Personaggi

ArchetipiConvinzioni filosofiche ed etiche

“Il vento dell'est è un tiranno dal volto impassibile,
con una lama affilata tenuta dietro la schiena
per sferrare una pugnalata a tradimento”

— Joseph Conrad

I personaggi di The East sono tutti ambientalisti ed attivisti, ma con filosofie, inclinazioni e obiettivi potenzialmente anche molto diversi. Ciascuno dei protagonisti della nostra storia è presentato da un breve teaser che ne introduce le caratteristiche principali, fa parte di un movimento che ne definisce il background e il modus operandi ed è inoltre inquadrato da un’inclinazione filosofico-politica e da un archetipo che suggerisce quale sarà la sua cifra interpretativa.

La breve descrizione del teaser potrebbe non essere sufficiente ad indirizzarti verso la scelta più congeniale, si tratta infatti di informazioni pubbliche in cui non sempre è palese la caratterizzazione principale del personaggio. L’esempio più lampante è quello del personaggio che nasconde un terribile segreto o che soffre di instabilità psicologica. È difficile che questi tratti siano espressi in forma chiara, perché al centro della caratterizzazione del personaggio c'è proprio il suo dilemma segreto. Alcuni personaggi tenderanno inoltre ad essere più al centro dell’attenzione mentre altri saranno focalizzati su un gioco intimo e meno appariscente; ad esempio, rispettivamente, il Re di Francia sempre sotto i riflettori e il suo cameriere personale, ricattato per assassinarlo

Nel campo Consigli di ciascun personaggio potreste trovare, oltre alle eventuali richieste di costume, anche delle parole chiave che vi guideranno nella scelta del personaggio con maggiore facilità.

Archetipi

Problematico - Personaggio pesantemente tormentato da qualcosa, tipo alcool, droga, criminalità, instabilità psicologica, un passato pericoloso o doloroso ecc.
Es. Kate di "Lost", Dexter Morgan di "Dexter", McNulty di "The Wire", John Nash di "A beautiful mind".

Sopra le righe - Personaggio molto presente, al centro dell’attenzione, istrionico, sotto le luci della ribalta, gioco sfacciato e proattivo.
Es. Il Sergente Hartman di "Full Metal Jacket", il Dottor Cox di "Scrubs", Jack Sparrow in "Pirati dei Caraibi".

Perseguitato dalla sorte - Personaggio su cui si concentrano problemi, che attira suo malgrado crisi, avvenimenti e situazioni impreviste, l’universo cospira contro di lui.
Es. Luke Skywalker di "Star Wars", Jesse Pinkman di "Breaking Bad", Marty McFly di "Ritorno al Futuro".

Intimista - Personaggio lontano dalle luci della ribalta, caratterizzato da un gioco defilato, trattenuto; o timido, introverso, con relazioni personali di natura più esclusiva e focalizzato sull’esplorazione di piccoli o grandi drammi interiori.
Es. Simon di "Misfits", Richard Harrow in "Boardwalk Empire", Ruth di "Pomodori Verdi Fritti", Ryan Gosling in "Drive".

Ossessionato - Personaggio fortemente determinato nel perseguimento di uno scopo o di un’idea; pronto a tutto, arrivista, idealista, ma anche disperato, ricattato, dominato dal senso del dovere, dalla vendetta ecc.
Es. Walter White di Breaking Bad, The Bride in Kill Bill, Fox Mulder di X-Files, John Hammond di Jurassic Park.

CONVINZIONI FILOSOFICHE ED ETICHE

In The East esploreremo una realtà contraddittoria e complessa, in cui ideali e obiettivi concreti spesso sono in contrasto tra loro e generano scelte morali difficili e controverse.
I protagonisti di questa storia si muovono in un’ambientazione contemporanea, altamente realistica e credibile, affrontando temi caldi dell’attualità e conflitti di merito e di metodo in grado di mettere in discussione le loro relazioni personali e la propria aderenza a ideologie, atteggiamenti e convinzioni in cui si rispecchiano individualmente.
I temi sociali e politici che vi invitiamo a sviluppare si esprimono anche in una serie di dicotomie che caratterizzano i personaggi, poiché il modo in cui pensiamo, i valori in cui crediamo e i principi che consideriamo irrinunciabili ci avvicinano ad alcuni individui, ci separano da altri, e in determinate situazioni possono metterci in crisi con noi stessi.

Questo è il genere di personaggio che proponiamo ai partecipanti di The East e queste sono le dicotomie politiche, ideologiche e sociali, che vogliamo affrontare:

ACCELERAZIONISMO vs PRIMITIVISMO

Accelerazionismo: “L’unica via d’uscita è la via attraverso.”
Per un accelerazionista, abbracciare le forze distruttive che attraversano il mondo è l’unico modo per poterlo davvero salvare. Spingere sul pedale del gas, esasperare la disintegrazione, alzare il volume al massimo. È solo assecondando queste forze che si potrà davvero andare oltre l’esistente; e tra queste forze, nessuna è più potente della Tecnologia. Chi abbraccia questa visione del mondo guarderà con favore, persino entusiasmo, a qualunque tipo di innovazione tecnologica e/o scientifica. È inutile combattere contro la marea del progresso, bisogna piuttosto indirizzarla, usarla per far esplodere le contraddizioni che nasconde e così smascherare tutte le ipocrisie del presente. Una tabula rasa su cui, finalmente, ricostruire.

