AMBIENTAZIONE
Non ho visto ciò che i miei occhi hanno visto, non credo ciò che la mia mente crede, mio Dio.
Queste sono cose magiche, sono cose misteriose, di cui ti prego, Signore, non rendermi partecipe.
INTRODUZIONE

subLuminal racconta la storia di un regno incantato ormai distrutto dal Nulla, nelle cui impenetrabili nebbie sono svaniti ricordi e antiche terre di miraggio e meraviglia. Gruppi di esuli, fuggiti da contrade ormai sparite dal tempo e dalla storia, provano a conquistare la celata Rocca d’Avorio, ultimo baluardo contro l’avanzata del niente che tutto divora. Dopo uno scontro senza vincitori e senza memoria, una fragile tregua viene sancita e il secondo giuramento pronunciato. Sotto allo sguardo inflessibile dei Monaci Grigi, gli avversari si dividono nelle opposte Corti del Giorno e della Notte, spartendosi così il possesso della Rocca d’Avorio in un’alternanza scandita da albe e tramonti. Per un anno e un giorno vivrà il vincolo. Per un anno e un giorno difenderanno le mura della Rocca dagli assalti del Nulla, dai misteriosi Senza Volto e dai crudeli Incubi Neri. Per un anno e un giorno attenderanno, prima che inizi l’ultima storia.

Per calarti immediatamente nella storia di subLuminal, ti consigliamo di leggere cosa è successo nell'ultimo anno e un giorno. In questa pagina, invece, puoi trovare tutti i dettagli sulla magia, i mostri, le regole, i giuramenti e i misteri del regno incantato.
IL REGNO INCANTATO

Il Regno Incantato è un luogo magico, di chimere e di mistero, un arabesco intrecciato con le parole sottili di quelle favole raccontate al crepuscolo, quando la luce tremolante dell’ultimo sole sembra illuminare l’antico confine posto tra il giorno e la notte. In questa terra di incanti suadenti è possibile rubare sette giorni all’autunno o racchiudere il silenzio in anfore cesellate, la Luna può affogare in un pozzo o una nave incrociare le nubi del cielo come sconfinati pelaghi, le principesse concedono balli per tre prove d’ardore e il settimo figlio di un contadino indossa una corona alla fine delle canzoni, perché il Regno Incantato è un mondo di fiaba, dove ogni storia segue l’implacabile autorità dei sogni. Ma niente sopravvive per sempre e anche il sogno più profondo si infrange contro al clamore dell’alba. Così il Regno Incantato è ora distrutto, divorato dal misterioso Nulla da cui neppure la memoria sembra avere scampo. Eppure, mentre passo dopo passo ogni luogo svanisce nel grigio ventre dell’oblio, mentre gli ultimi superstiti d’ogni racconto si rifugiano nella celata fortezza, il ricordo di alcune terre permane, come troppo tenace per abbandonarsi alla fine.

La Rocca d’Avorio è il centro del Regno Incantato, dove ogni avventura incontra la sua conclusione e una profonda Foresta, forse errante, forse dai cui alberi nascono chiavi, custodisce i più antichi segreti. Nella Valle Fatata qualsiasi delizia può essere assaggiata per sette volte, fino a pareggiare il numero dei tormenti inflitti dalle Lande Desolate, dove le nubi vanno a morire e il vento è più tagliente della verità. Lo sconfinato Deserto custodisce miraggi e meraviglie e quell’oasi in cui, di nascosto dagli invidiosi ifriti, le fate del buio vanno a fare l’amore, mentre sulle alte Montagne, quando a primavera sbocciano le gemme più pure, il cielo confida al ghiaccio il sapere più arcano. Infine, sotto alle onde del grande Mare, un altro reame attende, come riflesso e presagio.

E come delle grandi contrade non è svanita la memoria, così qualche ricordo permane di luoghi e prodigi troppo radicati nel cuore di ogni favola per svanire senza un’ultima lotta. Vi furono un Palazzo dalle alte guglie, considerato il più bello del Regno, e una grande Torre, forse nera, forse d’alabastro. Dai Cancelli di Bronzo nascevano le maree e su Seggi di Pietra si riunivano le stagioni. L’Arcobaleno splendeva in cielo mentre la Signora dei Nembi cavalcava i dolci alisei, e il Diavolo vagava per ogni Crocevia, cercando forse il segreto del Figlio del Lupo. Infine, a Nessundove, centro del Regno Incantato, ogni cosa cerca essere compiuta. E se ora vi domandate come faccia un reame ad avere più di un centro, forse non avete compreso la sibillina logica dei sogni.

