Ambientazione


Gli Stati Uniti nella fiction, l'isolamento dei grandi spazi


Black Friday è ambientato ai giorni nostri, più precisamente a novembre 2014, negli Stati Uniti d'America. L'ambientazione contemporanea non significa che vivremo una storia normale, di vita quotidiana, al contrario saremo trasportati nell’America del cinema e dei telefilm dove i colpi di scena e gli effetti speciali sono all’ordine del giorno.

Questa “America da film” è una nazione in cui l’intrigo politico e il compromesso strisciano nel cuore del paese. Le forze in gioco sono tante: talvolta sono allineate, altre sono in contrasto, ma quasi sempre curano i propri interessi anche a discapito dei cittadini e delle loro libertà. È un paese in cui coesistono grandi città, la cui opinione si muove al ritmo dei mass-media e degli status symbol, e numerose realtà più piccole e molto meno note.

Piccole comunità in cui il tempo sembra scorrere più lentamente, e che sembrano andare contro la corsa al progresso e alla globalizzazione. Sono luoghi in cui il benessere della comunità è al centro di tutto, ed in cui si respirano il più autentico spirito di libertà e il vero amor di patria; valori che sono presenti in ogni americano e che rappresentano una grande risorsa nei momenti difficili.

Liberty Town è una di queste comunità, e si trova nel Wyoming. Un vasto Stato le cui maggiori entrate provengono dalle estrazioni minerarie e dall’allevamento. Quello che lo caratterizza sono gli immensi paesaggi naturalistici segnati da imponenti catene montuose e prepotenti fiumi. Ma se questo incantevole paesaggio può essere la rappresentazione di un sogno incontaminato, d’altro canto ha limitato la crescita demografica, infatti il Wyoming è lo Stato federale con il minor numero di abitanti; le poche città sono molto distanti tra loro e per questo i sistemi di comunicazione e informazioni viaggiano con una marcia in meno.

Questo Stato così isolato e spesso dimenticato, dove le montagne e i fiumi portano ancora nomi indiani, dove nei piccoli paesi la mentalità è ancora chiusa e dove la pena di morte viene ancora applicata, sarà lo sfondo di una vicenda che cambierà radicalmente la vita di molti.

Liberty Town


Molte compagnie minerarie sostengono che le persone siano il loro asset più prezioso... a Liberty Town questo motto è la realtà!


Liberty Town fu fondata in Wyoming nei pressi delle Black Hills nel 1887. Venne edificata pochi anni dopo la conclusione della dura repressione operata dall’esercito americano verso le tribù indiane del luogo. Lo sterminio era stato una ritorsione per la disfatta della battaglia di Little Big Horn dove le truppe del generale Custer vennero sconfitte. La regione, non più minacciata dagli uomini di Toro Seduto e Cavallo Pazzo, andò incontro a un florido periodo di crescita e le ricche miniere di carbone furono impiegate per favorire lo sviluppo della rete ferroviaria. Inizialmente Liberty Town era un semplice campo base, usato dai geologi della Kilpatrick Brothers & Collins (KB&C) per analizzare i campioni minerari prelevati nei diversi terreni della regione e il suo nome originale era Custer Camp, in ricordo al sacrificio del generale. Fu proprio a Custer Camp che Frank Mondell rilevò dei residui di antracite nei campioni di roccia provenienti dal Coal Creek Canyon, una scoperta che diede il via alla fondazione da parte della KB&C del polo estrattivo di Cambria nel 1889. Il complesso venne gestito dalla neonata Cambria Fuel Company, capitanata proprio da Mondell, e grazie a un accordo con la Chicago, Burlington & Quincy Railroad conobbe una rapida espansione.

Mentre l’insediamento di Cambria cresceva ad opera della KB&C, che nel corso degli anni realizzò pozzi, chiese, alberghi, una scuola, una banca, un tribunale, un teatro e anche un piccolo ospedale, Custer Camp rimase un insediamento piccolo, isolato e praticamente sconosciuto, utilizzato per sperimentare nuove tecniche estrattive e di analisi. Era particolarmente scomodo da raggiungere, isolato dalla ferrovia e spesso un assegnamento allo sperduto e isolato Custer Camp era usato come deterrente per i lavoratori più lavativi, se non come provvedimento disciplinare. La fortuna di Cambria durò per una quarantina d’anni e quando nel 1928, a seguito dell’esaurimento della vena principale, la KB&C dichiarò la sua chiusura, Custer Camp era già deserto da tempo.


Tutto è di proprietà della Carbon County e i suoi abitanti sono tutti dipendenti dell’azienda


Soltanto recentemente l’ormai città fantasma è stata rilevata dalla Carbon County Mining al fine di riaprire la miniera di Trona sfruttando i moderni mezzi di estrazione. Negli ultimi 10 anni il sito e gli impianti originari sono stati ammodernati e il villaggio portato a nuova vita per ospitare i minatori, a partire dal 2011, anno di ufficiale riapertura della miniera. Attualmente non tutti i ruderi sono stati recuperati e, oltre ai lavoratori della Carbon County, anche una squadra di operai edili vive a Liberty Town e lavora all’espansione del paese in vista di un sostanziale ingrandimento della miniera entro il 2016.

Liberty Town è un piccolo villaggio isolato, in uno stato che lo è già di suo. Tutto è di proprietà della Carbon County e i suoi abitanti sono tutti dipendenti dell’azienda, quindi come nella gran parte delle company towns negli Stati Uniti il paese è amministrato dal persone amministrativo della Carbon County e ha un suo servizio di security interna. La proprietà privata è sacra e Liberty Town è off limits persino per lo sceriffo della contea a meno che non abbia un mandato. Lavoratori della CCMC, minatori, ingegneri e staff amministrativo, lavorano alla miniera e vivono nelle “baracche” per la maggior parte dell’anno. Oltre ai piccoli cottage in pietra e legno che ospitano i lavoratori e gli unici due uffici che non sono ubicati all’impieto estrattivo, l’unico altro edificio in paese è lo spaccio aziendale, chiamato Custer’s in onore del nome originale dell’insediamento. E’ attualmente l’unica “attività commerciale” di Liberty Town e oltre a vendere articoli d’ogni sorta è principalmente un punto di incontro per i lavoratori. Negozio, tavolta calda, caffeteria, Custer’s è dotato di un televisore usato per trasmettere le partite e apre la mattina sul presto prima della partenza degli operai e la sera dopo il loro ritorno.


Con l’espandersi dell’azienda alcuni dipendenti di Liberty Town hanno iniziato a sentirsi parte di una vera comunità


Le asperità dell’inverno sono rimaste le stesse e i trasporti, già lunghi e difficoltosi in bella stagione, si interrompono da fine novembre a inizio marzo, periodo in cui la Company Town si svuota completamente, fatta eccezione per pochissimo personale che vive lì tutto l’anno. Anche nei mesi più miti la vita certo non è facile in un posto tagliato fuori dalle comodità moderne, ma si sa che il popolo americano sa adattarsi. Con l’espandersi dell’azienda alcuni dipendenti di Liberty Town hanno iniziato a sentirsi parte di una vera comunità, ma in molti semplicemente sopportano il duro stile di vita imposto loro dal lavoro in virtù di una paga ben più che dignitosa, anzi, ben sopra la media, in un periodo in cui persino l’economia più forte del mondo è in crisi.

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