colossali dimensioni e straordinaria potenza. Fu così che, complici i tumultuosi eventi della serata, l’assassino dell’arconte rimase impunito.
In ultimo, il sopraggiungere della notte fonda permise ad alcuni cultisti dell’Umbra di intrufolarsi nei giardini del palazzo, seminando terrore tra i convitati e assassinando la Sapiente della Fiamma Salomé, che solo il mese precedente era scampata dall’Antro di Calliope. Il corpo ormai senza vita della maga, trasformata in un empio azonte, suscitò terribile sgomento in tutti i presenti e riaccese il fervore inquisitorio dei principati tetradici nei confronti del misterioso quanto abominevole culto dell’Umbra.
Quella notte alla Corte degli Alessandridi lasciò vivido ricordo in tutti i presenti per gli orrori che si susseguirono, ma i cortigiani più scaltri riferirono soprattutto delle urla che echeggiavano nei giardini di Meridia durante la festa del Principe Temistocle; grida di brinnici e brumiani che si muovevano insieme con arrogante sicurezza, grida che presagivano battaglia: Ghiaccio! Bruma! Sangue!.

Ritratti e disegni - 1

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