Infine, di alcune cose non è rimasto che il nome, al pari di un simbolo vuoto da riempire di significato, come quel campo di battaglia dalle spade infrante, il grande pozzo all’ombra delle colline e molto, molto altro ancora…
LE ULTIME GENTI

I superstiti del Regno Incantato sono ora asserragliati nella Rocca d’Avorio, ultimo baluardo contro il Nulla che tutto divora. Ognuno di loro proviene da un luogo diverso e porta nel cuore una diversa passione. Tuttavia, tutti hanno dovuto soffrire il medesimo fato. Per colpa dell’infido Nulla, o forse del tradimento dei Vermigli, le memorie di quanto accadde prima di un anno fa sono quasi del tutto svanite. Restano solo piccoli frammenti, immagini e sensazioni di quei ricordi troppo tenaci e preziosi per sciogliersi nel grigi venti del niente. Così tutte le ultime genti si trovano come storie spezzate, incapaci di trovare una fine poiché non conoscono il loro principio o la loro natura. Scomparsi sono i nomi di amanti e nemici, le grandi gesta o i trucchi più vili, i legami della famiglia o del focolare. Niente è più importante, per chi vive all’ombra della celata fortezza, di ritrovare quanto ha perduto, o di creare per sé un nuovo, meraviglioso racconto.

Per quanto diverse tra loro, le ultime genti condividono il medesimo cielo, la volta fatata di questo Regno Incantato. Ognuno di loro conosce e comprende la magia e la natura del regno di fiaba e non si stupisce quando un Re comanda sette prove ai suoi cavalieri o quando nella rugiada è nascosto il desiderio di un principe. Infine, tutti, a loro modo, si ricordano di rendere grazie a Dio, forse di cercare l’aiuto dei preti e di sicuro di evitare gli inganni del Diavolo. E’ quella religiosità contadina, di cui tutti abbiamo letto nelle fiabe. E’ solo uno sfondo, una cornice, una semplice nota di colore nel nostro racconto. E poco importa se alcuni, guardando il cielo, pronunciano un nome straniero e ringraziano Allah e il suo Profeta, non è questo lo scontro di cui narra la nostra storia. Del resto, le fiabe hanno sempre qualcosa da insegnare al mondo.
LA ROCCA D'AVORIO

Centro del Regno Incantato e ultimo baluardo contro l’avanzata del Nulla, la Rocca d’Avorio è una fortezza celata e misteriosa, più antica del tempo stesso, tra le cui mura ogni storia trova la sua conclusione. Nessuno conosce tutti i segreti della Rocca e vi sono tenebrosi recessi sotterranei proibiti persino agli stessi Monaci Grigi. Si sussurra che il castello abbia una volontà propria e agisca per mano di enigmatici servitori, il cui volto è coperto da maschere scolpite in un luogo dove non si può più tornare, prima che il sole e la luna incominciassero il loro eterno scontro. Questi servitori, il cui agire è imperscrutabile come le emozioni di quelle mura di cui sono araldi, in silenzio si occupano di assistere gli abitanti della rocca, come umili valletti. A volte, però, essi dispensano parole di saggezza o persino terribili punizioni, quando i Monaci Grigi si accorgono che una delle sacre regole è stata violata.

Gli inaccessibili sotterranei, in cui si dice siano rinchiuse le tre creature più pericolose di tutto il Regno Incantato e gli enigmatici Servitori non sono tuttavia gli unici misteri custoditi dalla Rocca d’Avorio. Si dice che i più preziosi tesori di ogni tempo e luogo siano nascosti tra le mura della celata fortezza. Tra questi, il più prezioso è una magica mappa in grado di mostrare ogni contrada del Regno Incantato. In pochi hanno l’ardore di immaginare cosa possa mostrare questa mappa, ora che il Nulla ha divorato ogni cosa.

