Bando reale - La Corte Errante, Pluvioso 1260
Corona del Re
nono giorno della seconda decade di
Pluvioso 1260
Emesso da:
Aureliano dei Gastaldi
Testo del Bando
Noi Aureliano dei Gastaldi, Re delle Terre Spezzate;
Valutate l’ampiezza, la vastità delle terre sottoposte al nostro dominio e la distanza che separa la Reggia di Dimora, non solo dagli angoli più remoti del Regno, ma anche dalle Corti Principesche e dalle residenze dei Signori;
Memori del desiderio dei nostri sudditi di poter ricorrere alla protezione nostra contro le avversità della natura e degli uomini;
Avvertiti che un giusto sovrano abbisogna di saggi consiglieri e valorosi sudditi che lo consiglino così nelle faccende di governo, come in quelle di giustizia;
DECRETIAMO
Che NOI e la nostra Corte si abbandoni la Reggia di Dimora e non vi si ritorni che una volta l’anno;
Che, d’ora innanzi, la Corte Reale sia peregrina e si muova di borgo in castello per tutta la vastità del Regno;
Che Baroni, Arconti, Duchi e Principi del Regno si preparino ad accogliere nelle loro residenze e fortezze la Nostra Maestà con il seguito tutto, per l’intero tempo che Noi stimeremo necessario rimanere ospiti;
Che le decisioni della Nostra Maestà siano confortate dal parere di un ristretto Consiglio composto dalle donne e dagli uomini più leali, saggi e coraggiosi del Regno.
Che la Corte Reale, che accompagnerà la nostra Maestà nelle sue peregrinazioni, sia formata da genti provenienti d’ogni Principato, ché molte e variegate sono le qualità delle razze e dei popoli insediati nel nostro Reame, le quali sono convenienti al governo del Regno.
Questa è la Volontà Reale.