Religioni

Le Terre Spezzate sono sempre state intrise di misticismo e religione: ogni popolo, nella sua interezza si è dedicato, fin dall'antichità a pratiche di devozione verso le forze considerate Divine.


L’Antico Culto: religione di Stato

Antico Culto: così la dottrina della Tetrade chiamava tutti i culti praticati prima della venuta del Profeta. Ma come possono due semplici parole racchiudere in loro, nello stesso momento, i roghi scintillanti sulla sabbia, le voci che, accompagnate da tamburi…

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Il Culto della Tetrade: i falsi Dèi

Nato presso Valleterna dalla predicazione del Profeta Castamante, il culto tetradico venera quattro Divinità creatrici e custodi del Creato, distinte ma complementari tra loro, che regolano ogni cosa e che, tramite i Devoti (corrispettivo dei santi) indicano ai fedeli…

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Nel passato, gli elfi adoravano gli Spiriti di tutte le cose, pratica poi tramandata ai loro discendenti. Ma, un giorno, l'ancestrale alleanza si spezzò e gli Elfi giurarono che mai più avrebbero cercato la saggezza degli Spiriti. Da quel giorno i figli della primavera si dedicarono solo a ringraziare e proteggere la Terra, il loro dono alle stirpi mortali, senza più costruire luoghi di culto, ma all'aria aperta, circondati solo da acqua, rocce, erba o alberi, perché un germoglio è già il compimento di una preghiera.

La voce degli Spiriti di tutte le cose, sopita ma non scomparsa, fu riscoperta dai Pitti ribelli del Nord e dai loro alleati Bruti, che in seguito ne tramandarono i segreti agli uomini del mare. Coloro che potevano ascoltarne il celato mormorio, divinare la caduta di un Re tra le interiora di una belva o scorgere in sogno frammenti del domani vennero chiamati Sciamani, e ancora oggi amministrano gli antichi misteri nelle terre di Altabrina.

Ma l'arrivo del Profeta avrebbe cambiato tutto: un cavaliere Valniano, tale Castamante, conosciuto come il Profeta della Tetrade, iniziò a diffondere il nuovo culto e una nuova visione del mondo, ispirata a princìpi di pace universale, moderazione e giustizia. Raccolto un grandissimo consenso popolare attorno a sé, nel 750 rivelò la sua identità e, alla testa di un crescente seguito, intraprese un lungo cammino di conquista con cui riunificò nello spazio di una decina d'anni il grosso delle Terre Spezzate sotto il suo controllo, da Castelbruma alle porte di Meridia, ponendo fine ai Secoli Bui e inaugurando l'epoca dell'egemonia di Valleterna e della sua invincibile cavalleria corazzata. Durante il suo regno fece erigere cattedrali e scuole di teologia, e ufficializzò il feudalesimo valniano, con il primato del Tetrarca-Re su dei Vescovi-baroni.

Oggi, con la caduta di Valleterna in battaglia e l'insediamento del nuovo Re Brumiano, finalmente la falsa fede della Tetrade viene di nuovo posta sotto il tacco dello stivale dei veri fedeli, i seguaci dell'Antico Culto. La debole forza dei paladini Valniani viene abbattuta con la scure e le purghe, con i ceppi ed i calappi i loro chierici abiurano la Tetrade, i loro falsi Dei e abbracciano la Vera Fede degli Spiriti.
L'oppressione religiosa viene usata per garantire la pace e fiaccare gli animi di coloro i quali sono stati per secoli, a loro volta, oppressori, e che ora assaggiano sulla loro pelle cosa significhi essere oppressi.

Gli spiriti e l’Oltretomba

Fin dai tempi più antichi in cui si perde la memoria degli uomini, gli Elfi narrano di come tutte le creature posseggano uno spirito, una parte di esse che sopravvive alla morte corporale. Al sopraggiungere del trapasso di ogni creatura la sua componente materiale deperisce fino a scomparire, ma la sua parte spirituale permane e può manifestarsi in forma intangibile, ma reale, o addirittura interagire con i viventi.

La presenza degli spiriti generati dai morti è conoscenza antichissima e radicata in tutte le culture, che infatti hanno nelle cerimonie di sepoltura il loro primo elemento di civiltà. Si dice che i ferali Bruti, flagello degli Elfi nei tempi remoti in cui nessun uomo aveva ancora calcato il suolo delle Terre Spezzate, comunicassero in modo bestiale come fanno i lupi o gli uccelli, ma compissero già dei primitivi riti di tumulazione per esorcizzare gli spiriti dei propri morti.

Benché l’idea dell’aldilà, o il luogo in cui gli spiriti dimorano, si sia sviluppata in modo molto diverso da popolo a popolo, da cultura a cultura, un aspetto ricorrente è la credenza che esista un qualche tipo di esistenza dopo la morte.

Diffusa è inoltre la convinzione che tale esistenza non sia propria alla Natura, al Creato o al Mondo dei Viventi, e che quando gli spiriti dei morti si trovano presso i vivi siano innaturali, sofferenti, aggressivi, pericolosi. Non è infatti infrequente che lo spirito di un defunto torni a funestare, molesto ed incorporeo, il villaggio da cui proviene, il luogo in cui è morto o addirittura i suoi assassini. Ogni culto religioso ha quindi sempre avuto i propri riti di scongiurazione degli spiriti da compiersi durante la sepoltura.