Infine, c’è chi sostiene che vi sia un grandioso prodigio all’opera nella Rocca d’Avorio, un incanto così grande da far impallidire ogni altra terribile meraviglia nascosta tra i suoi corridoi. Secondo queste leggende, nella Rocca d’Avorio non c’è differenza tra il significante ed il suo significato ed ogni simbolo, simulacro o racconto è in sé stesso la realtà che rappresenta. Quale sia tuttavia il significato di queste parole nessuno sembra in grado di dirlo con certezza.
IL SECONDO GIURAMENTO

Quando le ultime genti giunsero alla Rocca d’Avorio, iniziarono a combattere fra loro per conquistarla e, con grande tradimento, coloro che ora sono chiamati Vermigli spalancarono le porte della fortezza, lasciando che il Nulla divorasse persone e ricordi. Fu in quel momento, mentre la battaglia si faceva più cruenta e non mostrava vincitori né vinti, che i custodi della Rocca, compiendo il più grande sacrificio, invocarono un’antica e potente magia. Alle Corti in lotta fu imposta una tregua di un anno e un giorno, sancita dal Secondo Giuramento, di cui i custodi, ora chiamati Monaci Grigi, sarebbero stati i garanti e difensori.

Da quel momento il Secondo Giuramento regola la vita delle Corti, e nessuno più ricorda cosa successe prima che fosse pronunciato. Del leggendario Primo Giuramento non resta più alcuna traccia ed il suo nome, prezioso come la più mistica delle reliquie, viene invocato raramente, solo per concedere ulteriore sacralità ai più sacri fra i momenti o alle più vincolanti promesse.

Queste sono le Regole imposte alle corti dal Giuramento:

La Rocca D’Avorio: poiché nessuno riuscì a conquistare la Rocca, essa è ora divisa tra le due corti. Di giorno essa appartiene alla Corte della Notte, che può trovare riparo dalla luce nei suoi bui corridoi, mentre quando cala il sole le stanze ora illuminate da magiche luci appartengono alla Corte del Giorno. Quando una fazione non ha dominio sulla Rocca, essa dimora nei suoi antichi giardini, fuori dalle fortificazioni centrali. E’ inoltre proibito ai membri di una corte avventurarsi dove regna la corte opposta. Solo nei brevi istanti di alba e tramonto, quando gli stendardi vengono scambiati, è concesso al Bianco e al Nero di incontrarsi.

Le Armi: La magia del Secondo Giuramento ha costretto le Corti a rinunciare alle proprie armi, svanite come pegno per il possente incanto. Solo alcune spade e pistole sono sopravvissute ed esse vengono usate per regolare le questioni più importanti in cerimoniali duelli. L’esito di un duello è sacro e vincolante e nessuno si sognerebbe di scomodare i Maestri d’Arma per questioni di poco conto.

La Difesa: La Rocca d’Avorio è minacciata da forze maligne e terribili. Per questo le Corti hanno giurato di non trascurare la sua difesa. Durante il giorno, i bianchi vessilli innalzano talismani per scacciare i misteriosi Senza Volto mentre nelle ore più buie le cupe sentinelle duellano contro gli Incubi Neri.

Gli Ostaggi: Ogni Corte tiene come suoi ospiti, o forse sarebbe meglio dire ostaggi, alcuni membri della fazione opposta. Questi ostaggi possono cambiare in ogni momento, se qualcuno si offre prigioniero al loro posto.

I Doni: Ad ogni tramonto, quando il dominio sulla Rocca viene scambiato, è usanza che le due corti si scambino un dono. Inoltre, ognuna dovrà preparare e allestire un luogo in cui l’altra andrà a desinare. Queste occasioni sono utilizzate per compiacere o insultare, a seconda dei casi, la fazione avversa. Inoltre, qualcuno sostiene che nei doni o nel modo in cui vengono disposti i piatti a volte si nascondano messaggi in codice, frammenti di indicazioni da far giungere oltre al più antico confine senza che i severi Monaci Grigi se ne possano accorgere.

I Simboli: Nella Rocca d’Avorio e nei suoi giardini si trovano i simboli della corte Bianca e di quella Nera. All’interno delle mura è custodita la Fiamma dell’Alba, vessillo dei figli del Giorno, mentre nelle ombrose radure svetta l’Albero della Notte, dove furono nascoste una verità e sette bugie. Compito delle Corti è prendersi cura del simbolo della fazione avversa quando loro hanno dominio sul luogo in cui si trova. Fino ad ora l’impegno è stato rispettato, ma con l’avvicinarsi del giorno fatale in molti sentono sempre più pesante il peso di questo obbligo.

