Collettivista:
Per collettivismo si intende una visione di tipo morale, politica o sociale che enfatizza l'interdipendenza di ogni essere umano all'interno di un gruppo collettivo. Le finalità e il benessere del gruppo hanno priorità rispetto a quelle del singolo. I collettivisti credono nei concetti di comunità e società, il vivere civile significa prendere decisioni che influenzano tutti e che tutti devono rispettare.

Individualista:
L’individualismo è una posizione etica, una filosofia politica, un'ideologia o una prospettiva sociale che sottolinea "il valore morale dell'individuo". Gli individualisti promuovono l'esercizio del raggiungimento di alcuni obiettivi quali l'indipendenza e l'autonomia ma al tempo stesso oppongono la più strenua resistenza verso ogni intralcio esterno sugli interessi personali, sia da parte della società, che di qualsiasi altro gruppo, individuo o istituzione.

Religioso:
Negli Stati Uniti la maggior parte delle persone crede in Dio e si professa credente, questa è la normalità a livello sociale. Alcune persone invece sono intimamente e profondamente religiose, propense a pensare che nulla accade per caso e che ci sia uno scopo, o una vera e propria volontà, dietro ogni evento. Per quanto dolorose o insensate possano apparire determinate circostanze, la fede diventa la forza con cui affrontare le difficoltà e la risposta alle piccole e grandi domande dell’uomo. Mettere il proprio destino nelle mani di Dio o di un ente superiore e cercare di agire secondo il suo volere diventano imperativi non solo morali, ma strettamente pratici.

Ateo:
Chi crede che l’uomo possa essere salvato solo da se stesso e dalle proprie forze e che sia l’unico responsabile delle proprie disgrazie e delle proprie fortune. Anche se dovesse esistere Dio o una volontà superiore egli non gioca nessun ruolo nelle vicende degli esseri umani e rivolgersi a lui è una perdita di tempo. Questa posizione è raramente espressa con liberalità nella vita pubblica, e persino nella sfera privata è talvolta considerato un argomento da trattare con cautela, di norma infatti negli Stati Uniti la maggior parte delle persone crede in Dio e si professa credente.

Fedele all'azienda:
C’è chi prova una profonda gratitudine e fiducia verso l’Azienda o l’Ente per cui lavora e percepisce tra quest’ultima e se stesso un vincolo morale, un impegno mutuo e biunivoco alla salvaguardia dei reciproci interessi e futuro. Questo va ben oltre le imposizioni legali o contrattuali, ma implica rispetto, senso di appartenenza e autentico orgoglio nel fare il proprio lavoro.

Estraneo all'azienda:
Vi è chi non percepisce obblighi, vincoli o rapporti di stampo morale, etico o fiduciario tra se stesso e l’Azienda o l’Ente per cui lavora, salvo le imposizioni legali del contratto firmato. Il soggetto per cui si lavora viene considerato un mezzo, uno strumento per fare soldi o magari anche per compiere qualcosa che si ama, ma senza alcun senso di familiarità o rispetto sincero verso l’azienda.

Pacifista:
Chi crede che i conflitti, tra le persone e tra i popoli, possano e debbano essere risolti senza l’uso della violenza. Nella vita quotidiana il pacifista cerca sempre una soluzione diplomatica e rifiuta ogni forma di aggressione e di lotta violenta.

Violento:
Chi crede che sia lecito usare la forza per imporre le proprie posizioni. Lo scontro è la chiave per risolvere le cose, che esso sia verbale o fisico, e la pratica della violenza è accettabile e spesso auspicabile rispetto ad un’inconcludente mediazione diplomatica, che i propri scopi siano di prevaricazione o di difesa.

Mainstream:
Nell’era dell’informazione vi sono persone che affidano la propria cultura, il proprio sistema di valori e in generale il modo in cui decidono di vedere il mondo ai mezzi di comunicazione affermati. Chi segue questo orientamento si fida delle testate giornalistiche rispettabili, delle istituzioni e dei canali ufficiali di trasmissione del sapere, come la comunità scientifica. In generale, il modo in cui si interpreta e rappresenta la realtà ha i confini ragionevoli del "comune buon senso". La complessità del mondo moderno viene affrontata con fiducia o senza troppe preoccupazioni per questioni evidentemente fuori portata.

Complottista:
È la tendenza a non fidarsi dei mezzi di informazione tradizionali, a percepire il senso di oppressione dato da un’era in cui un comune cittadino può essere facilmente ingannato, spiato, strumentalizzato o anche manovrato da chi esercita un forte potere politico, mediatico ed economico. La complessità del mondo moderno viene vissuta in modo conflittuale, con paura, scetticismo o rabbia: ogni cosa fuori dall’ordinario potrebbe essere il segnale o la causa di qualche cospirazione ai danni delle persone, o semplicemente una bugia per far guadagnare denaro a qualcuno.

Democratico:
è progressista, orientato a favore di politiche per il sostegno dei ceti meno abbienti e di maggiore ugualianza a livello sociale. Chi si identifica in questa parte politica è liberale nei confronti delle libertà civili (diritti gay, droghe, religione ecc.) e dal punto di vista economico è favorevole ad un governo federale più forte e accentratore, con una maggiore attenzione alle politiche di welfare, una forte pressione fiscale ed interventi decisi dello Stato nell'economia. I democratici sono anche tendenzialmente favorevoli alle restrizioni sul possesso di armi.

Repubblicano:
è conservatore, orientato al tradizionalismo sociale e alla protezione dei "family values", che enfatizzano l’importanza dei gruppi sociali tipici come la famiglia, la chiesa (cristiana), le comunità locali. Chi si identifica con questa parte politica è tendenzialmente patriottico e sostenitore della supremazia americana e occidentale, contrario ad ogni intervento dello Stato nell’Economia e alla concessione di libertà civili in contrasto con una società cristiana tradizionale (unioni gay, diritto all'aborto, droghe, religione ecc.). I repubblicani favoriscono maggiori libertà amministrative lasciate agli stati e un governo federale che interviene meno possibile, che significa anche meno tasse e meno welfare.