Cipridi ritorna dalla Disfida di Calastea
Cipridi ritorna dalla guerra
Alla sua amata terra,
Che lo ama anche di più
Il sangue dell’insorto fratello
Insozza il suo mantello
Ma non la sua virtù
L’onore da Tetrade ispirato
S’è forse guadagnato
Col sangue e col valor
Ma più del coraggio fu il malanno
Ordito con inganno
a farlo vincitor
S’è finto storpio quell’imbroglione
Ma gli fu facile quella finzione
Tutti lo credon comunque un vile e un coglione
Che dire poi della vista bendata
Ma era davvero una sciocca trovata?
Forse com’ogni venale è solo un pirata…
Cipridi saluta Calastea
Quand’ecco che un’idea
Inizia a ponderar
“Che gioia v’è mai nella vittoria
Se non si fa baldoria?
Andiamo a festeggiar!”
L’incedere fiero del barone
Attira due battone
Al tavolo venal
La pelle del viso già s’aggrinza
Ma conta l’esperienza
E inizia il baccanal!
“Quante pulzelle ho conquistato?
Dite, Vasilio, ne avete mandato…
Che a far di conto sapete non ho mai imparato”
“Che damigelle di fine splendore!
Son più di mille oh mio signore
Dateci sotto e copritevi tutto d’onore!!”
Ma poi che passato fu un minuto
Cipridi risoluto
Dai propri ritornò
E tronfio della superba impresa
Destando assai sorpresa
Con loro si vantò!
Cipridi ritorna dalla guerra
Saluta la sua terra,
Ma è in cerca di un dottor
Zenone, chirurgo di gran fama
S’appresta a impresa grama
Per preservar l’onor
L’amico Vasilio ch’è mercante
E retore zelante
E’ in gran difficoltà
Leccando il culo dei potenti
Bisogna stare attenti
O lì si attaccherà!
Musica
sull'aria di
"Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers" di Fabrizio de Andrè
Autore
Autore anonimo
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"Mai canzone fu più adatta a descrivere quel viscido personaggio che si definisce Barone... pare tra l'altro che la Basilissa gli abbia tolto il comando dei sui armigeri perchè evidentemente codardo ed incompetente."
[1]
- ^ Demetrio da Piazza del Sole, Guerriero delle Sabbie