La Custodia: La Corte che ha dominio sulla Rocca d’Avorio ha anche il dovere di custodirla e proteggerla.

Il Libro dell’Acqua: Le regole del Secondo Giuramento stabiliscono che le Corti, al di fuori dei brevi istanti di Alba e Tramonto, possano parlare tra loro sono tramite messaggi scritti dai Consiglieri sul Libro dell’Acqua, posto in un luogo neutrale. Inoltre, una volta per ogni scambio, i consiglieri di ogni fazione possono tracciare un singolo ordine che la corte opposta deve impegnarsi ad eseguire se non vuole incorrere nel castigo dei Monaci Grigi.

Queste sono le regole del Secondo Giuramento, la tregua lunga un anno e un giorno che ormai si appresta a finire. Quando quel tempo sarà trascorso, il dominio sulla Rocca sarà di nuovo in discussione e, pur senz’armi, le Corti riprenderanno la tenzone per stabilire chi sarà il Re dei Re, o la Regina delle Regine, che dalla celata fortezza regnerà su quanto resta del Regno Incantato.
LA MAGIA

La magia permea ogni granello di polvere del Regno Incantato. E’ una forza sottile, suadente, capace di compiere i più grandi prodigi destando il più piccolo clamore. Non c’è limite alle meraviglie che un incanto può creare, tuttavia ogni sortilegio o incantesimo, dal più piccolo al più terribile, deve obbedire a regole più salde delle stelle.
Nessuno sa di preciso quali siano queste regole, eppure tutti sanno, come quella saggezza spesso rivelata dai sogni, che un prezzo va sempre pagato, e che non tutti i numeri sono cari alle arti arcane, dove il tre il sette ed il nove regnano come sovrani. Allo stesso modo, è evidente per tutti che un capello rubato ad una principessa avrà più valore di quello chiesto in prestito ad una contadina e che un cerchio di sale non si può attraversare, un nome è più importante di un grande segreto e la moneta di un uomo maledetto più preziosa dell’oro. Se provate a chiudere gli occhi e, per un istante appena, lasciarvi andare ai ricordi, anche voi scoprirete di conoscere le regole della magia del Regno Incantato: sono quelle delle favole delle vostra infanzia.
IL NULLA

Nessuno sa cosa sia il Nulla o da dove venga, eppure i suoi grigi venti e le sue impenetrabili nebbie stanno lentamente consumando ciò che resta del Regno Incantato. Essere consumati dal Nulla rappresenta un destino peggiore della morte, poiché significa anche svanire dalla memoria, come un frammento senza importanza, come qualcosa di non reale. E’ come non essere mai esistiti.
I SENZA VOLTO

Ogni sera la Corte del Giorno costruisce bianche croci. Ogni mattina le pianta nei verdi prati, come talismani e fragile difesa contro i Senza Volto, lo sconosciuto e terribile nemico in agguato fuori dalla Rocca d’Avorio. Nessuno ha mai visto i Senza Volto, eppure la loro presenza si avverte chiaramente, così come i loro tamburi, simili a tuoni, sempre più vicini...
GLI INCUBI NERI

Nelle ore più buie, quando la disperazione sembra avvelenare anche il cuore più impavido, dalle nebbie del Nulla giungono i mostruosi Incubi Neri, ombre più scure della notte capaci di scrutare nell’animo di ognuno e poi di incatenarlo a terribili maledizioni. La Corte Nera e le sue Sentinelle si ergono a difesa contro questa minaccia e nessuno sa dire quali tormenti abbiano patito a causa loro. Poco si dice poi sulla natura degli Incubi Neri, il cui numero è legione e le cui sembianze sono evanescenti come la forma dell’acqua. Qualcuno sussurra che uno di loro porti con sé una nera piuma. Un altro una spada. L’ultimo, una corona.
GLI ERRANTI

A volte, dalle strade nascoste, superstiti del Regno Incantato giungono fino alla Rocca d’Avorio, segnati nel corpo e nell’animo dal cammino attraverso le nebbie del Nulla. Da tempo ormai nessuno di questi fuggiaschi si avvicina alla celata fortezza e svanita è la memoria di chi per ultimo riuscì nell’impresa. Come saranno accolti questi Erranti dalle Corti, ora che il Secondo Giuramento sta per infrangersi?
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