Primitivismo: “La rivoluzione industriale e le sue conseguenze sono state un disastro per la razza umana.”
Un primitivista guarda con sospetto, se non con orrore, alle novità della scienza e della tecnica. Se mai è esistito un Eden, lo abbiamo perso quando abbiamo rinunciato alla comunione con la natura per ottenere in cambio le comodità del progresso. Forze più grandi di noi hanno preso il controllo dell’umanità; forze che non possono essere indirizzate da nessuno e che finiranno per condannare tutti. La salvezza si cela nella rinuncia. Chi aderisce a questa prospettiva cercherà in tutti i modi di combattere contro eventuali “entusiasmi” tecnologici, anche quelli meglio intenzionati, promuovendo piuttosto un ritorno alla natura. E se dovesse ritrovarsi fra le mani qualcosa di pericoloso, non esiterebbe a darlo alle fiamme.

PACIFISMO vs VIOLENZA

Pacifismo: chi pratica la non violenza si rifiuta in maniera categorica di usare l’aggressione e la prevaricazione fisiche come metodo di persuasione o risoluzione dei conflitti. Il pacifismo potrebbe essere determinato da ragioni ideologiche, da un’avversione o incapacità esclusivamente personali di fare del male a qualcuno, oppure una commistione di entrambe.

Violenza: chi crede che sia lecito usare la forza e la prevaricazione per imporre le proprie posizioni o raggiungere i propri obiettivi. La propensione all’utilizzo della violenza come forma di risoluzione dei conflitti può essere considerato un male necessario, essere un’inclinazione personale, oppure entrambe le cose.

SPIRITUALITÀ vs NICHILISMO

Spiritualità: chi crede che esista un livello della realtà, non percepibile coi sensi fisici, situato oltre quello della materia tangibile, dal quale quest'ultima trae vita, intelligenza o, per lo meno, lo scopo di esistere; può anche arrivare ad includere la fede in esseri o poteri soprannaturali (come nella religione), ma sempre con l'accento posto sul valore personale dell'esperienza. Denota una particolare sensibilità e una profonda adesione a valori spirituali, che siano religiosi o filosofici, in grado di guidare l’esistenza umana, offrire conforto e stabilire imperativi morali.

Nichilismo: chi rifiuta i valori e i significati trascendenti elaborati dai diversi sistemi religiosi, morali e filosofici e ritiene invece che l’esistenza non abbia alcuno scopo superiore. La realtà è banalmente governata dal caso, non esistono verità assolute che travalicano le leggi della fisica o il libero arbitrio, né tantomeno giocano alcun ruolo nelle vicende degli esseri umani. Credere acriticamente in qualcosa è una forma di illusione, forse rassicurante, ma non di meno pericolosa e sciocca, che limita la libertà e la responsabilità di determinare la nostra vita e quella di tutto ciò che ci circonda.

DECISIONISMO vs COMITATO

Decisionismo: il comportamento e l’azione di chi tende a superare situazioni di immobilismo con atti di volontà individuale, o ad imporre una visione che ritiene necessaria a dispetto del consenso altrui. Ottenere risultati concreti in modo rapido ed efficiente è sempre l’imperativo, quando il confronto con le opinioni altrui minaccia il raggiungimento dei propri obiettivi o l’urgenza dei propri dettami morali è necessario ignorare le chiacchiere e agire.

Comitato: chi crede profondamente nella pratica democratica applicata alla quotidianità e cerca dunque una soluzione diplomatica e una maggioranza collegiale per prendere decisioni comuni. Il volere del gruppo vince sempre sugli interessi del singolo: prima di agire è sempre necessario giungere ad un largo consenso collettivo, anche a costo di rallentare il processo decisionale o sacrificare le proprie convinzioni personali.

COMPLOTTISMO vs RAZIONALISMO

Complottismo: è la convinzione che i cittadini siano deliberatamente disinformati e tenuti all'oscuro di fatti e nozioni di vario genere. Include una radicata diffidenza verso i mezzi di informazione tradizionali, ritenuti influenzati o gestiti da gruppi di potere o individui interessati a guidare o manipolare l'opinione pubblica. I poteri forti esistono e tengono nascoste verità scomode: non importa che qualcosa sia considerato implausibile o impossibile dalla cultura mainstream, potrebbe comunque essere vero.

Razionalismo: chi segue questo orientamento non nutre pregiudizi nei confronti dei moderni mezzi di comunicazione e interpreta la realtà basandosi su fatti dimostrabili. I razionalisti tendono a valutare il contenuto delle testate giornalistiche rispettabili, delle istituzioni e dei canali ufficiali di trasmissione del sapere valutando caso per caso e adottando dei "principi fondamentali" quali ad esempio criteri scientifici, le nozioni di plausibilità e probabilità e il "comune buon senso".